Grandi sfide salto in alto: Murphy vs Landon (1917-1921) e Hopkins (52-57) vs McDaniel (55-56) – di Giuseppe Baguzzi

 

 

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Passato il periodo bellico e passata la “meteora” Clinton Larson (che fa meglio del record di Beeson saltando 2.029 a Provo-Utah il 1° giugno 1917 ma senza omologazione…) la scena mondiale viene occupata da altri due statunitensi, entrambi interpreti del nuovo stile western-roll.

John Murphy, nato nel 1895, balza in vetta alle graduatorie mondiali del 1918 saltando 1.906 il 16 settembre, poi nel 1919 vince il titolo nazionale a Filadelfia con 1.91.

Il suo maggior avversario è Richmond Landon, detto Dick, nato nel 1898 quindi di tre anni più giovane, che aveva iniziato a saltare con l’eastern-roll e poi, convertitosi al western-roll, esplode proprio nel 1920.

I due si incontrano per la prima volta ai campionati AAU di Cambridge il 17 luglio, validi anche come trials in vista dei giochi olimpici di Anversa. Murphy vince con 1.936 arrotondato a 1.94 ma Landon (che aveva un pb di 1.88) si migliora fino a 1.92 classificandosi al terzo posto con la stessa misura di Harold Muller, secondo. Tutti si ritrovano poi a lottare per l’oro olimpico e Murphy dovrà inchinarsi (5° con 1.85 dopo lo spareggio per il 4° posto perso ad 1.89). Muller vince l’argento con 1.90 e il giovane Landon trionfa sorvolando 1.94.

Murphy poi vince il titolo Ncaa nel 1921, stabilisce il WR indoor con 1.95 l’anno dopo e arriva al pb di 1.957 a Iowa City prima di riconfermarsi campione Ncaa a pari merito con Osborn.

Landon tocca il suo massimo il 31 gennaio del 1923 quando ai Millrose Games di New York migliora il WR indoor con 1.962 alla pari con Leroy Brown, di cui parleremo tra poco.

Donne

Dopo Odam-Tyler e Coachman ancora una saltatrice inglese contro una americana nella prima metà degli anni Cinquanta. Parliamo di Thelma Hopkins e di Mildred McDaniel.

La Hopkins nasce a Kingston upon Hull il 13 marzo 1936 e a sedici anni si presenta agli occhi del mondo conquistando il quarto posto con 1.58 alle olimpiadi di Helsinki. Salta con lo stile western-roll, il rotolamento laterale ideato da George Horine nel 1910. Due anni dopo, nel 1954, vince gli europei di Berna e i Commonwealth Games di Vancouver con la stessa misura di 1.67. Il 14 settembre del 1955 sale a 1.71 a Praga e poi, nel successivo anno olimpico, arriva addirittura a stabilire il record mondiale della specialità con 1.74 ottenuto a Belfast il 5 maggio. Si avvia così verso la pedana di Melbourne, dove si terranno i giochi a dicembre, da grande favorita. C’è pero una romena semisconosciuta, tale Iolanda Balas, che il 14 luglio sempre del 1956, le scippa il record saltando 1.75. La Balas salta con una variante dello scissors, l’eastern-roll messo a punto da Sweeney alla fine dell’Ottocento, una specie di forbice laterale. E c’è anche una “coloured”, Mildred McDaniel, detta Millie, nata ad Atlanta in Georgia il 4 novembre 1933. Anche lei “georgiana” come la Coachman. E lei, a differenza delle altre due, salta con lo stile straddle, lo scavalcamento ventrale inventato da Stewart e mostrato al mondo da Albritton ai giochi di Berlino. Praticamente l’ultimo nato in fatto di stili di salto, che sono quindi tutti rappresentati nell’occasione. Ma parliamo della McDaniel. Alta 1.76, a vent’anni vince il titolo AAU ma l’atletica non sembra attirarla molto. Preferisce giocare a basket nel suo college, il Tuskegee Institute, dove si mette in evidenza come rimbalzista e dove si merita il nomignolo di Tex per la sua abilità nello scartare le avversarie. Il suo coach la incoraggia ed allora l’anno dopo si impegna un po’ di più nel salto in alto ed arriva alla misura di 1.625, undicesima al mondo. Nel 1955 vince i titoli AAU indoor e outdoor, oltre ai Giochi Panamericani, e porta il suo high a 1.69. Nel 1956, prima delle olimpiadi, rivince i titoli AAU in sala e all’aperto guadagnandosi così la partecipazione ai giochi di Melbourne. Si ha anche notizia di un suo 1.767 in esibizione a Los Angeles, quindi non omologato. E veniamo alla gara. A quota 1.67 sono ancora 7 le atlete ma solo 4 valicano alla prima prova. La Balas riesce solo alla seconda e finisce quinta in classifica. Il computo degli errori disegna il risultato finale. La McDaniel salta al primo tentativo ed è già medaglia d’oro perché le altre sbagliano tutte le tre prove. La Hopkins è seconda, a pari merito con la russa Pisareva. McDaniel passa a 1.72 e a 1.74 e va direttamente all’1.76 del nuovo WR. Ce la fa alla seconda prova. Non contenta passa 1.78 e prova senza fortuna 1.80. E’ stata così la seconda ragazza di colore a vincere la gara di salto in alto alle olimpiadi, dopo la Coachman. L’anno dopo si ritira dalle scene a soli 24 anni e fa l’insegnante di educazione fisica per i successivi 32 anni. Sempre altri tempi.

Grandi sfide salto in alto: Murphy vs Landon (1917-1921) e Hopkins (52-57) vs McDaniel (55-56) – di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2017-11-02T12:39:48+01:00da atleticanotizie
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