Ecco i primati italiani MASCHILI di maggior valore nelle classifiche Mondiali All Time all’aperto. Grandi sorprese! – di Giuseppe Baguzzi

 

migliori azurri all time

Avete mai pensato di fare una classifica di quali siano i primati italiani di atletica, sia maschili che femminili, di maggior valore nelle graduatorie mondiali all-time?

Ebbene, noi ci abbiamo provato e ne sono usciti dei risultati abbastanza sorprendenti.

Innanzitutto spieghiamo cosa intendiamo per “maggior valore”. Ci sono due parametri di valutazione: il primo è la posizione nella classifica di tutti i tempi relativa alla singola specialità, il secondo è il punteggio ottenuto dall’atleta secondo le tabelle della Iaaf in base al risultato tecnico ottenuto. Cioè ogni prestazione vale un tot di punti e questi punti stabiliscono automaticamente la posizione nella classifica.

Vediamo quale graduatoria deriva per i primati italiani maschili all’aperto.

Secondo la posizione nelle classifiche di specialità il record tricolore che è “messo meglio” è quello del pesista Alessandro Andrei: un 22.91 ottenuto il 12 agosto 1987 a Viareggio (quindi più di 34 anni fa…) che lo pone al quarto posto assoluto nel getto del peso alle spalle del recordman mondiale Crouser con 23.37, dell’ex primatista Barnes con 23.12, entrambi statunitensi, e del tedesco Timmermann con 23.06.

Segue con il quinto posto di tutti i tempi la fantastica staffetta 4×100 vincitrice dell’oro olimpico a Tokyo con un favoloso 37.50 composta da Patta, Jacobs, Desalu e Tortu. Davanti a tutti la Giamaica di Bolt dei giochi olimpici di Londra con 36.84, gli Stati Uniti con 37.10 , la Gran Bretagna con 37.36 ed il Giappone con 37.43 tutti e tre questi risultati ottenuti nella finale dei mondiali di Doha 2019.

Segue con il sesto posto il tanto discusso marciatore Alex Schwazer, grazie al tempo di 3 ore 26 minuti e 4 secondi ottenuto sui 50 km di marcia su strada a Rosignano Solvay l’11 febbraio 2007. Davanti a lui nell’ordine di graduatoria il francese Diniz (1°), il russo Nizhegorodov (2°), lo slovacco Toth (3°), l’australiano Deakes (4°) ed il polacco Korzeniowski (5°).

E gli altri, direte voi, dove sono? Calma. Adesso arrivano.

Undicesimo ogni tempo sui 100 metri è Marcell Jacobs con il 9.80 dell’oro olimpico di Tokyo: davanti a lui quattro giamaicani (Bolt, ovviamente, con Blake, Powell e Carter) poi cinque statunitensi (Gay, Gatlin, Coleman,Brommell e Greene) e il nuovo keniano Omanyala.

Dodicesimo all time è Gimbo Tamberi con il magnifico 2.39 saltato a Montecarlo quel “maledetto” 15 luglio 2016. Lo precedono Sotomayor (2.45), Barshim (2.43), Sjoberg e Bondarenko (2.42), Paklin (2.41) e Povarnitsyn, Matei, Austin, Voronin, Drouin e Protsenko tutti con 2.40.

Tredicesima di tutti i tempi è la staffetta 4×400 con il 2.58.81 nella finale di Tokyo del 7 agosto scorso. Ricordiamo i nomi dei quattro moschettieri: Davide Re, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti e Alessandro Sibilio.

Soltanto quindicesimo ogni tempo nei 200 metri il grandissimo Pietro Mennea con il 19.72 ottenuto vincendo le Universiadi in altura ai 2200 metri di Città del Messico il 12 settembre 1979, che resistette ben 17 anni fino al 19.32 di Michelone Johnson il 1° agosto 1996 alle olimpiadi di Atlanta. Poi arrivò Bolt con l’inavvicinabile 19.19 dei mondiali di Berlino 2009….

Al ventunesimo posto delle graduatorie all-time dei 400 ostacoli troviamo il 47.54 di Fabrizio Mori, siglato ai mondiali di Edmonton del 2001, che nessun altro italiano ha neppure scalfito da più di 20 anni. Con il medesimo piazzamento (21°) si trova anche il marciatore Massimo Stano nei 20 km di marcia, recente oro a Tokyo.

