Filippo Tortu da una settimana in raduno alle Canarie con i velocisti inglesi – intervista di Gazzetta.it

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Filippo Tortu, da ormai una settimana, è al lavoro a Tenerife, alle Canarie: per il 20enne brianzolo si tratta della prima volta di un raduno all’estero. Insieme a lui, nel mirino i Mondiali di staffette di Yokohama dell’11-12 maggio, esordio stagionale, passando per un nuovo stage a Formia, ci sono il fisioterapista Matteo Pusceddu e papà-coach Salvino. È a quest’ultimo che spetta il racconto su Gazzetta.it di questi giorni di lavoro.

Salvino, che condizioni avete trovato?
“Ottime, sta andando tutto molto bene. Il clima è bello a dir poco, secchissimo, con temperature che arrivano a 24-26°. Non ci sono zanzare, non si suda. E l’atmosfera è rilassata. Siamo in un hotel a 500 metri dal campo, abbiamo sempre un po’ di materiale da trasportare e ci spostiamo in macchina. Ma a piedi sono 5’. La cucina è internazionale, quindi si trova tutto ciò che si vuole. L’altro giorno abbiamo provato un ristorante italiano e Filippo ha scelto una pasta cacio e pepe…Abbiamo fatto anche un gita al monte Teide, vulcano dormiente”.

Ci sono i “colleghi” inglesi, come annunciato?
“Ci vediamo in pista tutte le mattine alle 10. Sono un bel gruppo, quello di Speed Works con base a Londra guidato da coach Jonas Dodoo, nel quale spiccano Reece Prescod, il campione europeo dei 100 con un personale da 9”94 e Chijindu Ujah, agli Europei quarto e un personale di 9”96, una pallottola in uscita dai blocchi . Insieme a loro c’è anche il francese Mickael-Meba Zeze, uno da 10”16”.

Gli allenamenti coincidono?
“Non sempre, naturalmente. Ma i ragazzi un giorno han fatto insieme dei 150 e un altro han provato le partenze. Ci siamo già accordati per un’altra sessione comune venerdì. E sabato sera, prima della nostra partenza per il ritorno in Italia di domenica, usciremo tutti insieme a cena. Per Filippo sono giornate stimolanti, per me una preziosa occasione di confronto e di scambio di opinioni”.

Ci sono punti di contatto?
“Numerosi: per esempio, nelle attivazioni prima delle partenze, loro fanno pliometria e traino, noi più cose rapide, ma poi la rigenerazione, che è parte integrante dell’allenamento, è sostanzialmente la stessa”.

Un’esperienza da ripetere?
“Al 100%: siamo molto soddisfatti”.

Filippo Tortu da una settimana in raduno alle Canarie con i velocisti inglesi – intervista di Gazzetta.itultima modifica: 2019-04-10T21:44:48+02:00da atleticanotizie
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