Doping: maratoneta keniana condannata penalmente per falsificazione di documenti

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La runner di lunga distanza keniota Florence Jepkosgei Chepsoi ha ricevuto una condanna a un anno di servizio alla comunità per aver falsificato documenti per un’accusa di doping. Lo  ha annunciato l’Associazione Anti-Doping del Kenya (ADAK).

Jepkosgei Chepsoi diventa la prima atleta keniota a essere ritenuta colpevole in un tribunale penale.

Il verdetto è stato emesso al termine del processo a Eldoret a seguito di un’indagine durata diversi anni.

La maratoneta di 36 anni è stata bandita per due anni nel 2017 per aver utilizzato il farmaco Prednisolone che migliora le prestazioni.

È stata giudicata colpevole di aver fornito false cartelle cliniche dall’ospedale Uasin Gishu di Eldoret per sostenere la sua difesa quando è apparsa davanti al Tribunale delle controversie sportive del Kenya.

“L’ospedale distrettuale di Uasin Gishu ha confermato che quei documenti medici erano stati falsificati e che l’atleta non era stata curata in tale ospedale”, ha ribadito l’ADAK in una nota.

Oltre 60 atleti kenioti sono stati sospesi negli ultimi cinque anni per reati di doping, compresi quelli accusati per fallimenti di localizzazione (whereabouts), una delle violazioni delle regole antidoping del World Athletics.

La campionessa di maratona femminile olimpica del Kenya 2016 Jemima Sumgong sta scontando un lungo divieto dopo che è stata “beccata” per aver falsificato documenti medici nel tentativo di manomettere un test positivo per EPO.

Sumgong, la prima donna keniota a vincere una maratona olimpica, è risultata positiva al potenziatore di sangue in un test fuori competizione cinque mesi dopo aver vinto l’oro a Rio.

 

 

 

 

Doping: maratoneta keniana condannata penalmente per falsificazione di documentiultima modifica: 2021-03-13T20:12:12+01:00da atleticanotizie
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