Intervista a Sotomayor di Repubblica: “Finché tengo il Record Mondiale è come se ancora fossi in pista”

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atleticanotizie, 10 Dicembre 2015: Riportiamo per intero una bella intervista realizzata da STEFANO SCACCHI per il sito Repubblica al Primatista Mondiale di salto in alto Javier Sotomayor.

Mai come in questo momento uno dei record del mondo più longevi dell’atletica leggera sembra in pericolo. E’ da 22 anni che resiste il primato di Javier Sotomayor con il 2.45 nel salto in alto a Salamanca in Spagna del 27 luglio 1993. Esistono prestazioni più resistenti in altre discipline, che risalgono addirittura agli anni ’80, ma nell’immaginario collettivo forse solo il balzo nel lungo di Mike Powell a Tokyo ai Mondiali del 1991 ha altrettanto fascino. Da un paio d’anni due atleti stanno insidiando il trono del saltatore cubano, 48enne, che è stato recentemente in Italia per un tour di conferenze organizzate dall’Associazione di amicizia Italia Cuba. Il qatariota Mutaz Essa Barshim è arrivato fino a 2.43, l’ucraino Bohdan Bondarenko a 2.42, la stessa quota toccata da Patrik Sjoberg nel 1987. Da allora solo Sotomayor era andato oltre. In pochi mesi, a distanza di tanti anni, due seri contendenti sono apparsi sulla scena (Barshim e Bondarenko hanno conquistato le due misure vicino al record tra giugno e settembre 2014).

Sotomayor, il suo record sembra avere trovato concorrenti agguerriti.

“Lo so, i primati sono fatti per cadere. E penso che, tra i due, Barshim abbia più possibilità di Bondarenko di andare più in alto del mio 2.45”.

Vedere il proprio record così attaccato è un modo di sentirsi ancora in pista?

“In un certo senso sì. E’ come se gareggiassi con loro perché spesso sono in giro per il mondo a commentare per la televisione i meeting di Atletica, oppure Mondiali e Olimpiadi. Così posso sentirmi ancora protagonista a pochi metri dai miei successori”.

Anche in Italia in questo momento abbiamo tanti bravi atleti in questa disciplina: chi le piace di più?

“Sì, li conosco. Tamberi e Fassinotti tra gli uomini, Alessia Trost tra le donne. Sono tutti bravi atleti e penso che avere così tanti saltatori nello stesso periodo possa sia una circostanza positiva perché alimenta rivalità e quindi spinge a fare sempre meglio. Secondo me, Alessia Trost è quella che potrà ottenere i risultati migliori”.

Non pensa che gli atleti della sua generazione avessero più fascino rispetto a quelli attuali? Lei, Powell, Vigneron, Bubka per fare qualche nome. Tutti ancora saldamente ancorati nella memoria degli appassionati.

“La nostra fortuna è stata che eravamo un gruppo di atleti capaci di vincere molto e a lungo nel tempo. Così abbiamo lasciato il segno. Ma anche adesso ci sono molti buoni atleti. Il fatto è che nel frattempo è cambiato tutto, dal modo di allenare al calendario delle gare: metodi e tempi”.

Che pensieri le ha suggerito la recente visita di Papa Francesco a Cuba?

“Un segnale importante per il mio Paese. Ma penso che evoluzioni di questo tipo nei rapporti tra Stati rappresentino un passo avanti per tutto il mondo, per la convivenza pacifica complessiva, non solo per Cuba”.

di STEFANO SCACCHI

Intervista a Sotomayor di Repubblica: “Finché tengo il Record Mondiale è come se ancora fossi in pista”ultima modifica: 2015-12-10T06:00:08+01:00da atleticanotizie
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