Federico Crotti, ultramaratoneta: più la gara è difficile e più è stimolante di Matteo SIMONE

 matteo

Per approfondire il mondo degli ultramaratoneti e delle gare estreme ho costruito un questionario ed ho raccolto alcune risposte. Questo ci permette di conoscere più da vicino le motivazioni che affascinano le persone ad avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme. Tra gli atleti contattai anche Federico Crotti, un atleta che ha iniziato con il piacere di correre sperimentando sempre di più le sue possibilità, la sua forza di volonta, la sua scoperta per il trail e l’ultratrail arrivando a modificare la sua dieta e diventando vegano. Federico è alla continua ricerca dei suoi limiti ed al contempo alla ricerca delle sue possibilità, delle sue risorse, per lui più è dura la gara più è grande il trionfo.

Ti puoi definire ultramaratoneta? Si, mi sento un ultramaratoneta.

Cosa significa per te essere ultramaratoneta? Per me fare tanti chilometri a piedi è naturale e piacevole.

Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? E’ stato graduale. Sono partito dalle distanze più brevi (10 – 15Km) per poi passare alla maratona. Poi mi sono appassionato alle gare di montagna arrivando a percorrere Ultratrail oltre i 100 km.

Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? Riuscire a percorrere distanze che in passato non immaginavo di riuscire a fare. Riuscire a superare i momenti di crisi che si verificano puntualmente in ogni gara.

Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta? No. Ormai è da qualche anno che lo sono e non ho mai avuto alcun infortunio.

Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta? Scoprire i miei limiti. Dove può arrivare la forza di volontà. Inoltre sto imparando a conoscere veramente il mio corpo, le mie risorse fisiche. Ho modificato la mia dieta, diventando vegano.

Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme? Più la gara è difficile e più per me è stimolante. Più ho sofferto durante la gara e più è soddisfacente riuscire a tagliare il traguardo.

Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile? Per ora la Dolomiti Sky Run per il numero di ore 32 impiegate.

Quale è una gara estrema che ritieni non poterci mai riuscire a portarla a termine? Nessuna.

C’è una gara estremi che non faresti mai? Per ora no.

Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? La conoscenza del mio fisico. La voglia di rimanere sano e atletico.

Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? Non capiscono dove trovo le motivazioni. Ma comunque si interessano e mi aiutano a praticare questa mia passione agevolandomi e non ostacolandomi. Mi consigliano di fare attenzione e di non esagerare ritenendo la mia passione usurante per il fisico e pericolosa.

Che significa per te partecipare ad una gara estrema? La gara estrema è una gara che richiede una grande preparazione fisica e mentale fuori dal normale. Una gara che richiede una capacità di adattamento notevole a situazioni climatiche anche difficili.

Ti va di raccontare un aneddoto? Non mi sono mai trovato in situazioni particolarmente difficili e rischiose.

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? Sono molto tenace e combattivo. E programmo e preparo le mie gare in modo scrupoloso.

Se potessi tornare indietro cosa faresti? O non faresti? Nulla di diverso. In passato mi sono appassionato ad altri sport: da giovane fino ai 30 anni sono stato calciatore, poi ciclista, tennista e ora runner.

Usi farmaci, integratori? Per quale motivo? No. La mia dieta è composta per il 70/80 % di frutta che considero medicina.

Ai fini del certificato per attività agonistica, fai indagini più accurate? Quali? No. Faccio il normale esame sportivo.

Hai un sogno nel cassetto? Si. Di riuscire a finire l’UTMB 2015 in agosto. Poi sicuramente me ne nascerà una di nuovo.

 

Matteo SIMONE

www.psicologiadellosport.net

380-433723021163@tiscali.it

Federico Crotti, ultramaratoneta: più la gara è difficile e più è stimolante di Matteo SIMONEultima modifica: 2015-09-02T06:00:47+02:00da atleticanotizie
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