Problema impianti: a Lucca campo di atletica o campo di patate?

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Pietro Mennea, campione olimpico e recordman sui 200 metri, raccontava una volta della nostalgia provata per l’odore dell’erba tagliata sui campi di atletica dove aveva speso una vita ad allenarsi. Se il grande velocista barese avesse vissuto a Lucca, probabilmente il campo che oggi appare alla vista di coloro che frequentano l’impianto alle Tagliate, non solo gli aumenterebbe a dismisura la nostalgia, ma gli farebbe dimenticare anche l’odore dell’erab visto che esso assomiglia a un campo di patate.

Chi scrive, un passato remoto di mediocre mezzofondista veloce, ricorda ancoram agli impianti romani della Farnesina, dell’Acquacetosa, delle Terme di Caracalla le estati trascorse tra gare e sedute di abbronzatura semintegrale sull’erba, quella sì, verde, annaffiata costantemente da appositi apparecchi nemmeno, crediamo, tanto costosi. Era un piacere quel verde vivo che ti entrava nelle pupille ancora più che nel naso e ti rilassava trasmettendoti una sensazione di pace e di spensieratezza tipicamente estive.

Qui a Lucca, in questi giorni, no, non c’è gioia, ma solo una grande tristezza per una realtà di degrado e di abbandono i cui principali responsabili, a nostro avviso, sono il comune di Lucca nella figura di un assessore allo sport, si presume Celestino Marchini, che non ha fatto una sega per questa struttura e con lui la giunta troppo impegnati a star dietro all’altro impianto – la tendopoli – dove alloggiano centinaia di clandestini ospitati a nostre spese che il giorno si sollazzano nelle acque del Serchio – sembra di essere nel golfo di Guinea – quando non giocano sugli spalti dell Mura tanto non hanno pensieri se non quello di far trascorrere il tempo.

Tornando al campo di atletica, altra responsabilità ce l’ha l’Atletica Virtus, questa società gloriosa che nei mesi di giugno e luglio, almeno una volta accadeva così, partecipa alla stagione agonistica e organizza gare. La domanda è: come si può organizzare una gara in un impianto del genere? Non c’è da vergognarsi? Una pista che è un cesso, senza superficie, nel rettilineo di arrivo ha chiazze di cemento perché il manto in tartan è stato consumato, le erbacce crescono ai lati al punto che c’è da domandarsi quale sia il criterio di gestione di una ex perla che adesso fa schifo.

La cooperativa cui è stato affidato il compito di vigilare nelle ore di apertura dell’ex campo Coni non può annaffiare il campo, il comune glielo ha vietato e deve limitarsi a guardare, non può nemmeno spazzare per terra cosicché basta vedere le foglie e lo sporco ovunque. Pazzesco, la burocrazia dei bradipi di palazzo Orsetti impera e devasta tutto ciò che non è africano o zingaro.

Non bastava la devastazione degli uffici fatta dieci giorni fa e le parole allucinanti di qualche amministratore che ha detto di voler mettere l’impianto di videoilluminazione: ma lo metta al cesso di casa propria così vedamo se riesce a riprendere qualcosa di interessante.

Questa giunta fa, veramente, schifo nel suo modo di affrontare i problemi. Guardate le immagini scattate proprio ieri pomeriggio. La cosa più allucinante è che gli impianti di irrigazione ci sono, ma gli operai della cooperativa incaricata di vigilare non li devono usare perché? Forse perché il comune non ha i soldi?

E qui scende in campo – ma di patate – l’Atletica Virtus: in fondo alla curva subito dopo l’arrivo, ci sono stati sempre appesi gli striscioni della Cassa di Risparmio di Lucca ex Banco Popolare che ogni anno snocciola un robusto contributo alle fortune della società sportiva. Ebbene, guardateli adesso: cadono a pezzi e sono scoloriti al punto che nemmeno si legge più il nome. E il Banco Popolare che fa? Non si accorge di nulla? Il nuovo direttore territoriale Matteo Faissola è stato messo al corrente che il suo istituto giace senza colori né parole su striscioni che cadono a pezzi appesi alla rete metallica di un impianto che fa pena?

E la società Atletica Virtus non si sente in dovere di sostituirli, magari per dare un segno di vitalità, di esistenza? Sembra di essere nel film L’ultima spiaggia, con la città abbandonata perché tutti gli abitanti sono stati uccisi dalle radiazioni di una guerra nucleare.

Fonte: http://www.lagazzettadilucca.it/ di aldo grandi (articolo originale)

Problema impianti: a Lucca campo di atletica o campo di patate?ultima modifica: 2016-07-14T06:00:25+02:00da atleticanotizie
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