Trentaseiesimo di tutti i tempi Andrew Howe con l’8.47 nel salto in lungo quando conquistò la medaglia d’argento ai mondiali di Osaka il 30 agosto 2007. Anche qui si profila un record “annoso” perchè non si vedono in giro lunghisti azzurri da 8 metri e mezzo, ma ci piacerebbe essere smentiti da Filippo Randazzo che sembra in possesso dei requisiti per riuscirci.

Al quarantaduesimo posto all-time nel salto triplo troviamo il record di Fabrizio Donato, quel 17.60 saltato a Milano il 7 giugno 2000 che lo porrebbe ancora oggi in finale in tutte le massime competizioni mondiali.

Quarantatreesimo è invece il primato di 5.90 nel salto con l’asta di Giuseppe Gibilisco stabilito il 28 agosto 2003 ai mondiali di Parigi-Saint Denis vincendo il titolo iridato. Ma la specialità è andata poi in fortissima evoluzione grazie ai nuovi materiali tecnologici con cui vengono realizzati gli attrezzi. Da Gataullin a Bubka, Brits, Trandenkov, Lobinger, Hartwig, Markov, Mack ed altri semisconosciuti sono ben 21 gli atleti che sinora hanno superato i 6 metri.

Quarantacinquesimo di sempre è anche il record italiano di 81.64 nel lancio del martello stabilito da Enrico Sgrulletti a Roma il 9 marzo 1997 che resiste quindi da quasi 25 anni e sembra destinato a durare ancora un bel po’.

Al sessantatreesimo posto di tutti i tempi si colloca il primato nazionale di 8.08.57 realizzato da Francesco Panetta nei 3000 siepi vincendo la medaglia d’oro ai mondiali di Roma il 5 settembre 1987, cioè ben 34 anni fa. Venne sfiorato sei anni dopo da Lambruschini: i migliori di adesso sono lontani almeno 5-6 secondi. Un record che si avvia a diventare… quarantenne.

Al novantesimo posto all-time troviamo il record di 67.62 di Marco Martino nel lancio del disco ottenuto a Spoleto il 28 maggio 1989. Anche qui una durata di 32 anni che rischia di allungarsi ancora.

Tutti questi citati ora sono i record italiani che sono compresi nella Top 100 di ogni tempo. Gli altri primati non citati vanno oltre il centesimo posto assoluto.

Riepiloghiamo la situazione: Andrei quarto, staffetta 4×100 quinta, Schwazer sesto, Jacobs undicesimo, Tamberi dodicesimo, staffetta 4×400 tredicesima, Mennea quindicesimo, Mori e Stano ventunesimi, Howe trentaseiesimo, Donato quarantaduesimo. Gibilisco quarantatreesimo, Sgrulletti quarantacinquesimo, Panetta sessantatreesimo e Martino novantesimo: Questi sono i 15 primati italiani di maggior valore nelle graduatorie mondiali

di tutti i tempi. Da quando c’è l’atletica. Cioè dalla prima olimpiade del 1896 ad Atene.

Se invece prendiamo come parametro di valutazione i punteggi della tabella Iaaf risulta la seguente classifica:

Il record di Andrei vale 1295 punti, poi quelli di Jacobs (1276), della staffetta 4×100 (1267), di Mennea (1264), di Tamberi (1260), di Mori (1255), di Schwazer (1247), di Howe (1241), di Stano (1240), di Gibilisco (1239), di Donato (1229), di Sgrulletti (1219) , di Panetta (1218), di Longo (1212) sugli 800, di Faniel (1210) nella maratona e della staffetta 4×400 (1210), di Crippa (1209) nei 10.000, di Di Napoli sui 1500 (1205), di Dal Molin (1202) sui 110 ostacoli, di Martino (1201) nel disco e di Crippa nei 5.000 (1201). Seguono Re (1196) sui 400, Sonego (1167) nel giavellotto e Poserina (1152) nel decathlon. Quindi rimescola un po’ le carte nelle prime posizioni con Jacobs, Mennea, Tamberi, Mori e Howe.

A margine di questo esclusivo articolo, permetteteci di ringraziare l’amico Giuseppe Baguzzi, che solo per gli amici di AtleticaNotizie,   ha effettuato questa enorme  mole di lavoro spendendo tantissime ore nella ricerca certosina meticolosa e  precisa di tutti i risultati.

 

Ecco i primati italiani MASCHILI di maggior valore nelle classifiche Mondiali All Time all’aperto. Grandi sorprese! – di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2021-10-12T14:56:30+02:00da atleticanotizie
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