Una volta lo sport univa e rendeva felici, ora bisogna riorganizzarsi- di  Matteo SIMONE

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Una volta lo sport univa e rendeva felici, ora bisogna riorganizzarsi e non mollare. Sto approfondendo argomenti che hanno a che fare con la consapevolezza, passione, motivazione, mettersi in moto, costruire mete e obiettivi, realizzare sogni.
Quello che raccontano tante persone è che lo sport rende felici, libera la mente da tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre attività quotidiane meno piacevoli. Certo in questo periodo di pandemia tutto diventa più difficile.

Tanti raccontano di sperimentare la gioia di vivere attraverso lo sport, vivere intensamente anche situazioni forti, superare crisi e problemi, uscire dalle situazioni più disperate e più difficili. Tutto ciò diventa una palestra di vita, si affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure. E infatti, in questo periodo di difficoltà e confusione bisogna mettere in campo tutto ciò che si è appreso nella pratica dello sport, soprattutto le tante crisi superate, per esempio in maratona e nelle ultramaratone, dove si sapeva che prima o poi sarebbe finita.
Lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa; lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà e gli insegnamenti ricevuti poi servono nella quotidianità ad affrontare le vicende familiari, lavorativi, relazionali.

È importante partire da se stessi, notare se stessi, non dimenticarsi di sé, fare le cose ascoltandosi e osservandosi con attenzione a iniziare dal respiro e sensazioni corporee, per valutare i propri bisogni ed esigenze momento per momento e verificare se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio e il proprio bisogno.
È importante e necessario contattare le proprie sensazioni in cerca del meglio per sé, considerando gli obiettivi che si vogliono perseguire con piacere, passione, motivazione, impegno con la consapevolezza che si possono fare grandi cose ma se arriva un impedimento bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi, rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche attuali e riorganizzarsi.

Bisogna avere la consapevolezza che per ogni problema c’è almeno una soluzione, chiuso un portone se ne possono aprire tanti altri e qualsiasi esperienza serve nel presente per conoscersi meglio cercando di andare avanti con pazienza, un passo alla volta, senza fretta.

In linea di massima la passione per uno sport permette di sperimentarsi, condurre un sano stile di vita, salire su un treno fatto di fatica, gioie, relazioni, mete e obiettivi da costruire, situazioni da sperimentare che possono essere di riuscita, ma anche sconfitte e infortuni.
Lo sport aiuta a elaborare situazioni e problemi, a trovare soluzioni, a progettare, a mettere in moto emisfero destro e sinistro; l’emisfero destro è più immaginativo, creativo, intuitivo, impulsivo; il sinistro è più razionale, calcolatore, pianificatore, programmatore.

Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di preparazione atletica che può richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni. La cosa importante è decidere le priorità, gli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento; più è alto l’obiettivo più è alto l’impegno. Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale.

Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net

 

Una volta lo sport univa e rendeva felici, ora bisogna riorganizzarsi- di  Matteo SIMONEultima modifica: 2021-03-06T09:39:29+01:00da atleticanotizie
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