L’altruismo e la generosità di Wilma Rudolph raccontati nel libro Scegli. Lotta.Vinci! scritto da Mauro Pepe e Massimo Bencivenga

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Gli appassionati di Atletica sanno bene cosa le Olimpiadi di Roma 1960 hanno rappresentato nella Storia di questa disciplina e, più in generale, nella Storia dello Sport. Difficile battere immagini più suggestive ed evocative dell’etiope Abebe Bikila che corre sotto l’Arco di Costantino e che vince alla maniera dell’Africa.
Scalzo.
Era un set a cielo aperto, la Roma della Dolce Vita, assetata di Storie, di epica e di eroi. E ne trovò tante, di Storie, ma trovò anche una fidanzatina: Wilma Rudolph. 

Mauro Pepe e Massimo Bencivenga, ingegnere e mental coach il primo, scrittore di racconti il secondo, hanno scritto un libro ispirazionale dal titolo Scegli. Lotta. Vinci! 8 Storie di Uomini e Donne che hanno plasmato il loro Destino.  

In una di queste Storie, la prima, è stata tratteggiata la parabola, sportiva e non, di Wilma Rudolph.

 

Di lei, della fidanzatina d’Italia di quelle Olimpiadi, complice anche una tenera amicizia, nata scambiandosi le tute, con il nostro Livio Berruti, si sa tanto. Sono in molti a sapere del suo essere nata, nera e ventesima di ventidue figli, da qualche parte nel Tennessee, uno degli Stati più razzisti degli USA. Sono in molti a sapere che cominciò, ironia della sorte, a camminare tardi per via della poliomielite. E sono in molti a sapere che, a soli venti anni, questo prodigio di resilienza e antifragilità riuscì non solo a correre le Olimpiadi, ma a vincere la medaglia d’oro nei 100 m, nei 200 m e nella staffetta 4×100.
Con tre record del mondo.
Un’impresa non riuscita nemmeno alla discussa Florence Griffith-Joyner. 

Tutto questo è stato ampiamente raccontato, ma gli autori si son soffermati su un altro particolare. Wilma, per diventare l’atleta iconica che tutti conosciamo, ebbe bisogno dell’aiuto del padre, che la portava in spalla per 80 miglia all’ospedale riservato ai neri, e delle cure amorevoli della mamma, dei fratelli e delle sorelle, che a turno massaggiavano la gamba della piccolina, brutalizzata dalla poliomielite. 

Gli autori hanno posto particolare risalto all’affermazione di Wilma che disse di sentire come l’affermazione più bella di Roma 1960 fosse non già una delle sue vittorie individuali, bensì l’oro vinto in staffetta con le altre ragazze, curiosamente del Tennessee pure loro. 

Una attenzione agli altri, a favorire la realizzazione dei sogni altrui, che profuse attivamente nella sua Fondazione.

 

Memore di quanto doveva agli altri, Wilma con queste scelte di vita incarnò l’adagio africano che recita 

Se vuoi andare veloce, corri da solo
Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno

Lei andava velocissima da sola, ma capì che se voleva davvero lasciare una impronta e aiutare la marcia dei Diritti Civili, allora avrebbe dovuto camminare insieme agli altri. 

Non solo record, quindi, nella biografia scritta per Wilma; e non solo atleti, ma anche scienziati, imprenditori, performer e persone qualsiasi nel libro di Mauro Pepe e Massimo Bencivenga, facilmente ordinabile su Amazon. 

 

L’altruismo e la generosità di Wilma Rudolph raccontati nel libro Scegli. Lotta.Vinci! scritto da Mauro Pepe e Massimo Bencivengaultima modifica: 2022-04-09T17:13:19+02:00da atleticanotizie
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