TAMBERI E IL SALTO IN ALTO ITALIANO SI SONO SVEGLIATI CON IL PIEDE GIUSTO- di Giuseppe Baguzzi

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Lo scintillante avvio di stagione di Gimbo Tamberi e delle “ragazze” Trost e Vallortigara fa ben sperare per il prosieguo dell’annata 2021 che culminerà con i giochi olimpici di Tokyo. Abbozziamo un mini-bilancio di quello che è successo in questo primo mese dopo le festività, nel quale gli high-jumpers nostrani effettuano la prima verifica del duro lavoro svolto soprattutto in palestra nei mesi precedenti, sia pure pandemia permettendo.

Tamberi ha iniziato come meglio non si poteva, programmando l’esordio soltanto quando era certo di poter fare bella figura (il che si addice ad un campione come lui). Si è presentato sulla “sua” pedana di Ancona sapendo di valere misure attorno ai 2.30 che evidentemente aveva già superato o quasi in allenamento. Ed ha sparato subito il 2.32 che lo ha issato al comando delle graduatorie mondiali 2021 superando il 2.31 del russo Akimenko. Poi ha confermato il suo magic-moment con il 2.31 del successo a Banska Bystrica. Una prestazione migliore l’aveva ottenuta soltanto nel 2016 (guarda caso, anche quello anno olimpico) quando aveva saltato 2.35 a Banska Bystrica il 4 febbraio insieme con Fassinotti battendo Thomas e Grabarz fermi a 2.33.

E quello stesso anno poi incrementò a 2.38 ad Hustopece nove giorni dopo, con in mezzo un 2.33 a Trinec, per sorvolare successivamente 2.36 ai tricolori al coperto di Ancona e confermare la stessa misura di 2.36 ai mondiali di Portland che gli conferì il titolo iridato davanti a Grabarz e Kynard con 2.33. Ebbene, sempre “guarda caso”, in quell’anno vinse poi il titolo europeo con 2.32 a Amsterdam il 10 luglio e cinque giorni dopo salì addirittura a 2.39 nella sfigatissima gara di Montecarlo con il grave infortunio che gli pregiudicò la partecipazione (e certamente una medaglia importante) ai giochi olimpici di Rio.

Da allora, per completezza di informazione, dopo due operazioni e acciacchi vari, riuscì a saltare 2.29 ai mondiali di Londra nell’agosto del 2017, restando fuori dalla finale come primo degli esclusi (mai successo prima…), poi 2.25 indoor a Hustopece nel 2018 e 2.33 a Eberstadt nell’estate dello stesso anno. Nel 2019 esordì con 2.26 a Karlsruhe il 2 febbraio vincendo poi il titolo europeo indoor a Glasgow con 2.32 ed arrivando all’aperto a 2.29 nella qualificazione dei mondiali di Doha in ottobre. Poi è storia recente, del 2020, con un 2.31 indoor valicato a Siena il 29 febbraio ed un massimo di 2.30 all’aperto ad Ancona a fine giugno a pandemia in atto.

Adesso punta agli assoluti di Ancona per la rifinitura e agli euroindoor di Torùn dei primi di marzo per difendere il titolo continentale, ma sempre facendo l’occhiolino a Tokyo. Alle spalle di Tamberi in questo 2021 è da segnalare il ritorno di Eugenio Meloni a livelli oltre 2.20. ai quali ambisce anche Nicholas Nava, sempre in attesa della prima uscita di Stefano Sottile che deve ritornare su misure attorno ai 2.30 per confermarsi (vanta un pb di 2.33) ed ambire al viaggio a Tokyo. A livello giovanile da segnalare il progresso di Edoardo Stronati (classe 2004) salito a 2.12 e secondo al mondo tra gli Under 18, alle spalle del turco Unlu a 2.13, e quello di Mattia Furlani (classe 2005 figlio d’arte e fratello di Erika) anche lui progredito a 2.08 indoor ad Ancona e quarto al mondo nella medesima graduatoria.

Veniamo alle ragazze e specificatamente a Trost e Vallortigara che sono ben piazzate nelle classifiche stagionali mondiali, al quarto posto con il loro 1.93 a pari misura con la russa Korolyova, la kazaka Ovchinnikova e la bielorussa Demidik nata Taranda. Alessia ha ottenuto l’1.93 all’esordio di Udine, mentre Elena ha dovuto ripiegare su Banska Bystrica per riuscirci. Il limite di partecipazione per Tokyo è fissato a 1.96 che è ampiamente nelle loro possibilità: basta solo trovare l’occasione e la gara giusta. In attesa soprattutto del rientro sulle stesse misure di Erika Furlani, alle loro spalle c’è uno stuolo di pretendenti ambiziose con grandi mezzi fisici come Idea Pieroni, Marta Morara, Rebecca Pavan e Nicole Romani che puntano a sorvolare l’asticella a 1.90, misura che costituisce pur sempre il limite verso l’eccellenza internazionale. E loro possono riuscirci. Aspettando i miglioramenti delle giovanissime Pianigiani e Vicini, già inserite nelle prime posizioni delle graduatorie stagionali mondiali Under 18.

 

 

TAMBERI E IL SALTO IN ALTO ITALIANO SI SONO SVEGLIATI CON IL PIEDE GIUSTO- di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2021-02-04T13:45:24+01:00da atleticanotizie
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