La storia di Elia: ha perso un braccio dopo un incidente, oro nel salto in lungo, adesso sogna la maglia azzurra

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SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA. Non sa scegliere tra tamburello e atletica. Li ama, tutti e due, in egual misura. Perché da una parte può assaporare il gioco di squadra dall’altro può sentire il vento in faccia, quello che “cavalca” quando si dedica al salto in lungo. Lui è Elia Frezza, ai recenti campionati italiani Fispes di atletica leggera, oro nel salto in lungo con la misura di 4.13 e bronzo nei 60 piani (che ha corso in 9”15) e nei 200 (dove ha fermato il cronometro sul tempo di 30”40). Si allena con Gabriele Marsura ed è tesserato con Trevisatletica e Due Torri Noale. Lo studente di scuola superiore (frequenta l’istituto turistico Da Collo di Conegliano) vive a Sernaglia con i genitori Vincenzo e Oriana e i fratelli Matteo e Andrea. Nel giugno del 2008, dopo un incidente stradale, ha subìto l’amputazione quasi totale del braccio destro.

Elia, come mai ti sei avvicinato all’atletica?

 

«Ho alcuni amici di Fontigo che già facevano atletica con il gruppo seguito da Gabriele Marsura. Mi hanno detto perché non provi? Così ho provato. E mi è subito piaciuto».

Qual è la specialità dell’atletica che ti piace di più?

«Il salto in lungo. Non solo perché mi riesce bene, ma perché fino da quando l’ho provato per la prima durante l’ora di educazione fisica, che è la mia materia preferita, mi ha affascinato».

Da grande, che lavoro vorresti fare?

«Mi piace molto la scuola che frequento, la trovo interessante. Quindi mi piacerebbe lavorare all’estero, nel settore del turismo. Magari in un grande albergo in qualche capitale europea».

Il viaggio che ricordi con più piacere e il paese invece che non hai ancora visitato ma che ti piacerebbe conoscere?

«Ricordo con particolare affetto un viaggio che ho fatto con la famiglia in Francia, sono rimasto tanto affascinato da Parigi. Vorrei invece andare al più presto in Spagna, uno dei miei paesi preferiti, tra l’altro oltre all’inglese studio proprio lo spagnolo come seconda lingua».

Elia, tu hai subito un incidente molto serio. Come riesci a convivere con la tua amputazione?

«Mi sono adattato alle situazioni. Ad esempio, per fare atletica arrivo con le scarpe già allacciate. Ma se una mi si slaccia, so di poter contare sui miei compagni. Devo dire grazie anche la mia famiglia che mi ha sempre spronato ad andare avanti. A provare e non fermarmi davanti alle prime difficoltà».

Quanto è importante per te lo sport?

«Per me è stato tanto utile. Lo facevo prima e quindi tornare a farlo dopo mi ha fatto bene. Come fa bene a tutti i ragazzi in genere. A chi può avere una disabilità come la mia dico di non abbattersi, di mettersi in gioco, di avere degli obiettivi, di sfidare i propri limiti, qualsiasi essi siano».

Come sei riuscito a superare certe difficoltà legate al gesto atletico, come quello della corsa e del salto in lungo?

«Diciamo che nella corsa mi sono abituato abbastanza in fretta. Nel salto in lungo è stato più difficoltoso, perché quando atterri le braccia aiutano. Piano piano, con tanta pazienza anche del mio allenatore Gabriele, sono riuscito a superare anche la paura dell’atterraggio».

Pochi giorni fa, dopo i bei risultati di Ancona, dove hai vinto tre medaglie tricolori, un oro e due bronzi, è arrivata un messaggio speciale da parte della Fispes, giusto?

«Sì, sono entrato a far parte del club azzurro, dopo la segnalazione da parte dei responsabili tecnici nazionali. Sono molto contento, per me è uno stimolo ad allenarmi ancora di più e più intensamente. Sogno di indossare la maglia azzurra».

fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/

La storia di Elia: ha perso un braccio dopo un incidente, oro nel salto in lungo, adesso sogna la maglia azzurraultima modifica: 2016-05-16T21:43:37+02:00da atleticanotizie
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