Gianmarco Tamberi al top delle “FAMIGLIE DI SALTATORI IN ALTO”- di Giuseppe Baguzzi

IAAF World Indoor Championships,Track field,Campionati Mondiali Indoor di Atletica Leggera,

LEAHY

Il capostipite di questa maxi-famiglia (sette fratelli…) di irlandesi emigrati poi negli States si chiama Patrick, detto Pat.

Nasce a Cregane il 20-5-1877 e dopo aver vinto i British championship (ne vincerà 4 consecutivi dal 1897 fino al 1900) il 24 luglio 1898 a Limerick salta con lo stile scissors (forbici) la misura di 1.968, nuovo primato europeo e miglior prestazione mondiale dell’anno. Si conferma con l’1.95 ottenuto a Millstreet il 6 settembre e surrogato da 7.21 in lungo nella stessa riunione. Non è che l’inizio di una fulgida carriera. Nel 1899 salta 1.962 in tre diverse occasioni, ribadendo la leadership stagionale, e 7.277 in lungo. Nel 1900 si accontenta rispettivamente di 1.893 e 7.21, poi ai Giochi di Parigi di metà luglio conquista la medaglia d’argento nel salto in alto con 1.78 (battuto solo dallo statunitense Irving Baxter) e quella di bronzo nel salto in lungo con 6.95, classificandosi anche al quarto posto nel salto triplo. L’anno successivo salta ancora 1.949 e 7.11 cui aggiunge 15.15 nel triplo. Nel 1902 salta 1.918 e 7.29. Nel 1903 salta 1.867 e 6.98. Dopo sei anni ad altissimo livello inizia il declino, culminato con il nono posto (ancora con 1.78) ai Giochi olimpici di Londra nel 1908. Nell’agosto del 1909 emigra in America con il fratello Cornelius, detto Con, di cui parleremo dopo. Troviamo ancora traccia di Pat nel settembre del… 1916 (a 39 anni) quando a Chicago stabilisce il record irlandese del salto triplo da fermo.

Morirà dieci anni dopo, nel 1926, a soli 49 anni.

E veniamo a Cornelius Leahy, fratello maggiore di Pat, nato pure lui a Cregane il 27-4-1876. Meno precoce del fratello minore, Con si dedica soprattutto ai salti in lunghezza piuttosto che a quelli in altezza. Nel 1902 è secondo nelle liste mondiali sia nel lungo (7.21) che nel triplo (15.11). Nel 1904 arriva a saltare anche 1.943 in alto e nel 1906, ai giochi estivi di Atene del 1° maggio, vince l’oro dell’alto con il titolo di “più anziano vincitore olimpico della specialità” con i suoi 30 anni e 4 giorni. Dopo una gara estenuante, durata più di 5 ore, salta 1.775 battendo l’ungherese Gonczy.

Nel 1907 si conferma ai vertici del salto in alto ottenendo la vetta delle graduatorie mondiali con 1.937. L’anno successivo conquista l’argento con 1.88 ai Giochi di Londra alle spalle di Porter, poi migliora a 1.953 il proprio PB ma nel frattempo Porter si era portato a 1.99, primo della lista stagionale mondiale. Nel 1909 emigra negli States con il fratello Pat e troviamo ancora notizia di lui nel 1910 per un 1.88 ottenuto a New York. Anche per lui una fine prematura: muore a Manhattan il 18 novembre 1921, all’età di 45 anni.

Un terzo fratello Leahy si chiama Joseph, detto Joe. Nato nel 1881 non riesce ad ottenere grandi risultati ma va meglio nel salto in lungo (7.05 nel 1903) piuttosto che nel salto in alto (6 piedi cioè 1.834 nel 1904).

Un quarto fratello Lehay si chiama Timothy, detto Tim. Nato il 6 settembre 1889 è quello con le maggiori potenzialità: a 21 anni si issa in cima alle graduatorie stagionali mondiali saltando 1.91 poi a 24 anni, nel 2013, l’anno successivo al record mondiale di 2.007 di Horine, salta 1.956 a Limerick ed è secondo nelle liste soltanto a Beeson (1.965). Ma un destino crudele lo attende. Nel 1915 scoppia la Prima guerra mondiale, Tim si arruola e parte per la Spagna dove nel 1918 una pallottola nemica gli strappa la vita.

