L’8 aprile con Achilles International, atleti con disabilità visive e guide- di Matteo SIMONE

Immagine

 

Unisciti ad Achilles, il programma che in tutto il mondo permette di correre e camminare insieme, guida e non vedente. Vieni a conoscerci Il prossimo 8 aprile ci sarà un evento aperto a tutti, si tratta di un sabato pomeriggio ore 15.00 presso il parco degli acquedotti Roma, dove tutti potranno correre e camminare come guide o come atleti accompagnati.

Per info achillesinternationalroma@gmail.com o 3931053915. Ti aspettiamo!

Una rappresentanza degli atleti con disabilità visiva e relative guide della società La Sbarra & I Grilli hanno partecipato il 19 marzo 2017 alla XXVII “Corri per il parco”, gara competitiva e non competitiva di 10 km, organizzata dalla Podistica Tor Tre Teste 2007.

Inoltre è intenzione del progetto Achilles International partecipare, con una rappresentativa degli atleti con disabilità visiva e relative guide, il 17 Giugno 2017 ore 21 alla 11° edizione di Corriroma organizzata dall’Italia Marathon Club, gara competitiva su strada di 10 Km e 21 Km Roma by Night Run. Per la partecipazione dei non vedenti con accompagnatori l’iscrizione è 10€ la mezza maratona per non vedente e per accompagnatore = 20€ e 5€ la Corri Roma per non vedente e per accompagnatore = 10€.

Uno dei campi di allenamento degli atleti dell’Atletica La Sbarra & I Grilli Runners è il parco Tor Tre Teste, dove l’allenatore Vincenzo Ciurleo organizza anche sedute di allenamento collettivo.

L’Atletica La Sbarra & I Grilli è una squadra che favorisce l’inclusione e l’integrazione. Fanno parte della squadra Esalehy Abdellatif, fortissimo atleta del Marocco, inoltre D’Antone Giuseppe di quasi 59 anni, che riesce a competere con i più forti e a vincere quasi sempre la sua categoria di appartenenza, infatti alla Corri per il parco è arrivato 4° assoluto.

L’attenzione dell’Atletica La SBARRA” è rivolta anche a gare che portano avanti dei progetti sociali, culturali e ambientali, ha aderito al vivicittà all’interno dell’Istituto Penitenziario di Rebibbia che ha visto partecipare due atlete non vedenti, Ada Ammirata per la gara lunga di 12km ed Ada Nardin per la gara di 4km.

Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport o sono quasi impossibilitate, ed allora perché non offrire un po’ del nostro tempo per dedicarci a questa attività? Insieme si ottengono risultati importanti, un miglioramento della prestazione sportiva e diventa anche una messa alla prova per le guide, per sperimentarsi accanto agli altri, provare a guidare un’altra persona, stargli accanto, sintonizzarsi sui suoi ritmi, il benessere oltre che individuale diventa duale e poi di gruppo.

Tra i tanti che si sono avvicinati alla corsa, c’è anche Sandro Mille, di seguito una sua breve testimonianza attraverso le risposte a un mio questionario.

Come hai scelto il tuo sport? “Volevo intraprendere un’attività sportiva che richiedesse uno sforzo moderato ma costante e, grazie alla generosità degli atleti dell’associazione sportiva La Sbarra, ho iniziato a praticare la corsa. Essendo io un ipovedente ho grande difficoltà nel muovermi in autonomia per cui era impensabile correre per me.”

Nella tua disciplina quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione? “Nella mia condizione di ipovedente per correre ho bisogno di affidarmi al 100×100 ad un atleta guida. Ciò significa che io, prima di tutto, devo sviluppare da subito un principio di intesa col mio accompagnatore. Devo essere sempre attento alle segnalazioni che mi vengono comunicate relative a variazioni di terreno, deviazioni di percorso, ostacoli improvvisi e non. Per cui prima del fisico io ho bisogno di allenare l’affiatamento con la persona che mi guida per trovare una buona sintonia.”

Cosa e quali persone hanno contribuito nello sport al tuo benessere o performance? “Fortunatamente sono venuto a conoscenza del progetto Achille’s International… Ed eccoci qua: atleti volontari dell’Associazione Sportiva La Sbarra che aiutano atleti non vedenti e ipovedenti a correre. Sia in allenamento che in gara Atleta Guida e Atleta non vedente procedono affiancati, uniti polso a polso attraverso un cordino. Ci vuole accortezza e sensibilità e i ragazzi de La Sbarra riescono a compiere l’impresa di guidare un atleta disabile per mano fino al traguardo. E’ una cosa molto impegnativa ma sanno farla con naturalezza e delicatezza.”

Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La mia gara della vita è stata di certo la mia prima gara. Eravamo sulla pista di atletica a Terme di Caracalla per correre una staffetta molto avvincente, la 12 x 30 minuti. Ero emozionato per essere dentro un evento simile… E già ero proprio io, dentro una gara… Incredibile, stavo correndo in pista, in una frazione di gara ufficiale e il mio amico Matteo mi guidava e mi incoraggiava. Era esaltante, ricordo che c’erano molte persone tra gli spalti ma anche molti atleti in pista. Dopo soli 10 min ero già esausto, forse avevo corso ad un ritmo per me troppo elevato. Da dietro arrivavano periodicamente atleti più veloci che mi doppiavano. La cosa mi dava troppo fastidio, ma in quel momento pensavo solo al traguardo, con loro avrei avuto la rivincita in futuro dopo un paio di anni di allenamento. Non so bene come ho fatto ma ho corso anche i restanti 20 minuti, sarà stato il supporto di Matteo che mi incitava e mi motivava, sarà stato l’orgoglio e la tenacia ma riuscito a trovare le forze per giungere a quel benedetto traguardo. Ero stremato ma mi sentivo dentro di me un campione. Ero riuscito a centrare l’unico obiettivo che mi ero prefissato: CONCLUDERE LA GARA.”

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Siamo quasi alla mia massima velocità, io e la mia guida ci stiamo proiettando come 2 bolidi in un sentiero nel parco. Adoro sfrenarmi in brevi allunghi veloci in cui posso scaricare la potenza che ho nelle gambe. E’ bellissimo per me, solo a queste velocità più elevate riesco a respirare una sensazione di completa libertà. Dimentico persino di essere affiancato da un atleta guida. Lui è così abile che in quei brevi momenti entriamo in perfetta sincronia, stessi movimenti di braccia e gambe ed io dimentico che siamo uniti al polso dal cordino. A volte mi lascio davvero prendere dall’adrenalina che poi la mia guida fatica a ricondurmi a nella giusta direzione e a reggimi più bassi. Ricordo una volta in cui io e il mio amico Raffaele procedevamo come sempre affiancati e abbiamo fatto a sportellate. Ebbene sì, perché, io distratto, non avevo capito che dovevamo deviare a sinistra e continuavo imperterrito ad andare diritto. Solo l’effetto di qualche spallata energica mi ha fatto dirottare l’andatura. Oh mio Dio che ridere, ogni volta che ci penso rido solo solo.”

Quale è stata la gara più difficile? “Una gara di 10 km a Borghesiana, la Maratonina dei due colli. Non mi ero mai impegnato su una distanza simile. Fortunatamente ho avuto il piacere di affrontare quell’impresa affiancato dal mio amico Andrea, Grande tecnico, grande motivatore, grande trascinatore. E’ stato grazie a lui che siamo riusciti a costruire un tempo soddisfacente per essere il mio primo 10.000 metri. In quella gara ho faticato molto ma ho anche imparato molto. E’ stato un eccellente allenamento per il mio fisico e per il mio carattere. Ricordo di essere entrato in crisi al settimo km. Volevo fermarmi, ma sono riuscito a non farlo grazie al supporto psicologico di Andrea. Ed ho fatto bene! Perché sono riuscito a centrare i 3 obiettivi che stavolta mi ero prefissato: A-Finire la gara, B-Non arrivare ultimo, C-Chiudere la gara entro 1 ora.”

Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Sogni da realizzare: Insidiare i record sui 5.000 e 10.000 di Salvatore Antibo. Sogni realizzati: Per me il semplice fatto di aver corso in gara è già un Sogno Realizzato. Vorrei ringraziare tutti gli atleti che mi hanno aiutato a raggiungere questo sogno. Grazie amici ve ne sono riconoscente.”

Urge aiuto di persone generose e disponibili disposte a dedicare tempo per allenarsi con atleti con problemi visivi presso il parco degli Acquedotti, il lunedì alle 18.00 circa. Tali atleti per partecipare a diverse attività agonistiche ed amatoriali, necessitano di allenarsi e, quindi, essere accompagnati in queste attività da “guide sportive” ossia persone, disponibili ad indicargli il percorso, a porgergli un braccio, a farli evitare buche ed ostacoli.

Ognuno di noi si può sperimentare come guida negli allenamenti ed in gara, mettendo da parte qualsiasi forma di competizione estrema e dedicandosi all’altro con generosità e scoprendo cosa significa correre con una disabilità come la vista.

Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

http://www.mjmeditore.it/autori/matteo-simone

L’8 aprile con Achilles International, atleti con disabilità visive e guide- di Matteo SIMONEultima modifica: 2017-04-07T05:35:59+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo