Le grandi sfide salto in alto: Marty vs Spitz (1930-34) e Cheng-Feng-Yung (57-65) vs Chenchik (57-67) – di Giuseppe Baguzzi

 

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Un altro grande interprete dello stile western-roll è stato Walter Marty. Nato nel 1910 si inserisce nelle classifiche mondiali già a 19 anni saltando 1.937 quando era matricola alla Fresno university, poi l’anno dopo sale a 1.962 a Chicago e nel 1931 arriva addirittura a sorvolare i 2 metri a Taft il 12 giugno insediandosi al secondo posto del ranking stagionale. E’ l’avvio di una grande carriera che culminerà con il WR di 2.0484 stabilito a Fresno il 13 maggio 1933, migliorato con 2.064 a Palo Alto il 28 aprile del 1934 dopo essersi impossessato anche del primato indoor con 2.05 in febbraio a New York.

Uno dei suoi avversari più irriducibili è stato l’altro statunitense George Spitz, ultimo interprete dello stile eastern-cut-off, definitiva variante (con tuffo) dell’eastern-roll. Memorabili sono i loro scontri diretti ai campionati AAU. Tra gli altri ne citeremo un paio, dai quali nessuno dei due uscì vincitore. Il primo scontro avviene nel 1931: Anton Burg, campione in carica, mette tutti d’accordo rivincendo il titolo con 1.96, Marty è secondo con 1.93 e Spitz quarto con 1.90. Siamo 1-0 per Marty. Rivincita l’anno dopo: stavolta la spunta Spitz con 1.99 pari merito con Johnson e Van Osdel; Marty è quarto con 1.97 (come Burg…). Siamo 1-1. Nel 1933 Cornelius Johnson salta 2 metri per il titolo di campione americano; Marty e Spitz finiscono appaiati sul secondo gradino del podio con 1.95. Siamo 2-2. Anno 1934: Marty e Johnson saltano 2.05 (record dei campionati) e Spitz finisce terzo con 2.02. La sfida finisce 3-2 per Marty. Poi Spitz sarà secondo nel 1935 e Marty quarto nel 1936, sempre alle spalle di Johnson.

Donne

Siamo a cavallo tra la seconda metà degli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Sessanta. L’attenzione degli appassionati del salto in alto si sposta nel quadrante Europa-Asia dove una ucraina ed una cinese tengono banco. Parliamo di Taisiya Chenchik e della Cheng-Feng-Yung, entrambe rappresentanti dello stile “straddle”, lo scavalcamento ventrale.

La Chenchik nasce a Pryluky il 30 gennaio 1936. A 21 anni sale a 1.75 e nelle successive dieci stagioni di attività rimarrà sempre ai vertici delle graduatorie mondiali. Nel 1958 eguaglia il WR indoor di 1.70 a Chelyabinsk il 21 gennaio e poi se ne impossessa saltando 1.755 a Leningrado il 3 febbraio. In giugno arriva a 1.765 poi è seconda agli europei di Stoccolma. L’anno successivo si migliora ancora fino a 1.78 vincendo il titolo russo a Mosca. Seconda al mondo alle spalle della Balas (1.84). Nel 1960 la delusione del quinto posto (con 1,68) ai giochi olimpici di Roma. Si assesta su 1.74-1.76 negli anni seguenti, vince le universiadi di Porto Alegre nel ’63 e poi corona la sua carriera con la medaglia di bronzo ottenuta con 1.78 (pb eguagliato) alle olimpiadi di Tokyo, battuta solo da Balas e Mason-Brown. Conclude la carriera vincendo gli europei di Budapest nel 1966 e gli euroindoor di Praga nel 1967.

La Cheng-Feng-Yung nata in Shandong nel 1937 inizia a far parlare di sé nel 1957 quando, a vent’anni appena compiuti, migliora il record mondiale di 1.76, appartenente in coabitazione a McDaniel e Balas, saltando 1.77 a Pechino il 17 novembre. Ma…. c’è un ma. Perché la prestazione è stata ottenuta con l’atleta che calzava la cosiddetta “scarpetta ortopedica” quella, per intenderci, divenuta famosa in campo maschile grazie al russo Yuri Stepanov. Una scarpa da salto con la suola più spessa di 3 centimetri che verrà bandita ufficialmente dalla IAAF l’anno seguente, il 1958, considerando retroattivamente nulli tutti i risultati ottenuti con lo strumento proibito, mai sottoposti a omologazione. La cinese salterà successivamente, in maniera regolare, 1.78 a Nanchino il 26 giugno 1963 ed anche un 1.80 dubbio a Pechino il 25 settembre 1964. Non ha mai partecipato ai giochi olimpici per il mancato riconoscimento della Federazione cinese da parte della IAAF, un provvedimento durato dal 1932 al 1984.

Giuseppe Baguzzi

Le grandi sfide salto in alto: Marty vs Spitz (1930-34) e Cheng-Feng-Yung (57-65) vs Chenchik (57-67) – di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2017-11-08T12:41:29+01:00da atleticanotizie
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