Salto in alto Londra, la doppia beffa- di Giuseppe Baguzzi

 

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Dopo l’amarezza per la mancata ammissione alla finale di Londra quali “primi esclusi” per Gimbo Tamberi, il brasiliano Silva e l’ucraino Protsenko è giunta anche una duplice beffa: domenica sera allo stadio londinese i finalisti del salto in alto non erano i dodici previsti ma soltanto dieci….

E’ successo che il cinese Wang Yu non si è presentato nella “call room” per il riacutizzarsi di un problema fisico dopo l’avvenuta qualificazione e che il bulgaro Ivanov ha provato con la forza di volontà un tentativo alla misura di ingresso di 2.20 ma subito ha dovuto dare forfait. Una partecipazione solo per onor di firma, per la soddisfazione di aver saltato due giorni prima 2.31, primato personale, ma durante il quale aveva riportato un leggero infortunio muscolare che poi, alla resa dei conti, si è rivelato più serio del previsto.

Quindi dieci saltatori in pedana, con i tre “primi esclusi” seduti in tribuna….

A quanto detto dobbiamo aggiungere l’altro problema capitato al tedesco Onnen, il quale appariva visivamente menomato, con una rincorsa saltellante, tanto da rendere necessari tre tentativi per superare i 2.20 iniziali per poi arrendersi definitivamente alla successiva misura di 2.25.

Così, dopo nemmeno dieci minuti di gara i concorrenti si erano ridotti a… nove.

Questa la prima beffa.

Veniamo alla seconda beffa. Dati per scontati lo strapotere del qatarino Barshim e il buon momento di forma del giovane russo “neutrale” Lysenko, che hanno infatti conquistato rispettivamente oro e argento con 2.35 e 2.32, la medaglia di bronzo è andata al siriano Ghazal con la misura di 2.29, la stessa necessaria per qualificarsi alla finale, la stessa ottenuta da Tamberi, Silva e Protsenko due giorni prima e che non aveva consentito la loro ammissione….

E si noti bene che le condizioni atmosferiche della finale di domenica erano ottimali, addirittura migliori di quelle della qualificazione di venerdì, disputata in un orario desueto per i saltatori, a mezzogiorno e un quarto, in tarda mattinata e che ha richiesto quindi una adeguata preparazione, con gli ultimi allenamenti programmati al medesimo orario per abituare e ambientare le reazioni dell’atleta.

Premesso che ci sta che un atleta ottenga una prestazione di valore un giorno e che due giorni dopo non sia più nelle medesime condizioni fisico-atletiche, ci vengono spontanee alcune considerazioni.

Se fosse successa la stessa cosa, per esempio, in una gara di 100 metri ad un paio di finalisti sugli otto ammessi, che impressione avrebbero fatto le due corsie vuote? Magari avendo lasciato in tribuna un paio di velocisti fortissimi non ammessi alla finale per una questione di millesimi? E magari uno di loro era stato campione del mondo l’anno precedente oppure rientrava da un infortunio? Il medesimo disguido potrebbe verificarsi in qualsiasi altra gara in corsia o su qualsiasi pedana. Come rimediare? A questo proposito ci sentiamo di lanciare una proposta agli organismi Iaaf limitatamente, si intende, alle competizioni internazionali: perchè non allertare o comunque tenere in preallarme tra le qualificazioni e le finali i primi tre degli “esclusi” per rimpiazzare una eventuale defaillance di qualche finalista, in modo di essere sempre “coperti”? La cosa non creerebbe soverchi problemi, dato che i “rimpiazzi” sarebbero già lì con la borsa pronta, anziché sedersi in tribuna a guardare i colleghi.

Paradossalmente, con una norma del genere già in vigore, nel caso specifico del salto in alto londinese, i vari Tamberi, Silva e Protsenko avrebbero potuto scendere in pedana e magari rivaleggiare con gli altri per la conquista della medaglia di bronzo….

A proposito di Tamberi. Gimbo a questo punto deve resettare l’esperienza di Londra e ripartire di nuovo. I prossimi meeting di  domenica 20 agosto a BIRMINGHAM, nella dodicesima tappa di Diamond League dove affronta i migliori saltatori del momento, a partire da Barshim per proseguire con Grabarz, Pryzbylko e Thomas e Rieti gli offrono la possibilità di dimostrare il suo valore attuale. Preannunciando un grande 2018.

Salto in alto Londra, la doppia beffa- di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2017-08-18T13:40:51+02:00da atleticanotizie
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