Olimpiadi Rio 2016, nasce la “Nazionale dei rifugiati”, in gara per un messaggio di speranza

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In fuga dalla guerra, testimonial di pace attraverso lo sport. Saranno dieci gli atleti che ai Giochi Olimpici di Rio 2016gareggeranno sotto la bandiera olimpica del Cio nel Team dei rifugiati.

L’iniziativa era stata annunciata da Thomas Bach nell’ottobre scorso, davanti all’assemblea generale dell’Onu e oggi lo stesso numero uno dello sport mondiale ha presentato gli atleti che sfileranno con la bandiera a cinque cerchi, per un messaggio di speranza ai rifugiati di tutto il mondo e per dare maggiore attenzione a questa emergenza.

Per l’atletica faranno parte della “Nazionale dei rifugiati” anche Yiech Pur Biel (Sud Sudan, atletica 800), James Nyang Chiengjiek (Sud Sudan, atletica, 400), Yonas Kinde (Etiopia, atletica, maratona), Anjelina Nada Lohalith (Sud Sudan, atletica, 1500), Rose Nathike Lokonyen (Sud Sudan, atletica, 800), Paulo Amotun Lokoro (Sud Sudan, atletica, 1500), Yolande Bukasa Mabika (Repubblica democratica del Congo, judo, -70 kg), Rami Anis (Siria, nuoto) e Popole Misenga (Repubblica democratica del Congo, judo, -90 kg).

Il Team formato da questi atleti, durante la cerimonia di apertura dei Giochi, sarà il penultimo a entrare nello stadio Maracanà, immediatamente prima dei padroni di casa del Brasile.

Olimpiadi Rio 2016, nasce la “Nazionale dei rifugiati”, in gara per un messaggio di speranzaultima modifica: 2016-06-04T11:20:16+02:00da atleticanotizie
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