L’olimpionico chiede di modificare i record nell’era delle scarpe hi-tech

0016897e-500~2

 

(Reuters) – World Athletics dovrebbe introdurre una nuova serie di record per i tempi stabiliti dagli atleti che indossano calzature high-tech, lo ha detto l’olimpionico britannico Tim Hutchings nell’ ambito dell’acceso dibattito che riguarda  le famigerate calzature. Danno effettivamente un vantaggio ingiusto ai corridori che le indossano?

Le calzature sviluppate da Nike hanno avuto un ruolo in due dei più grandi successi di corsa sulla distanza del 2019, con la maratona di meno di due ore di Eliud Kipchoge a Vienna e la corsa da record di Brigid Kosgei alla maratona di Chicago, portando le scarpe  sotto i riflettori.

Mentre World Athletics ha bandito le scarpe dallo sport professionistico lo scorso anno, Nike ha lanciato una nuova versione delle sue calzature Alphafly  conforme alle nuove regole introdotte dall’ente governativo.

“Voglio godermi e rispettare i tempi, non solo pensare a  quell’elemento. Un ripristino dei record metterebbe tutti d’accordo. Le scarpe sono qui per restare, purtroppo il genio è uscito dalla bottiglia. “

Domenica, la kenyota Ruth Chepngetich ha tagliato il record mondiale di mezza maratona di 29 secondi e la triatleta britannica Beth Potter è in attesa della ratifica del record mondiale di una corsa su strada di 5 km il giorno prima.

Entrambi gli atleti indossavano calzature high-tech realizzate da diversi produttori.

“Lasciare che la gente  gareggi registrando  record personali della nuova era non mi sembra corretto”, ha detto Hutchings, che è arrivato quarto nei 5.000 metri alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.

“Bisognerebbe mettere un limite temporale rispetto a quando é  iniziato questo fenomeno.  Un prima e dopo le nuove calzature. Il tutto in modo retrospettivo. Quindi tutti  i tempi inquadrati nel giusto contesto. Gli atleti se lo meritano”.

 

L’olimpionico chiede di modificare i record nell’era delle scarpe hi-techultima modifica: 2021-04-07T10:25:46+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo