Problema impianti atletica: gli atleti fuggono da Bologna!

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Su incronaca.unibo.it, leggiamo l’ennesimo articolo che mette in evidenza l’annoso problema degli impianti di atletica italiana. Un questione da mettere al più presto  sotto i riflettori da parte della federazione. Di seguito riportiamo l’intero articolo.

A causa dell’inadeguatezza delle strutture sportive alcuni atleti sono costretti ad abbandonare Bologna per andare ad allenarsi altrove. Come Diego Aldo Pettorossi, velocista della nazionale, che, «dopo l’ennesimo infortunio causato dalle strutture troppo vecchie e mal tenute, inadatte per allenarsi», si è trasferito a Torino (ha raccontato la sua esperienza in un’intervista a InCronaca: https://incronaca.unibo.it/archivio/2021/05/05/innamorato-dellatletica-e-di-bologna) . Della stessa opinione è Cesare Mattei, presidente della Sef Virtus. «Tallone d’Achille tra la strutture sportive della città sono quelle per l’atletica. L’unico campo decente è il Baumann. Gli altri sono in uno stato non idoneo per un’attività agonistica di livello». A detta di Mattei, infatti, l’amministrazione avrebbe potuto fare di più per questa disciplina, mentre per altre come l’ambito natatorio, il basket e il calcio si è data da fare. «Il comune, con l’ultimazione della piscina Carmen Longo allo stadio Dall’Ara, ha investito molto e c’è un’offerta e una risposta degli utenti positiva», specifica Mattei. A seconda delle discipline sportive, quindi, la situazione delle relative strutture cambia di molto. Gino Santi, presidente del Uisp, comitato territoriale di Bologna, riscontra che «gli impianti sono datati, ma l’amministrazione ha fatto tutto quello che poteva per mantenerli in condizioni più che accettabili». Tuttavia Santi è consapevole che «per gli atleti di alto livello alcune strutture presentano evidenti anomalie». In rappresentanza del mondo dell’atletica di Bologna anche Bruno Benassi, presidente dell’Acquadela (associazione sportiva dilettantistica), ha riscontrato le problematiche dovute a «impianti che non sono più a norma e alla mancanza di piste omologate per fare gare di un certo livello».

In difesa dell’amministrazione comunale e dell’operato dell’assessore allo sport Matteo Lepore, Cristiano Zecchi, dello staff gabinetto del sindaco, sottolinea che la situazione annosa vedrà presto soluzioni effettive: «Stiamo realizzando la pista di atletica dell’Arcoveggio. Si tratta di lavori che richiedono tempo e finanze e termineranno entro l’estate. Sempre all’Arcoveggio verrà realizzata una nuova palestra per pallavolo e ginnastica ritmica e un impianto al coperto per l’atletica leggera». Interventi che dal punto di vista di Serafino d’Onofrio, presidente Aics (Associazione italiana cultura sport) «sono urgenti e, in alcuni casi, devono essere radicalissimi, come per lo Sferisterio: un impianto che ha più di duecento anni e che necessita di manutenzione su più fronti. Dalla copertura ai bagni, passando per gli spogliatoi. E ovviamente anche i campi che sono in pessime condizioni. Non è stato investito un euro per la ristrutturazione». D’Onofrio, di fronte alla scarsità di risorse economiche del comune, suggerisce un reciproco scambio di impegni tra amministrazione e società, che potrebbero farsi carico delle spese per gli interventi in cambio di una gestione prolungata delle strutture o di un risarcimento finanziario successivo.

Il comune negli ultimi anni ha lasciato molto spazio all’iniziativa delle associazioni. Il soggetto pubblico si è tirato da parte per ragioni di bilancio lasciando gestione alle società sportive che però, da sole, non sono riuscite a intervenire adeguatamente per risollevare lo status di impianti sportivi e atleti che chiedono più aiuto e considerazione.

 

Problema impianti atletica: gli atleti fuggono da Bologna!ultima modifica: 2021-05-06T20:35:09+02:00da atleticanotizie
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