Giuseppe Gibilisco pronto per l’esordio nel Bob

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Riportiamo di seguito un bell’articolo apparso su Repubblica (Qui l’articolo originale) che riguarda l’ex saltatore con l’asta Giuseppe Gibilisco.

Bisogna immedesimarsi completamente altrimenti è probabile che il gioco non valga la candela: “Mi sono costruito una slitta con la quale posso simulare la spinta del bob sulla pista d’atletica”. Un simil-bob spunterà in Sicilia. Ecco il nuovo Giuseppe Gibilisco, l’ultimo campione del mondo all’aperto dell’atletica italiana (con 5,90 nell’asta a Parigi 2003) andrà in bianco…”Il bob è una sfida straordinaria”.

Come lo sarebbe partecipare ad un’Olimpiade invernale dopo aver vinto un bronzo in quelle estive (Atene 2004).

“E soprattutto se hai quasi 40 anni!”.

Non esageri, giovedì ne compirà appena 38…

“Una stagione della vita di lucida maturazione, umana e sportiva. Punto a

Pyeongchang 2018″.

Come dire che non sarai mai “vecchio” finché non ti ci senti.

“Non sarei qui, nella mia nuova veste, a pensare a quel budello gelato e a quel mostro di 220 kg da buttar giù, se l’esperienza non mi avesse aiutato a gestire per esempio il lungo periodo di sosta. La mia ultima gara di asta è “antica”, risale al settembre del 2014, a Rieti”.

E come si è mantenuto in questi due anni, esperienza a parte?

“Classico mantenimento, bicicletta, un po’ di corsette, ma nessuna preparazione mirata all’agonismo”.

Quando ha deciso di cambiare vita?

“A metà dell’estate. Mi sono sentito con il dt Sacco (altro che proviene dall’atletica, ndr) e con il preparatore Romanini. Ci siamo visti sulla pista di Cesana, quella di Torino 2006, poi i primi approcci con le discese a Koenigsee, in Germania. Potrei debuttare nella tappa di Coppa del Mondo di St. Moritz nel weekend del 21 gennaio (prima ci saranno le tappe tedesche di Altenberg e di Koenigsee, ndr): bob a quattro con la guida di Simone Bertazzo”.

Professione “frenatore”: quanti rimandi allo sprint, quanti atleti della pista prima di lei...

“Chiamiamolo allargamento della coscienza muscolare. In effetti sono molte le analogie con le accelerazioni della velocità, ma c’è anche qualche differenza: devi spingere sì, ma qui devi spingere un bob che con tre piloti a bordo può arrivare anche a 520 kg. Quindi bisogna accelerare, ma non per trovare una fase aerea. Sento che la completezza del salto con l’asta mi aiuterà a entrare prima nelle dinamiche: acrobazia, capacità ginnastiche, velocità, disponibilità al rimbalzo. In più qui c’è da allenare la sincronia dei gesti: sei dentro un equipaggio. E senza feeling è un attimo mangiarsi decimi e passare da terzi a quindicesimi”.

La cosa più difficile?

“Imparare a scaldarmi nel gelo, certe volte non basta un giubbetto in più”.

Anche il bob azzurro, come l’atletica, aspetta medaglie da troppo tempo.

“E quindi è ora di tornare a prenderci delle soddisfazioni”.

Quale atletica ha lasciato?

“Mi dà quasi fastidio essere l’ultimo oro outdoor: 14 anni fa! Vuol dire che nell’atletica italiana qualcosa ha smesso di funzionare. In modo clamoroso. I tecnici debbono sbarcare il lunario, non hanno certezze. Se un giorno mi chiedessero di rimettere in sesto l’asta azzurra risponderei: eccomi. Ma a quel punto dovrebbero fare quello che dico io”.

Giuseppe Gibilisco pronto per l’esordio nel Bobultima modifica: 2017-01-09T06:00:21+01:00da atleticanotizie
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