L’anatroccolo diventa cigno: Rossit sul tetto del mondo- di Giuseppe Baguzzi

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Il recentissimo exploit di Desirèe Rossit ha rilanciato le speranze azzurre del salto in alto in chiave-giochi di Rio. Aver superato 1.97 alla prima prova e con relativa sicurezza ed essersi issata sul tetto del mondo della specialità nella graduatoria stagionale non è un fatto casuale e neppure tanto inaspettato. Forse poteva essere più lecito attenderselo da un’altra saltatrice friulana, Alessia Trost, che invece sta lavorando in vista delle prossime olimpiadi seguendo dei percorsi prefissati dal suo allenatore, Gianfranco Chessa, guarda caso lo stesso della Rossit. Evidentemente per Desirèe il percorso fino a Rio è differente da quello di Alessia. Certo non deve essere facile impostare una preparazione con due atlete così diverse tra loro.

Una, Alessia, muscolarmente più forte e quindi bisognosa di carichi di lavoro più pesanti che daranno i loro frutti più avanti nel tempo, quando inizierà la fase di scarico. Nel frattempo deve ritornare a saltare almeno 1.95 per ricordare al mondo che c’è anche lei.

L’altra, Desirèe, certamente più esplosiva allo stacco e, stando ai 53 chili di peso distribuiti su quasi 180 centimetri, altrettanto certamente più delicata, ma che per questo ha dei picchi di forma (vedi questo 1.97) più ravvicinati. Non avrà grossi problemi per la fase di scarico. Intanto si gode la vetta della graduatoria mondiale stagionale, anche se tra poco le big si sveglieranno. Se non altro ha messo una piccola pulce nell’orecchio delle altre pretendenti al podio olimpico.

Il grosso problema per Chessa sarà quello di riuscire a portare le due atlete al top della forma al momento giusto, cioè ad agosto a Rio. Nel frattempo godiamoci Desirèe che ci fa sognare e aspettiamo Alessia su misure più consone alle sue possibilità ed alle sue ambizioni. L’ultimo 1.80 ottenuto a Oslo non fa testo: faceva freddo e si era alzato un vento fastidioso. Lei stessa lo ha ammesso. Saltava agevolmente 1.85 nel riscaldamento pre-gara e poi non è riuscita a sorvolare la misura mezz’ora più tardi. Del resto hanno avuto le stesse difficoltà anche Spencer, Jungfleisch e Mogenburg.I prossimi impegni ci diranno qualcosa di più.

di Giuseppe Baguzzi

L’anatroccolo diventa cigno: Rossit sul tetto del mondo- di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2016-06-12T15:00:57+02:00da atleticanotizie
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