Grandi sfide del salto in alto: Sotomayor vs ALL (1988-93) e Chicherova (05-15) vs Howard (05-15) di Giuseppe Baguzzi

Javier Sotomayor

 

Il cubano Javier Sotomayor è stato ed è ancora il più grande saltatore in alto della storia. Anche se il suo record mondiale verrà battuto, non sappiamo se nascerà mai uno come lui. La sua carriera è inimitabile. Qualche cifra.
Si mette in mostra nel 1983 a 16 anni piazzandosi terzo con 2.17 ai Central American championship de L’Avana. A 17 anni stupisce il mondo saltando prima 2.31 e sei giorni dopo 2.33 (miglior prestazione mondiale per un diciassettenne) sempre nella capitale cubana. Due anni dopo sale a 2.36 ottenendo la quarta prestazione stagionale mondiale. Nel 1988 dopo altri due anni (e lui ne ha solo 21…) sale ancora fino a 2.38 in giugno poi trova la gara giusta a Salamanca l’8 settembre e stabilisce il nuovo record mondiale assoluto con 2.43 al termine di una gara da favola. Questa la successione delle misure: 2.20-2.25 e 2.30 alla prima prova poi ha due incertezze a 2.36 superati alla terza quando trova la rincorsa giusta. Fa alzare l’asticella a 2.40 e valica subito al primo tentativo. La rincorsa è proprio quella giusta. Chiede 2.43 e ce la fa alla seconda prova. Un mese dopo non partecipa ai giochi di Seoul per il mini-boicottaggio imposto da Fidel Castro: medaglia sfumata. Nell’inverno successivo, il 4 marzo 1989 a Budapest vince l’oro ai mondiali indoor a suon di nuovo record mondiale: ancora 2.43. Il 29 luglio dello stesso anno a San Juan di Portorico i 2.44 del nuovo WR sono cosa fatta. Questa la favolosa progressione: 2.20- 2,30- 2.35 e 2.40 tutti alla prima prova, 2.44 alla seconda!!! Poi inanella una serie incredibile di vittorie e di grandi misure culminate con l’oro dei giochi di Barcellone ’92. Per migliorare il 2.44 ed arrivare ai 2.45 dell’attuale record mondiale Javier deve aspettare quattro anni fino al 27 luglio 1993 ancora a Salamanca, sulla stessa pedana che gi aveva portato fortuna 5 anni prima quando saltò 2.43. Stavolta ha 26 anni, comincia ad essere logorato da tanti anni di successi e di gare impegnative CONTRO TUTTI, ed ha imparato a gestire le energìe, soprattutto quelle nervose. Entra in gara a 2.23 per verificare i segnali della rincorsa poi salta 2.32 e 2.38 al primo tentativo. Fa sistemare l’asticella a 2.45 e riesce a sorvolarla alla seconda prova. Successivamente ha tentato una sola volta di migliorare il suo immenso record. L’occasione si è presentata meno di un mese dopo e cioè il 22 agosto 1993 ai mondiali di Stoccarda quando, dopo aver vinto la gara con 2.40, ha provato senza successo a superare 2.46 Sarebbe troppo lungo enumerare tutti i grandi successi di Sotomayor. Chiediamo aiuto alle cifre.
In carriera ha ottenuto 21 risultati oltre 2.40 (17 outdoor e 4 indoor). Delle 20 migliori prestazioni ogni-tempo, ben 17 sono sue. Ha saltato 189 volte almeno 2.30 in gara. Ha saltato 33 volte oltre i 2.37. Ha saltato 64 volte oltre i 2.35. Ha saltato 128 volte oltre i 2.31, di cui ben 30 volte nel solo 1994.
La sua TOP TEN (outdoor e indoor) è di 2.42 !!!!!!!!
È stato il più grande saltatore in alto di tutti i tempi.
E’ stato il più anziano medagliato olimpico del salto in alto con 32 anni e 237 giorni a Sydney 2000.
Il suo anno “da favola” è stato il 1994 quando termina la stagione imbattuto: partecipa a 30 gare in ogni parte del mondo, sottoponendosi anche a logoranti trasferimenti, vincendole TUTTE con misure superiori a 2.32. E con una media-gara nell’anno di 2.367 !!!!!! In 9 occasioni supera 2.40 tra indoor e outdoor. Suoi i migliori 10 risultati assoluti della stagione !!!
Fa un filotto di 43 vittorie consecutive (8 nel 93, 30 nel 94 e 5 nel 95) tra la sconfitta di Eberstadt nel 93 (il 3-7 battuto da Conway 2.38 a 2.36) e quella di Berlino nel 95 (il 3-3 battuto da Hoen 2.36 a 2.34), quindi esattamente dopo 20 mesi di imbattibilità.
Nel 95 diciotto gare con 16 vittorie e due secondi posti: gli brucia soprattutto quello dei mondiali di Goteborg, battuto da Kemp a pari misura.
Media dei top 10 risultati outdoor: 2.416 !!!!
Questi i nomi dei saltatori che hanno potuto fregiarsi, nella loro carriera, della soddisfazione di aver battuto il numero 1 del mondo in competizioni importanti nel periodo che va dal 1988, anno della definitiva consacrazione di Sotomayor a livello internazionale, al 2000: Povarnitsin, Sjoberg, Mogenburg, Adveyenko, Malchenko, Paklin, Dakov, Conway, Partyka, Austin, Kemp e Klyugin. In pratica ha perso “solo” 16 volte in gare internazionali su 212 disputate in 15 anni di carriera ad altissimo livello!!!!
Siamo nel 2015 ed il record di Sotomayor è ancora lì che aspetta di essere battuto da un nuovo “angelo volante”. Ma chiunque ci riuscirà in avvenire, siamo certi che non potrà mai eguagliare la carriera del Re cubano.

