Europei Atletica, la Turchia vola nel medagliere: ma non è vera gloria

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Non solo Yasemin Can, oro nei 5 mila e nei 10 mila, non è turca e non è europea. Ma non è nemmeno Yasemin Can. Chi è? Il traffico di passaporti nello sport è consolidato. Non riguarda soltanto l’atletica e non c’è paese che non lo sfrutti a proprio vantaggio agonistico, nei limiti delle leggi. La differenza la fanno i paletti e il decoro. Che qualcuno dubita sia lo stile che guida la recente politica sportiva della Turchia. E’ successo in Bahrein, Qatar. Spostamenti in massa di atleti, soprattutto africani, verso nazioni ecnomicamente prosperose ma povere di “personale”. E succede ovunque. Anche in Gran Bretagna, dove si è sollevata con maggiore sdegno la protesta contro gli atleti “turchi non turchi” di questi Europei (la Turchia è in testa al medagliere con 4 ori, 5 argenti e 2 bronzi), è capitato che sfilassero sotto la bandiera del Regno Unito personaggi “comprati” con una certa e sospetta rapidità: Zola Budd, Greg Rusedski, Owen Hargeaves e nell’atletica Tiffany Porter. In Italia ci vuole molto tempo per diventare italiani. C’è un percorso da rispettare. Più lungo, non semplice (l’ultimo il caso della velocista americana Cunliffe, ancora per aria…). L’ex cubana Santiusti, quinta negli 800, è italiana da appena un anno ma vive in Italia da almeno dieci. Per competere per un altro paese alla Iaaf in fondo basta poco: basta che un atleta viva per 12 mesi in un altro luogo. Se il paese di provenienza non ha nulla da obiettare quell’atleta può cambiare bandiera. Questo è il punto su cui molti vorrebbe iniziare a discutere.

E’ troppo facile, è una regola troppo concessiva che agevola la burocrazia spiccia di paesi come la Turchia: “Nel nostro paese”, ha replicato un dirigente della federatletica turca, “la legge consente tempi rapidi per attori e artisti. Noi come federazione non abbiamo fatto nulla di particolare, se non applicare questa legge. In Turchia esistono due grandi club come l’Enka e il Fenerbahce che si sono rinforzati. Copello (oro nei 400 hs, ndr) è di origine cubana e viveva da tre anni in Spagna da disoccupato. Adesso ha un lavoro e un futuro, non solo in pista. Tutti i tesseramenti sono stati effettuati rispettando le norme internazionali. Gli altri perché si lamentano: Vogliamo vedere come sono composte le loro squadre?”. Altrove però i naturalizzati vivono nel loro nuovo paese da anni (come appunto la Santiusti). O come minimo lo conoscono. Alcuni dei “turchi” non avrebbero nemmeno, secondo la Bbc, una vaga idea di come sia fatta la Turchia, dove sia e che lingua vi si parli. Yasemir Can non sapeva nemmeno come l’avrebbero chiamata una volta diventata cittadina turca e ha impiegato qualche giorno per memorizzare il proprio nuovo nome.

Yasemir Can è una kenyana che sino a 19 anni ha gareggiato per il Kenya lasciando di stucco molti osservatori: “E’ una delle prossime dominatrici del mezzofondo”. Si chiamava (e in fondo si chiama ancora) Vivian Jemutai. E’ diventata turca soltanto a marzo ma vive ancora in Kenya, si allena in Kenya e non parla una sola parola di turco. Però fa il giro di pista con la bandiera turca. “La Iaaf sta facendo tanto per il doping, dovrebbe occuparsi anche del passaporto facile, è diventato un fast food delle identità”, dicono alcune federazioni. La quarta arrivata nei 10 mila, l’irlandese Fionnuala McCormack, privata del podio dalla Can, non riesce a digerire il fatto e dice: “Sembra uno scherzo”. Ma in realtà nessuno ride. La squadra turca, vincente, di questi Europei, annovera sette kenyani, due giamaicani, un etiope, un cubano, un sudafricano, un azerbaijano e persino un ucraino (più qualche atleta veramente turco,

così, giusto per non sfigurare). Un gruppo assemblato in ufficio, tra scartoffie volanti. Ribadiamolo: non è un’esclusiva della Turchia. Solo che la Turchia sta utilizzando la soluzione senza più controllo. Sono lucidi ma troppo rapidi. Soltanto nel 2013 la Turchia ha naturalizzato 92 atleti stranieri. E’ la metà più ambita. C’è un altro aspetto: bisogna anche saper prendere atleti vincenti. Questo però è un altro discorso…

Europei Atletica, la Turchia vola nel medagliere: ma non è vera gloriaultima modifica: 2016-07-11T21:48:45+02:00da atleticanotizie
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