Sara Simeoni, «Povera atletica mia sopraffatta dalla voglia di vincere facile»

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atleticanotizie, 20 Dicembre 2015: Riportiamo un articolo così come è apparso Venerdi sul sito del Mattino di Padova a questo link http://mattinopadova.gelocal.it/ che riguarda Sara Simeoni chiamata a rispondere ad alcune domande riguardanti il momento difficile che sta attraversando l’atletica italiana.

L’arrivo a Padova di Sara Simeoni, qualche giorno fa ospite della Canottieri, è stato molto natalizio: «Non riuscivamo ad arrivare al luogo in cui avevo appuntamento, fra ztl e divieti di accesso eravamo in tilt», racconta la campionessa, «Fermiamo un signore che si offre di accompagnarci, ma ci chiede di dargli un passaggio, ché anche lui doveva fare la stessa strada». Eh certo, quando gli ricapita di trovarsi in auto con Sara Simeoni? «Ah, ma non credo mica che mi abbia riconosciuta…». Sorridente e a suo agio (non è sempre stata così, però, con i giornalisti, racconterà, anzi per un anno si fermò per via del clamore mediatico), si rattrista visibilmente quando l’argomento tocca il fantasma del doping proprio sullo sport che le ha portato successi e medaglie.

Sara, come valuta l’attuale situazione dell’atletica italiana?

«Mi fa pensare molto. A parte che ti suona il telefono, ti aspetti qualche bella notizia, e invece sono i giornalisti che ti chiamano per parlare di una bella tegola. Sono la presidente di una piccola società di provincia in cui facciamo promozione e sono anche un’insegnante: il mio pensiero è andato subito lì, al lavoro egregio delle società, a cui notizie del genere non fanno assolutamente bene».

Che idea si è fatta?

«Non entro nel merito di chi abbia ragione e chi torto. Ma quello che è uscito è una tragedia per il movimento dell’atletica. La nostra missione è di far fare quanta più attività fisica alle persone, soprattutto ai ragazzi: poi si saprà come stanno le cose, ma intanto?».

Secondo lei il nocciolo del problema dov’e’?

«Abbiamo vissuto, e spero che si volti pagina, un periodo in cui l’importante era vincere e diventare personaggio televisivo. Siamo stati destinatari di un messaggio continuo per cui avere successo era un obiettivo ed era facile, vedi i vari reality senza talento, per cui era importante solo essere un personaggio: è diventato un bombardamento mediatico, in questo senso, senza regole. Ma questo non ha niente a che vedere con lo sport, anche se indietro non si torna».

Cosa intende dire?

«Lo sport è bello perché ci sono regole: se non ci sono regole non c’è gioco, e se non c’è gioco, non c’è sport, agonismo, competizione. Bisogna far rispettare queste regole; invece abbiamo vissuto un periodo in cui diventavi personaggio proprio perché infrangevi queste regole, altrimenti non eri nessuno. Ecco, questo è sbagliato: se ti trovano positivo al doping, devi andare a fare altro, non che c’è la scusante e poi la scusante della scusante. Bisogna cambiare atteggiamento: già il mondo è difficile di suo, se poi lo sport diventa l’isola in cui ognuno fa quel che vuole, diventa tutto molto tragico».

Si riferisce alla vicenda di Alex Schwazer?

«A lui e a tutti quelli colti in flagrante: sei positivo? Te ne vai, perché non credo ai recuperi facili, anzi, uno che bara nello sport, poi come si comporta nella vita?».

E riguardo all’ultima vicenda, relativa a problemi di comunicazione?

«Io abito a Rivoli e sono testimonial per la Federazione, non faccio vita federale. Ci sono tante persone che lavorano in Fidal, bisognerebbe chiedere a loro».

Ma perchè La Fidal non hapreso una posizione netta?

«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

Io posso solo dire che l’arrabbiatura che mi è venuta quando ho sentito la notizia è stata una cosa andata oltre al fatto che la notizia fosse vera o falsa: questa cosa ha avuto e ha un impatto fortissimo sugli atleti e sul movimento di base. Già non ce n’era bisogno, adesso tirati su…».

Sara Simeoni, «Povera atletica mia sopraffatta dalla voglia di vincere facile»ultima modifica: 2015-12-20T06:00:08+01:00da atleticanotizie
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