DONNE

Una mammina americana contro una mammina russa può essere un” classico” di una sfida che non prevede spargimento di sangue ma solo una sana rivalità agonistica tra due saltatrici. E’ il caso della russa Chicherova e della statunitense Howard.
Anna Chicherova nasce a Erevan, capitale dell’Armenia, il 22 luglio 1982 e a 16 anni salta 1.80 per salire a 1.89 l’anno successivo quando vince il titolo mondiale per la categoria youth il 17 luglio a Bydgoszcz. Nel Duemila salta 1.90 ma è solo quarta con 1.85 ai mondiali junior di Santiago, poi nel 2001 è seconda agli eurojunior di Grosseto. Nel dicembre del 2002 supera per la prima volta 2 metri a Bryansk, poi inizia alla grande il 2003 saltando 2.04 in sala a Ekaterinburg il 7 gennaio. Si stabilizza su misure attorno ai 2 metri e conquista il bronzo ai mondiali al coperto di Birmingham con 1.99. Nel 2004 eguaglia il suo 2,04 indoor in febbraio a Arnstadt, è seconda ai mondiali indoor di Budapest e in estate è sesta ai giochi di Atene dove incontra in qualificazione la più giovane Howard.
Parliamo allora di Chauntè Howard, nata a Templeton CA il 12 gennaio 1984, che a 17 anni salta 1.84 poi a 18 sale a 1.87 ed a 19 arriva a 1.89. Una crescita graduale, dunque, senza grandi sbalzi. La sua azione in pedana è caratterizzata da una rincorsa velocissima. Nel 2003 si iscrive alla Georgia Tech university e nel 2004 vince entrambi i titoli Ncaa nel salto in alto: indoor con 1.92 a Fayetteville in marzo e outdoorcon 1.93 a Austin in giugno. Seconda con 1.95 ai trials di Sacramento, si presenta appena ventenne ai giochi di Atene dove non riesce a superare la misura di qualificazione per accedere alla finale. Si accomoda davanti alla pedana, guarda le altre e… impara. Nel 2005 vince ancora il titolo indoor della Ncaa, sposa il campione di baseball Mario Lowe e viene in Europa dove salta due volte 2 metri e con la stessa misura si classifica seconda ai mondiali di Helsinki vendicandosi della Chicherova, solo quarta. Il 2006 è un anno di transizione per entrambe e nel 2007 non si incontrano perché la Howard-Lowe il 30 luglio dà alla luce la primogenta Jasmine, mentre la Chicherova si prende la medaglia d’argento con 2.03 ai mondiali di Osaka, battuta solo dalla Vlasic a 2.05. Arriviamo al 2008, focalizzato per le grandi saltatrici sui giochi olimpici di Pechino. La Chicherova si mette al collo la medaglia di bronzo con 2.03, la Lowe è sesta con 1.99. Dal 2009 al 2011 le due avversarie non si incontrano più: come mai ? E’ presto detto. Nel 2009 la Howard si infortuna e non partecipa ai mondiali di Berlino, dove la Chicherova è seconda con 2.02. Nel 2010 tocca alla russa rimanere ferma per maternità: il 7 settembre nasce una bimba di nome Nika. La Howard ne approfitta per prendersi la medaglia