In totale i quattro fratelli Leahy presi in esame hanno saltato, in base ai rispettivi pb, 1.968+1.953+1.835+1.956 per un totale di 7 metri e 712 mm. che danno una media di 1.928. Saltare allora tali misure con lo stile scissors equivarrebbe oggi a superare un’asticella posta tra i 2.20 ed i 2.25 con lo stile dorsale attualmente utilizzato.

Secondo la tabella Baguzzi, parametrando i risultati dei Leaìhy ottenuti tutti con lo stile scissors, le misure diventerebbero: 2.26-2.24-2.13-2.25 per un totale di 8 metri e 88 cm. ed una media incredibile di 2.22.

TAMBERI

Si parte da Bruno Tamberi (tesserato per la GIL Spezia) che nel 1939 salta 1.86 a Biella il 4-6, settimo assoluto nelle graduatorie nazionali di quell’anno.

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale Bruno si sposa e nel 1955 nasce il primo figlio, Massimo, che nel 1983 a 28 anni ottiene il suo record personale di 2.19 ai campionati regionali di Macerata.

Nel frattempo, nel 1957, nasce un altro maschio, Marco, che fa ancora meglio del fratello maggiore. Infatti nello stesso anno 1983 Marco, più giovane di 2 anni, salta 2.28 indoor e 2.27 all’aperto.

Passa un’altra generazione e nel 1992 nasce Gianmarco, figlio di Marco, che nel 2012 salta 2.31 ai campionati assoluti di Bressanone e anche 2.30 indoor l’anno successivo a Banska Bystrica. Entrambi…. record di famiglia !!! Poi, è storia molto più recente, l’ultimo rampollo sale nel 2015 prima a 2.34, migliorando l’annoso primato italiano di Benvenuti, poi addirittura a 2.37 a Eberstadt il 2 agosto. Nel 2016 in sala fa prima il NR con 2.35i (in coabitazione con Fassinotti) a Banska Bystrica il 4 febbraio poi, nove giorni dopo a Hustopece, sale addirittura a 2.38 !!! Poi nell’estate pre-Rio porta il record a 2.39 nella serata di Montecarlo il 15 luglio.

Nonno, figlio, fratello e nipote hanno saltato in quattro (1.86+2.19+2.28+2.39) la bellezza di 8 metri e 72 cm in tre generazioni, con una media di 2.18 per saltatore.

Parametrando l’1.86 di nonno Bruno secondo la tabella-Baguzzi la misura (ottenuta con lo stile western roll ideato da Horine) verrebbe equiparata a un 2.10 attuale,per cui il totale della famiglia Tamberi passerebbe a 8 metri e 96 cm con una media pazzesca di 2.24 per ogni componente la famiglia. Superiore addirittura ai Leahy.

Cose da Guiness dei primati.

TANGHETTI

Si parte da Tanghetti Giorgio, nato nel 1914, che a 25 anni, nel 1939, si inserisce nelle graduatorie nazionali saltando 1.85 e l’anno dopo, a 26 anni, nel 1940 si innalza sino a 1.91.

Non si hanno notizie precise se si trattasse del nonno o semplicemente dello zio (non certamente del papà…) di due fratelli saltatori nati successivamente. Oppure soltanto di un caso di omonimia.

Fatto sta che nel 1955 nasce Tanghetti Rinaldo e nel 1958 il fratello Tanghetti Maurizio. Il primo arriverà nel 1975 a saltare la misura di 2.10, il secondo nel 1976 salterà 2.11. Entrambi ottengono il personal-best in giovane età: 20 e 18 anni. Non si hanno notizie di qualche loro figlio saltatore in alto….

In tre dunque hanno saltato (1.91+2.10+2.11) la bellezza di 6 metri e 12 cm. con un bellissimo 2.04 di media tra zio (o nonno) e due nipoti.

Parametrando, secondo la tabella Baguzzi, l’1.91 di nonno o zio Giorgio ottenuto con lo stile Horine allora in auge in Italia, aumentandolo quindi di 24 cm, arriveremmo ad un più reale 2.15. La somma dei tre Tanghetti salirebbe quindi a 6.36 con una media invidiabile di 2.12 per saltatore. Una bella medaglia di bronzo alle spalle dei quattro Tamberi e dei quattro Leahy.

                                                                                                          a cura di Giuseppe Baguzzi

Gianmarco Tamberi al top delle “FAMIGLIE DI SALTATORI IN ALTO”- di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2016-10-03T06:00:59+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo