E’ GIUSTO GIOIRE PER UN SECONDO POSTO SE POTEVA (E DOVEVA) ESSERE UN PRIMO? di Giuseppe Baguzzi

download

 

E così siamo qui tutti a celebrare la grandissima prestazione degli atleti italiani, maschi e femmine, con il secondo posto ottenuto ai Campionati europei a squadre di Chorzow nel passato weekend (prima volta che saliamo sul podio tra le prime tre…), una prestazione vera, fantastica, degna di qualsiasi aggettivo laudativo realizzata dai nostri ragazzi e ragazze e dai loro tecnici e FACCIAMO FINTA DI DIMENTICARCI che il primo posto della Polonia nella classifica finale era distante solo 2 punti e mezzo e l’Italia NON HA PRESO NESSUN PUNTO nella prova di salto in alto maschile, una gara che Gimbo Tamberi avrebbe vinto in giacca, cravatta e cappello (portando a casa i 7 punti del primo posto…), visto che il polacco Kobielski è risultato vincitore con la modesta misura di 2.24? M allora è giusto gioire per il secondo posto o è più giusto recriminare per quello che poteva e doveva essere ed invece NON E’ STATO? Soprattutto se in tutti, dagli atleti, ai tecnici, agli appassionati di questo meravigllioso sport c’è la convinzione che QUALCOSA SI POTEVA E SI DOVEVA FARE per evitare quanto è successo?

Ma andiamo con ordine e riepiloghiamo i fatti, non le chiacchiere dei se o dei ma.
Giovedì 26 la squadra azzurra parte per Chorzow, forte di 54 atleti, 27 maschi e 27 femmine (52 iscritti più due riserve viaggianti: Zoghlami tra i maschi e Dalla Montà tra le femmine). In Italia rimangono (si presume in stato di preallarrme…) come “riserve non viaggianti” 12 maschi (tra cui il sostituto di Tamberi, cioè Stefano Sottile) e 11 femmine.

Il “fattaccio” si verifica venerdì pomeriggio (il giorno prima della gara) al termine di un leggero allenamento svolto da Tamberi, attenzione “dopo un riposo precauzionale di tre giorni” come recita testualmente l’organo ufficiale della Federatletica. Quindi si sapeva che l’atleta non era del tutto a posto già prima della partenza… Gimbo avverte un dolorino al piede destro (fortunatamente NON quello di stacco). Si preoccupa e lo portano in ospedale a Chorzow dove gli fanno una RM risonanza magnetica al piede interessato. Il referto esclude delle lesioni ma consiglia di non caricare troppo l’arto, tanto che (dice il medico federale al seguito della squadra azzurra) il giorno dopo (proprio quello della gara) Gimbo rientra in Italia ed inizia subito un percorso terapeutico per una ripresa in tempi brevi. Morale della favola: Tamberi non può gareggiare. E qui comincia quello che non doveva succedere. Viene immediatamente contattato Sottile, riserva non viaggiante, che però proprio lo stesso venerdì è stato sottoposto alla seconda dose del vaccino antiCovid e quindi non può partire. Ma perchè proprio quel venerdì? Non si poteva rinviare la vaccinazione alla settimana successiva? Non sappiamo quali febbrili contatti siano avvenuti in quelle ore. Però sarebbe bastato allertare ad esempio Meloni ed imbarcarlo sul primo aereo per la Polonia dove uno dei dirigenti federali al seguito della squadra o un tecnico avrebbe potuto prelevarlo all’aeroporto di arrivo con un taxi e portarlo in mattinata a Chorzow. La gara dell’alto maschile è iniziata alle 17.01 di sabato e ci sarebbe stato tutto il tempo. Invece… NON E’ SUCCESSO NIENTE.

Brucia tantissimo quel DNS (Did Not Start) vicino al nome di Tamberi sul foglio gara. Lì doveva esserci un altro nome con un risultato vicino e non uno ZERO. Sarebbe bastato un 2.20 anche alla terza prova per classificarsi al quarto posto, prendere 3 punti e battere la Polonia di mezzo punto in casa sua.
Crediamo che per rispetto soprattutto degli atleti e dei loro tecnici, delle storiche imprese di Sibilio sui 400 ostacoli, di Roberta Bruni nel salto con l’asta, di Randazzo nel lungo, di Crippa nei 5000 e il giorno dopo di Nadia Battocletti nei 5000, di Desalu nei 200, di Gaia Sabbatini nei 1500 e della staffetta del miglio maschile, per citare solo il nome degli otto vincitori senza contare i diciannove piazzamenti a secondi e terzi posti, il presidente Mei dovrebbe spiegare agli appassionati perchè e come non sia stato possibile sostituire Tamberi e ci si sia accontentati di un secondo posto che appare piuttosto “stretto”.
La Polonia alla fine ringrazia la nostra… dabbenaggine, Inghilterra, Germania e soprattutto Francia possono solo leccarsi le ferite, Siamo i vincitori morali. Sai cosa ci facciamo?

 

E’ GIUSTO GIOIRE PER UN SECONDO POSTO SE POTEVA (E DOVEVA) ESSERE UN PRIMO? di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2021-05-31T20:25:53+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo