Le grandi sfide del salto in alto: Pat Leahy vs Baxter (1897-1902) e Gisolf (28-32) vs Shiley (29-32)- di Giuseppe Baguzzi

 

 

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Irving Baxter

 

Anche in questa “sfida” abbiamo un irlandese, Pat Leahy, contro un americano, Irving Baxter.

Pat Leahy, nato a Cregane il 20 maggio 1877, è il secondo di sette fratelli che agli albori del secolo scorso hanno caratterizzato la storia del salto in alto. Inizia la carriera vincendo a soli 20 anni il titolo nazionale AAA, praticamente il campionato britannico e ripetendosi l’anno dopo quando, a Limerick il 24 luglio, stabilisce il record europeo con 1.968, saltando con lo stile scissors. Nel 1899 rivince il titolo britannico e si insedia in vetta alla graduatoria mondiale stagionale con un salto a 1.962 a Mallow il 15 agosto, poi nel 1900 vince il quarto titolo inglese consecutivo e si prepara per le olimpiadi di Parigi.

Nel frattempo Irving Baxter, coetaneo di Pat, ha uno sviluppo di carriera più soft…: vince il titolo AAU nel 1898 saltando 1.886 a Manhattan, poi sale a 1.892 nel 1899 per arrivare a superare 1.918 a Baltimora il 30 maggio del 1900, due mesi prima delle olimpiadi. L’occasione dei giochi di Parigi sarà l’unica volta in cui i due migliori saltatori del mondo di quegli anni si incontrano faccia a faccia. Nonostante Leahy goda delle migliori credenziali, Baxter supera 1.90 e vince l’oro olimpico lasciando Leahy staccatissimo a 1.78. Poi Baxter attacca addirittura il record mondiale detenuto da Sweeney con 1.972, provando senza fortuna 1.98. Leahy si consolerà un po’ conquistando anche la medaglia di bronzo nel salto in lungo (6.95).

Baxter è stato il primo nativo (sioux) americano a vincere una medaglia d’oro olimpica. A Parigi 1900 conquista 5 medaglie: oltre a quella del salto in alto è 1° nel salto con l’asta con 3.30 (perché la gara era di domenica e gli altri americani decisero di non gareggiare) e secondo nell’alto da fermo (1.52), nel lungo da fermo (3.13) e nel triplo da fermo (9.95) alle spalle dell’uomo-rana Ewry !!!

Negli anni successivi non riuscirà a ripetersi ad alti livelli, mentre invece Pat Leahy rimarrà ancora in vetta alle graduatorie mondiali del 1901 con l’1.949 ottenuto a Charlville il 25 agosto ed ancora nel 1902 con l’1.918 dell’11 agosto a Kilkenny.

DONNE:

Negli stessi anni, dal 1928 al 1932, si interseca un’altra interessante sfida. Quella tra l’olandese Carolina Gisolf e la statunitense Jean Shiley.

Caroline (detta Lien) Gisolf nasce a Bukittinggi nell’isola di Sumatra (Indonesia) il 13 luglio 1910. A diciotto anni salta 1.605 a Maastricht il 18 luglio e si presenta come idolo di casa alle olimpiadi di Amsterdam dove però si classifica seconda con 1.56 alle spalle della canadese Caterwood con la stessa misura della terza, l’americana Wiley. Al quarto posto con 1.48 si piazza una ragazzina statunitense, la Shiley, nata in Pennsylvania a Harrisburg il 20 novembre 1911, quindi solo diciassettenne, che in precedenza si era installata nelle prime posizioni del ranking mondiale saltando 1.536 a Filadelfia il 16 maggio.

Ma torniamo alla Gisolf che, per smaltire la rabbia della sconfitta subita sulla pedana di casa davanti al pubblico olandese, il 18 agosto 1929 a Maastricht migliora il WR portandolo a 1.608. Poi salta 1.574 nel 1930 e 1.55 nel 1931.

Nel frattempo la Shiley stabilisce il nuovo WR indoor con 1.603 a Boston il 30 marzo 1929 vincendo gli Usa championship, record migliorato di un centimetro (1.613) l’anno dopo, ancora a Boston il 19 aprile e ancora ai campionati Usa. Nel 1931 si riconferma campionessa con 1.60 e nella primavera del 1932 ancora con 1.60 nei trials a pari merito con Mildred Didrikson, della Babe, che però saltava già con lo stile western-roll, quello inventato da Horine e che dominerà la metà del secolo.

Due mesi prima dei giochi olimpici di Los Angeles Carolina Gisolf migliora il proprio WR di tre anni prima saltando 1.623 a Halsinger nei pressi di Amsterdam il 12 giugno, presentandosi quindi come grande favorita per l’oro olimpico. Ma sulla pedana del Coliseum il 18 agosto le due ragazze americane non le danno scampo: Shiley e Didrikson prima saltano 1.625 poi si migliorano addirittura a 1.657, nuovo WR in coabitazione. La Gisolf è solo quarta con 1.58. Si ritirerà l’anno dopo, come la Shiley.

Giuseppe Baguzzi

Le grandi sfide del salto in alto: Pat Leahy vs Baxter (1897-1902) e Gisolf (28-32) vs Shiley (29-32)- di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2017-10-23T10:27:22+02:00da atleticanotizie
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