Far muovere chi ancora non lo fa è l’obiettivo del gruppo 365 giorni di sport -di Matteo SIMONE

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 Io faccio sport perchè ho scoperto questo stile di vita salutare per il fisico, la mente e il cuore. Sentire il corpo, la fatica, raggiungere piccoli obiettivi. Stare con gente, conoscere luoghi e persone. Nuove relazioni. Consigliare per benessere e prevenzione. Una sorta di pillole di esercizio fisico a costo zero per prevenire tristezza, insoddisfazione, per agevolare metabolismo, aumentare autoefficacia, ma tutto con gradualità senza fretta rispettando i propri tempi e ritmi e il proprio corpo.

Esiste un gruppo su facebook dal nome 365 giorni di sport https://www.facebook.com/groups/365giornidisport/permalink/732180280266947/ dove è possibile condividere, suggerire, invogliare iniziative di sport ed esercizio fisico dai più elementari ed economici come le camminate ai più estremi come le ultramaratone o gli ironman.

In pratica, chi si iscrive deve condividere sul social network l’attività fisica che svolge quotidianamente e per almeno 30 minuti continuativi al giorno, per 365 giorni l’anno, con un solo giorno di interruzione settimanale; ogni attività sportiva è consentita, l’importante è sudare e far partecipi gli altri del proprio impegno. Si può iniziare in qualsiasi momento aggiungendo una foto, un aggettivo o una breve frase con cui arricchire il profilo descrivendo il proprio stato d’animo alla fine di ogni allenamento. A completamento dell’anno l’iscritto riceverà un attestato di partecipazione.

2014.07.06 con Angelo ridotta

Giulia Fadda, un’amministratrice del gruppo 365 giorni di sport, è da apprezzare e degna di stima per quello che fa, il gruppo sta avendo un buon successo, molti seguono il gruppo e scoprono tanti sport e tante modalità di fare attività fisica da soli o in compagnia, in casa o fuori.

Giorgio Di Maggio, l’ideatore del gruppo 365 giorni di sport, ci tiene alla salute della collettività in termini di un corretto stile di vita che comprenda esercizio fisico ed alimentazione sana ed equilibrata, ecco cosa esprime a proposito del gruppo: “L’obiettivo di questo gruppo, così come quello di tanti altri, oltre che delle raccomandazioni mediche, è di stimolare le persone a svolgere una vita sana fatta di corretta alimentazione e una ‘giusta’ dose di attività fisica. Qui diamo un metodo (e l’esempio) di come sia possibile cambiare.”

Purtroppo la gente che non vuol sentire, non sente, non tutti sono propensi a cambiare, molti non hanno sufficienza autoconsapevolezza e, pertanto, non si puà spingere individui a cambiare stile di vita, ci vogliono tempi e gradualità senza spingere troppo, altrimenti si ottiene l’effetto contrario, si è liberi di fare o non fare, stare o non stare, dire o non dire, postare o non postare, di avere i propri tempi e le proprie modalità, non c’è un momento giusto per iniziare o per terminare, non c’è una giusta misura, ognuno la sua vita, va bene anche osservare, aspettare, far parte non attivamente.

Giorgio ha risposto ad alcune mie domande e si evince il suo approccio salutare nei confronti dello sport, di seguito si racconta.

Come ha contribuito lo sport al tuo benessere e quali sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “Lo sport mi aiuta per lo più a livello psicologico. L’attività fisica mi dà una sensazione di libertà e mi fa sentire fortunato già per il fatto poterla praticare. I fattori principali sono stati la costanza e il vedere lo sport come un piacere e non come un sacrificio o obbligo. “

Come hai scelto il tuo sport? “Non ho scelto uno sport. Ne ho praticati e ne pratico diversi. Alcuni iniziati e tuttora praticati, altri smessi dopo un certo periodo. Tutti iniziati per curiosità o spinto da amici.”

Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Luoghi dove praticarlo in tranquillità. Costi. Ad esempio non c’è un velodromo per le bici o adeguate piste ciclabili in città (Roma). Percorsi pedonali cittadini.”

Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Ho mollato alcune attività per problemi logistici. Continuo invece perché fare attività fisica fa parte della mia vita, come non potrei smettere di lavarmi i denti o tagliarmi le unghie.”

Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La prima: una 5 km fatta ultimata col mio pb.”

Qual è una tua esperienza che ti possa dare la sicurezza, la convinzione, che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “La conoscenza dei limiti personali. L’umiltà nell’affrontare il superamento.”

Quali sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “La volontà, voglia di sperimentare cose nuove, curiosità, socialità. “

Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport al tuo benessere o alla tua performance? “Praticare sport mi aiuta a trovare le origini; la dimensione umana che l’era moderna schiaccia, cancella. Correndo, camminando o nuotando riesco a pensare e meditare nello stesso modo dell’uomo originario. Gesti sin dalla preistoria, incontaminati. Cerco di trovare il me stesso e questo mi indirizza verso il benessere.”

Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva tesa al benessere o alla performance? “Che è una cosa giusta, se non esagero. Ed io raramente esagero.”

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un giorno d’estate torrida, uscii col bicicletta per fare una passeggiata. Pedala pedala, senza rendermi conto avevo percorsi una sessantina di chilometri quando avvertii di colpo la stanchezza. Ero senza acqua, alimenti né soldi e non esistevano ancora i telefoni cellulari. Decisi ovviamente di tornare indietro. Nel percorso non c’era possibilità di bere non prima di altri 40 Km. Non so di preciso quanto dopo cominciai a perdere lucidità. La strada tremava alla vista come le immagini delle oasi nei deserti. Ero completamente assetato, affamato e accaldato. Pedalavo ormai in stato di semi-incoscienza. Per fortuna quasi in assenza di traffico. Finalmente arrivai alla fontana dopo aver percorso circa 100 km. Quando cominciai a capire qualcosa trovai la bici buttata in terra. Ero dentro la fontana con tutte le scarpe col la testa sotto la cannella d’acqua e un gruppetto di anziani che mi guardavano un po’ stupiti. Lievemente rigenerato ripresi a pedalare sapendo che ormai mancavano solo 20 km. Furono i 20 km più lunghi e sofferti della mia vita. Ad un centinaio di metri dal cancello di casa incontro mio fratello in sella alla sua bici, appena uscito fresco fresco. Vedendomi mi chiede: dai, fammi compagnia sto andando a comprare il giornale (giornalaio a 5 km). Non posso dire le parole esatte con cui gli risposi. Lo mandai fragorosamente a … comprare il giornale da solo. “

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Che l’atteggiamento con cui affronto i casi della vita, è simile quello con cui affronto lo sport e viceversa. Lo sport come palestra anche di vita. “

Quali sono o sono state le tue sensazioni pregara, in gara, post gara? “Il pregara di euforia. In gara concentrazione. In post gara rilassatezza.”

A seguito delle tue esperienze che consiglio ti andrebbe di dare a coloro che si trovano a dover fare scelte importanti nello sport? “Lo sport professionistico ha assunto una dimensione che personalmente non condivido. Trovo scorretto fare dell’atleta uno strumento di business. Perciò allontanerei mio figlio dal luccichio del mondo sportivo professionistico. Qualunque sia la scelta, e di qualunque impegno, essa deve essere pulita, eticamente corretta. Amatoriale. Consiglierei di non rinunciare alla ricchezza e varietà che l’esistenza ci offre. Vivere col lo sport, ma non di solo sport.”

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C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Mai, nemmeno integratori.”

Qual è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping e per fare uno sport teso al benessere o alla performance? “Esiste un valore che sta scomparendo soprattutto nel mondo sportivo: la lealtà. Lealtà verso gli altri ma ancor prima verso te stesso. Non c’è vittoria se questa è poggiata sulla falsità. Il doping è bugia! Non diventare il burattino per gli interessi dei burattinai.”

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Che matematica sarebbe senza il segno meno? La vita è piena di tante cose. Anche del valore intrinseco del segno negativo. Esiste la salita e la discesa, la vetta e l’abisso, la gioia e il dolore: la regola della vita. “

Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? “Ritengo utile la figura dello psicologo. L’uomo non è solo una ‘macchina’ per fare sport.”

Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport fatto di fatica, impegno, sudore, sofferenze? “Non affidare la tua esistenza agli altri. Non tutti hanno la fortuna di Lazzaro al quale è stato detto: alzati e cammina. ‘Prenditi’ per mano ed inizia a viaggiare dentro e fuori di te: alzati e cammina.”

Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Sono arrivato in bici in luoghi che avevo sempre sognato di raggiungere. Correre una maratona. Fare un lungo viaggio in bici.”

Matteo SIMONE

Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta 

Far muovere chi ancora non lo fa è l’obiettivo del gruppo 365 giorni di sport -di Matteo SIMONEultima modifica: 2016-10-27T06:00:12+02:00da atleticanotizie
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