Stefano Sottile senza avversari salta 2.33 e va in vetta al mondo- di Giuseppe Baguzzi

timthumb

Non era mai successo che in una finale del salto in alto ai campionati italiani un atleta entrasse in gara quando tutti gli altri la stavano finendo. E, si badi bene, non a 2.25 o giù di lì, bensì ad un misero 2.14. E’ capitato invece nell’ultima giornata dei tricolori di Bressanone, quando Stefano Sottile ha sorvolato appunto 2.14 alla prima prova e nessun altro dei concorrenti ci è riuscito. Forse il ragazzo piemontese, classe 1998, si è un po’ spaventato (adesso cosa faccio?) sicuramente è rimasto sorpreso. Ma non si è perso d’animo, anche se tutti i testi sacri del salto in alto dicono che le migliori prestazioni si ottengono contro avversari forti ed in gare tirate.

Si è guardato attorno, ha messo tutti gli alunni sulle loro panchette a guardare ed è salito in cattedra, lui professore a 21 anni, iniziando la sua cavalcata solitaria. Unico avversario: l’asticella. Ma, essendo rimasto solo in gara, giostrandola a suo piacimento con il benestare dei giudici, al di fuori degli schemi consolidati e di concerto con la sua allenatrice Valeria Musso. Dopo il 2,14, a gara vinta e con il titolo di campione italiano in tasca, ha chiesto 2.22 e poi 2.28, superati entrambi alla seconda prova. A questo punto, con un personale di 2.30 ottenuto l’8 giugno scorso ai tricolori under 23 di Rieti, ci si aspettava che chiedesse 2.31 per migliorare il proprio record. Invece ha spiazzato tutti e ha fatto sistemare l’asticella a 2.33: dopo averla sfiorata ed abbattuta due volte, è riuscito nell’impresa al terzo tentativo. Issandosi sul primo gradino delle graduatorie mondiali stagionali in coabitazione con i russi Akimenko e Ivaniuk. Spiegherà poi alla fine che la progressione era stata studiata a tavolino con Valeria con un semplice “avevo già il minimo per i mondiali di Doha (2.30) e volevo ottenere anche quello per le olimpiadi di Tokyo del prossimo anno, come mi aveva suggerito di fare Gimbo Tamberi”. Appunto il 2.33. Missione compiuta. A cose fatte, dopo gli abbracci di soddisfazione, si è girato verso i giudici ed ha fatto un segno con le dita: SEI. Così, tanto per vedere come è alta una asticella posta a 2.36 e cosa si prova ad affrontarla. Un po’ come aveva fatto proprio Gimbo Tamberi sulla stessa pedana quando sette anni fa, dopo aver saltato 2.31, fece porre l’asticella a 2.46 togliendosi le scarpe, facendo una finta rincorsa ed acchiappandola al volo con le mani… Per Sottile un solo tentativo, fallito, e basta così. Ma significativo delle ambizioni del giovane di Borgosesia. Con il 2.33 Stefano ha stabilito il nuovo record italiano per la categoria promesse (under 23) e la quinta prestazione di sempre in ordine di tempo in Italia dopo Tamberi (2.39), Fassinotti (2.35) e alla pari con Benvenuti e Chesani (2.33).

Giuseppe Baguzzi

 

 

Stefano Sottile senza avversari salta 2.33 e va in vetta al mondo- di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2019-07-29T10:07:01+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo