La federazione internazionale di atletica leggera, World Athletics, ha confermato che le atlete transgender non potranno partecipare alla categoria femminile degli eventi internazionali dal 31 marzo. In un comunicato firmato da Sebastian Coe, massimo dirigente dell’organizzazione, viene riportata questa decisione.

“Il Consiglio ha deciso di escludere gli atleti transgender maschio-femmina che hanno subito la pubertà maschile dalle competizioni di classifica mondiale femminile a partire dal 31 marzo di quest’anno”, si legge nella scrittura di Coe . “Non possiamo consapevolmente lasciare le nostre normative transgender com’erano a 5n/mol per almeno un anno quando non eravamo sicuri dell’impatto di farlo in tutte le nostre discipline. La decisione che ha preso il Consiglio è una decisione basata principalmente su principi circa l’esigenza generale di tutelare la categoria femminile. Questo è ciò che il nostro sport è qui per fare. E penso che il Consiglio lo abbia fatto oggi”, ha aggiunto.

Pertanto, a partire dal 31 marzo, gli atleti transgender che hanno raggiunto la pubertà maschile non potranno partecipare alle competizioni che si qualificano per il ranking mondiale. Inoltre, Sebastian Coe ha annunciato la creazione di una task force per indagare ulteriormente sulle linee guida sull’ammissibilità dei transgender. 

Questa decisione arriva dopo che World Athletics ha sollevato la questione con le diverse federazioni affiliate a gennaio.