Le ridicole regole per gareggiare nell’atletica, perché non prendere esempio dal calcio?

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Alla fine dopo lo stop causato dal coronavirus, il calcio, uno degli sport di contatto per eccellenza, è stato il primo a tornare a competere. Come si legge sui maggiori siti di sport, ci sono   tamponi per tutto il gruppo squadra al massimo ogni 48 ore e, in caso di calciatore positivo al Covid-19, i compagni autorizzati a giocare se negativi a due tamponi consecutivi. La formula è quasi magica per il calcio italiano.

In pratica, con un giocatore contagiato e due tamponi negativi in 96 ore per tutti gli altri, una squadra avrà comunque il via libera per scendere di nuovo in campo.

Così, la quarantena dai 14 giorni previsti dal protocollo attuale passerebbe a soli 4 giorni.  Eccola, la via per terminare i campionati. La svolta salva serie A è dietro l’angolo.

E invece l’atletica leggera, in cui il contatto fisico non è prioritario, si nasconde dietro a tante regole e regolucce.  Disinfettanti in abbondanza, teli di plastica da tenere sempre nello zainetto per i saltatori, regole nuove per le gare di mezzofondo, sfide a distanza. L’atletica leggera è forse lo sport, a livello agonistico, più penalizzato dal Coronavirus. Rinviati Olimpiadi, Europei e tutti i grandi meeting, la stagione delle gare all’ aperto che comincia a muoversi solo ora con gare che obiettivamente, cadono nel ridicolo.

Le grandi maratone sono state annullate, le gare virtuali  mai disputate. Perché invece non guardare al calcio, naturalmente con le dovute proporzioni. I grandi meeting potrebbero utilizzare le stesse procedure invece di optare per un programma che di fatto snatura l’intero movimento. I 300 metri invece dei 400, i 2000 metri invece dei 3000 e così via. A chi giovano queste storture?

 

Le ridicole regole per gareggiare nell’atletica, perché non prendere esempio dal calcio?ultima modifica: 2020-06-13T13:06:14+02:00da atleticanotizie
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