Polemiche Runcard: alcuni organizzatori cercano il modo per aggirarla

 

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A margine di un articolo apparso oggi sul corriere.it (Qui l’articolo completo) riguardante una tassa sui ciclisti amatori, appare una considerazione sulla Runcard, definita vessatoria. Di seguito il trafiletto incriminato:

– Dallo scorso anno i 200 mila runner tesserati agli enti di promozione sportiva devono acquistare (15 euro l’anno) anche la Run Card per partecipare alle corse su strada più popolari e gettonate, quelle mezze maratone e maratone su cui la Fidal ha deciso di esercitare il monopolio e dove le tessere Uisp o Libertas da sole non bastano più.

Già vessati da spese e tasse, alcuni organizzatori stanno inscenando una ribellione tra il creativo e il sacrilego: limano ad arte le distanze (21,1 chilometri invece di 21,097 e 42,2 al posto dei canonici 42,195 della maratona) e cambiano nome alle gare per mantenerle democraticamente aperte a tutti.

Polemiche Runcard: alcuni organizzatori cercano il modo per aggirarlaultima modifica: 2017-12-29T12:34:51+01:00da atleticanotizie
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