di bronzo con 2.03 ai mondiali indoor di Doha e poi per migliorare il record Usa prima con 2.04 a Cottbus, spodestando la Ritter (2.03) dopo ben 22 anni. Nel 2011 tocca alla Lowe rimanere di nuovo incinta: il 4 aprile nasce Aurora Elizabeth. La Chicherova riprende ad aprile dopo la maternità ed appare più forte che mai. Il 22 luglio (giorno del suo compleanno) a Cheboksary salta 2.07 stabilendo il nuovo record russo (era 2.06 della Slesarenko ai giochi di Sydney di 11 anni prima). Lo stadio chiede a gran voce di provare il nuovo WR a 2.10 ma il suo allenatore Zagorulko dice di no e le… rovina la festa. Si rifà un mese e mezzo dopo, quando si laurea campionessa mondiale a Daegu con 2.03 superando tutte le misure alla prima prova… Finalmente nel 2012 le due mammine sono libere da… impedimenti e possono riaffrontarsi in pedana. Vediamo come si avvicinano ai giochi di Londra. La Lowe prima vince i campionati Usa indoor a Albuquerque con 2.02 in febbraio, poi i mondiali indoor di Istanbul con 1.98 in marzo ed infine i trials di Eugene con 2.01 in giugno, al termine di una gara perfetta. La Chicherova vince l’argento ai mondiali di Istanbul con 1.95 ed i campionati russi di Cheboksary con 2.03 (poi prova 2.08…) in luglio. A Londra però è imbattibile, unica a saltare 2.05, mentre la Lowe è sesta con 1.97. Si consolerà in settembre vincendo il diamante da 75 mila dollari del circuito Diamond. Tutto finito? Neppure per sogno, perché nel 2013 sono in programma i mondiali di Mosca, dove la Chicherova vince il bronzo con 1.97 mentre la Lowe …. è ancora in maternità: in agosto nasce Mario Josiah. Finalmente un maschio. Nel 2014 Chicherova salta 2.01 a Eugene nel Prefontaine classic e Lowe ritorna con 1.97 a Marrakesh nella Continental cup. Nel 2015 la statunitense non a oltre 1.91 mentre la russa supera ancora 2.01 vincendo il bronzo ai mondiali di Pechino. Poi nel 2016 incapperà nella squalifica alla Federazione russa per “doping di stato”…
Questi i risultati dei loro scontri diretti:
olimpiadi di Atene 26-8-04 6° Chicherova 1.96 nq Howard 1.85 mondiali di Helsinki 8-8-05 4° Chicherova 1.96 2° Howard 2.00 Waf di Montecarlo 9-9-05 7° Chicherova 1.89 4° Howard 1.93 olimpiadi di Pechino 23-8-08 3° Chicherova 2.03 6° Howard 1.99 Waf di Stoccarda 14-9-08 2° Chicherova 1.99 5° Howard 1.97 mondiali ind. Istanbul 10-3-12 2° Chicherova 1.95 1° Howard 1.98 olimpiadi di Londra 11-8-12 1° Chicherova 2.05 6° Howard 1.97
Finisce 4-3 per la russa in pedana…. ma 3-1 per l’americana nei figli.

Giuseppe Baguzzi

Grandi sfide del salto in alto: Sotomayor vs ALL (1988-93) e Chicherova (05-15) vs Howard (05-15) di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2017-12-18T10:36:25+01:00da atleticanotizie
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