Pietro Mennea e i record a rischio cancellazione, decisione ad Agosto

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atleticanotizie (SGFL): I record dell’atletica europea sono davvero a rischio cancellazione?  Le voci  girano da mesi e anche ieri  il New York Times è tornato sull’argomento.  Una decisione in proposito sembra verrà presa ad agosto nel consiglio della IAAF riunito a Londra, poco prima dei Mondiali, il quale valuterà sotto la guida di  Seb Coe  quale strada intraprendere. I record non verrebbero tecnicamente cancellati, ma quelli ottenuti prima del 2005 verrebbero  definiti “storici“, “classici” o qualcosa di simile e affiancati a quelli nuovi. La logica di questa innovazione è evidente: rendere possibili nuovi primati in specialità dove certi risultati appaiono inavvicinabili e dare più spettacolo ad uno sport ormai privo di Record.

La cosa che più ci rammarica come tifosi  in questa complessa vicenda  è  cancellare le prestazioni di campioni anche al di sopra di ogni sospetto: per noi è facile citare Pietro Mennea, il cui 19″ 72 del 1979 nei 200 è tuttora record europeo, un Mennea che nella sua  carriera si è  ammazzato di lavoro per riuscire a correre così veloce. E il suo record europeo gli dovrebbe essere tolto? Se la cancellazione dei primati europei dovesse essere messa effettivamente in atto, l’Italia perderebbe lo storico primato continentale di Piero Mennea sui 200 metri, quel 19’72 stabilito il 12 settembre 1979 alle universiadi di Città del Messico.

Il record di Mennea è l’unico attualmente detenuto da un italiano in una gara olimpica, ma vi sono azzurri che ne hanno stabiliti altri in gare di distanze non tradizionali, pensiamo ad esempio ad Eleonora Giorgi, che detiene il record dei 5000 metri di marcia in pista. E che dire, poi, di quegli atleti il cui record europeo è anche record del mondo? I primati dell’asta del francese Renard Lavillenie e dell rossa Elena Isinbaeva, o ancora quello del britannico Jonathan Edwards nel triplo, per citarne alcuni, verrebbero messi a repentaglio.

Il muro del 2005 sembra essere messo in maniera arbitraria, visto che la continua evoluzione delle metodologie antidoping rende ogni anno “migliore” di quello precedente. Una scelta evidentemente fatta per proteggere i record degli atleti ancora in attività, quindi spendibili come marketing nel presente.

 

Pietro Mennea e i record a rischio cancellazione, decisione ad Agostoultima modifica: 2017-06-16T11:30:45+02:00da atleticanotizie
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