Giuseppe Gibilisco a caccia di un posto alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang

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Riportiamo una interessante intervista ha Giuseppe Gibilisco uscita sul sito corrierealpi.gelocal.it:

PIEVE DI CADORE. Sydney, Atene (con medaglia) e Pechino. E ora si è tesserato con il Bob Club Pieve di Cadore per andare in caccia di Pyeongchang. Giuseppe Gibilisco torna a essere atleta. E a impegnarsi con una determinazione comune a pochi per entrare nell’esclusivo club di sportivi capaci di gareggiare sia alle Olimpiadi estive sia ai Giochi invernali.

Classe 1979, siracusano, Gibilisco ha scritto pagine importanti nella storia dell’atletica italiana e internazionale: campione del mondo di salto con l’asta nel 2003 a Parigi, l’anno successivo ha conquistato il bronzo olimpico ad Atene. La carriera, caratterizzata anche da svariati titoli italiani e da medaglie colte ai Giochi del Mediterraneo, ai Mondiali Juniores e agli Europei Under 23, si è conclusa due anni fa, al termine delle qualificazioni degli Europei di Zurigo. Ora scende di nuovo in pista. Con il bob. Per centrare la convocazione olimpica. «E una volta lì giocarmi qualcosa di importante» precisa subito il finanziere siciliano la cui determinazione agonistica è davvero sorprendente.

Gibilisco, non sono rari i casi di atleti passati dall’atletica al bob. C’è stato quello della statunitense Lauryn Willliams, argento ad Atene 2004 nei 100 metri femminili, oro a Londra 2012 con la staffetta 4×100 e poi a argento a Sochi 2014 nel bob a due. Qualche anno prima ci fu un altro statunitense, l’immenso ostacolista Edwin Moses. Ma anche il lamonese Stefano Bellotto, velocista selezionato per il bob ai Giochi di Nagano 1998. Per lei come è avvenuto il contatto con la disciplina?

«Grazie a Omar Sacco, oggi direttore tecnico del bob, ma da giovanissimo, quando l’ho conosciuto, protagonista dell’atletica. Ci siamo ritrovati, ci siamo scambiati delle idee e ora eccomi qui, pronto a un’altra sfida. Ho l’agonismo nel sangue, amo mettermi in gioco e questa è una grande opportunità. E dove c’è un po’ di sana pazzia, io ci sono. Mi diverto dove c’è un po’ di estremo».

Ha già effettuato un primo raduno con gli azzurri, a fine ottobre a Cesana Pariol, per gli allenamenti di spinta. Quali le impressioni?

«Ho trovato un ambiente genuino, fatto di ragazzi schietti, concreti. E forti. Ora aspettiamo il completo recupero di Simone Bertazzo, l’uomo di riferimento per tutti. Per quanto mi riguarda, spero di riuscire a capire in fretta i meccanismi della disciplina e di poterci mettere del mio».

Quando è previsto il suo debutto agonistico?

«Credo a inizio gennaio, con le prime gare di Coppa del Mondo in Europa».

Gareggerà sia nel due che nel quattro?

«Inizialmente mi concentrerò sul quattro, poi vedremo. Non vedo l’ora di fare la prima discesa».

Non mi dica che ha già fatto un pensiero alla guida.

«È venuto spontaneo pensare alla guida. Ma mi rendo conto che non è una cosa semplice guidare un mezzo a 130 allora o più sul ghiaccio. Sarò solo frenatore, ma in futuro qualche prova ai comandi mi piacerebbe farla».

Dopo due anni di inattività non è un azzardo riprendere in maniera così decisa con l’attività agonistica?

«Per me lo sport è una ragione di vita, al di là delle competizioni. Nel 2014 ho smesso con l’agonismo, ma ho sempre continuato a fare sport: giri in bici, corsa, tennis, nuoto. Adesso si tratta di riprendere a fare sul serio».

Ha già iniziato con il doppio allenamento giornaliero?

«Non ancora. Mi alleno finito l’orario lavorativo (Gibilisco è finanziere ndr): palestra e corsa. Tra un mese spero di poter tornare a fare l’atleta a tempo pieno».

Qual è il suo rapporto con la montagna e con il freddo?

«Il freddo non mi fa paura. La montagna la amo: sono venuto più volte a sciare sulle Dolomiti. Scendere ad alta velocità mi piace».

Gibilisco

Giuseppe Gibilisco a caccia di un posto alle Olimpiadi invernali di Pyeongchangultima modifica: 2016-11-17T15:00:48+01:00da atleticanotizie
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