Bentornato Andrew Howe. Ieri al Decanation di Valence (Francia) è tornato a gareggiare dopo 3 anni di stop

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L’atletica italiana ha rivisto finalmente in pedana nel salto in lungo un Andrew Howe (nella foto)ormai sano e senza quei problemi fisici che lo hanno tormentato in questi ultimi tre anni. L’ occasione è stata quella del Decanation di Valence (Francia) di ieri dove l’azzurro ha partecipato all’incontro per rappresentative che ha visto l’Italia confrontarsi con Francia, Stati Uniti, Russia, Germania e Cuba, Balcani (Albania, Armenia, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Grecia, Moldavia, Montenegro, Romania, Macedonia, Serbia and Turchia) e Paesi Scandinavi (Danimarca, Finlandia, Islanda e Norvegia). La gara ha inevitabilmente palesato la mancanza di gare per il vice campione mondiale che ha chiuso la competizione con  un incoraggiante 7,43. In ogni caso la bella notizia è che Andrew Howe è tornato e pronto per le nuove sfide che lo aspettano .

Nelle altre gare nell’asta Renaud Lavillenie, beniamino di casa, dopo qualche tentennamento iniziale, supera i 5,70 e vince la gara. Marco Boni finisce ottavo con 5,10 (tre errori a 5,30) per l’Italia. La vittoria nel martello maschile va a Sergey Litvinov sul tedesco Markus Esser, 74,30 per il figlio d’arte contro il 74,10 del redesco. Simone Falloni si piazza ottavo con m. 68,48. Stesso piazzamento, ottavo posto per la tricolore Assoluta Micaela Mariani che lancia l’attrezzo a 60,37 controllata de Nicola Vizzoni nelle vesti di tecnico. Nessuna sorpresa nella classifica finale: prima è la Campionessa Olimpica e mondiale Tatyana Lysenko, cui basta un (per lei) meno che ordinario 71,86 per aver ragione della concorrenza. Il 16,22 nel peso di Julaika Nicoletti (stessa misura al primo e al terzo lancio) le vale un piazzamento ai piedi del podio, che rileva il lancio alle soglie dei 20 metri della vincitrice, la russa Evgeniia Kolodko.

Si comporta molto bene un’esordiente in azzurro come la trevigiana Valentina Bernasconi nei 1.500: alle prese con avversarie accreditate di tempi decisamente migliori, gestisce bene la gara tattica e si batte con determinazione. L’ultimo giro cronometrato in meno di 62 secondi le vale un 4:29.82 ma soprattutto un buon quinto posto. Vince la tedesca Diana Sujew in 4:25.30, un decimo avanti alla russa Svetlana Podosenova.

Nei 100 metri il più veloce è Mickael Rodgers, argento mondiale a Mosca con la 4×100 statunitense, in 10.21 (-1.5) davanti al francese Emmanuel Biron (10.30). Il giovane Giovanni Galbieri al sesto posto ferma il cronometro a 10.72. Barbara Pierre che vince in 11.18 (-0.9) e dalla bulgara di stanza a Rieti Ivet Lalova, seconda in 11.54.

I 400 femminili sono tra le gare migliori a livello tecnico di questo Decanation: li vince Francena Mccorony, argento nella 4×400 americana a Mosca e oro Olimpico a Londra: per lei un buon riscontro cronometrico di 50.53. . Elena Maria Bonfanti corre in un 53.13, tecnicamente un buon risultato ma che le vale l’ultima posizione in classifica.

Negli 800 metri si impone la medaglia d’argento a Mosca, l’americano Nick Symmonds in 1:49.69 sul tedesco Dennis Kruger (1:49.95). Tra le donne al contrario va in scena l’assolo di Alysia Montano, che al solito va in fuga sin dai primi metri: la statunitense, nella finale di Mosca scivolata sino al quarto posto, a Valence vince per distacco in 2:00.59.

Tra le barriere alte decide il fotofinish: 13.38 dellos statunitense Ryan Wilson contro il 13.39 del francese Thomas Martinot-Lagarde (-1.3). Al femminile Micol Cattaneo sigla un buon 13.28 (-0.7) nella gara vinta da Cindy Billaud in 12.85. Per la cronaca la nazionale azzurra si è classificata all’ottavo posto.

 

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Bentornato Andrew Howe. Ieri al Decanation di Valence (Francia) è tornato a gareggiare dopo 3 anni di stopultima modifica: 2013-09-01T11:09:00+02:00da atleticanotizie
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