Campionati Mondiali 100 km Berlino 27 agosto 2022- di   Matteo Simone

 

 

csm_logo_100km-dm_2022_fd1dec3f45

 

I Campionati Mondiali 100 km si svolgeranno a Berlino il 27 agosto 2022 e l’Italia, grazie anche al grande e ottimo lavoro dei due esperti coordinatori Monica Casiraghi e Paolo Bravi, sarà rappresentata da ben 9 atleti di cui 4 uomini e 5 donne: 

Massimo Giacopuzzi (U.S. Dolomitica Asd), Silvano Beatrici (G.S. Fraveggio), Marco Menegardi (G.S. Orobie), Gabriele Turroni (A.S. 100 km del Passatore), Silvia Luna (Grottini Team Recanati ASD), Federica Moroni (G.S. Gabbi ASD), Denise Tappatà (SEF Stamura Ancona ASD), Ilaria Bergaglio (Atl. Novese) e Lorena Brusamento (G.S. Gabbi ASD).

Di seguito, approfondiamo la conoscenza di alcuni atleti risposte ad alcune mie domande.

Complimenti per la convocazione, te l’aspettavi? Cosa è stato determinante? Silvano Beatrici: Grazie Matteo! Si, avendo conseguito il minimo di partecipazione e, purtroppo per tutto il movimento, non essendoci una gran disponibilità sul panorama nazionale maschile, era abbastanza scontato. L’ottima stagione corsa lo scorso anno, partendo dal secondo posto al Campionato Italiano fino al minimo conseguito a Winschoten.

Gabriele Turroni: Grazie. Dopo la 100km di Porto Recanati ho ricevuto la preselezione ed è stata un’emozione unica. Negli ultimi mesi mi sono allenato bene e la convocazione è stata ufficializzata.

Ilaria Bergaglio: Buongiorno, grazie. Anche se avevo già fatto il tempo minimo richiesto a Imola a maggio 2021 e poi in Olanda a settembre 2021 la gara decisiva per la selezione è stata quella di Porto Recanati il 19 febbraio 2022. Finché non c’è stata la comunicazione della FIDAL non ne avevo la certezza di riuscire a partecipare ai mondiali.

 

Sabato 11 settembre 2021, alla 100 km di Winschoten in Olanda, l’Italia ha ben figurato con la vittoria di Marco Menegardi in 6h37’09” che ha preceduto Iulian Filipov (6h41’07”) e Piet Wiersma (6h49’47”). A seguire Massimo Giacopuzzi (6h57’48”), Silvano Beatrici (7h06’58”), Filippo Bovanini (7h21’17”), Gabriele Turroni (7h21’56”), Martino Angelo Marzari (7h35’11”) e Giorgio Calcaterra 7h42’46”.

Notevole le prestazioni delle donne italiane con il poker femminile formato da Francesca Bravi (7h43’45”), Federica Moroni (7h47’53”), Denise Tappatà (7h54’08”) e Lorena Brusamento (8h12’19”), arrivate al traguardo prima di tutte le altre avversarie, a seguire Hinke Schokker (8h13’21”), Lian Stadhouders (8h14’16”), Francesca Rimonda (8h15’50”). 

Cosa cambia ora? Ti senti pronto? 

Silvano: Sono concentrato sull’evento, è sempre difficile essere pronti. Quest’anno è stato un po’ travagliato a causa di qualche problema al tendine d’Achille che mi segue da molti anni. Penso che sia stato fondamentale un raduno che abbiamo fatto recentemente in Val di Fiemme, mi ha dato la possibilità di fare degli allenamenti di gruppo conclusi con il lungo da 60 km con buone sensazioni.

Gabriele: Per me è fondamentale una giusta organizzazione e programmazione degli allenamenti, come anche un ambiente familiare/sociale favorevole. La maglia azzurra è un desiderio che si realizza e cercherò di onorarla al meglio. Ora non cambia nulla. Si continuano a programmare allenamenti e gare. 

Ilaria: Con il mio allenatore Vittorio Polvani abbiamo lavorato per migliorare il mio tempo sulla distanza e spero di correre una gara che rispecchi gli allenamenti fatti anche se le variabili in 100 km sono molte. Sono consapevole che ci saranno avversarie molto forti io cercherò di correre la mia gara sperando di migliorare il mio tempoOra cerco di vivere questo momento nel modo migliore, negli ultimi due mesi ho fatto una vita quasi da atleta professionista e devo dire che è stata un’esperienza bellissima.  

 

Quando si è vicini al raggiungimento di un grande sogno, si cerca di fare le cose fatte non bene ma benissimo, senza trascurare nessun dettaglio, potrebbe essere un treno che passa una sola volta e quindi bisogna essere pronti per prenderlo e possibilmente in seguito restarsi sopra in altre occasioni importanti.

Indossare la maglia azzurra è anche il risultato di un grande e ottimo lavoro dei coordinatori Paolo Bravi e Monica Casiraghi che coinvolgono gli atleti, uomini e donne, in allenamenti, gare e raduni per tirare fuori il meglio di loro, consigliandoli, sostenendoli, facendoli confrontare tra di loro e tra atleti di altre nazioni spronandoli a partecipare a gare internazionali. 

Cosa c’è dietro una convocazione in Nazionale? 

Silvano: Tanti chilometri e un po’ di fortuna nel fisico e nella sua tenuta.

Gabriele: Dietro una convocazione in nazionale secondo me ci deve essere un giusto mix di allenamento e riposo.

Ilaria: Sicuramente l’obbiettivo di fare il minimo per i mondiali e poi di poter partecipare mi ha dato un grande stimolo per allenarmi anche in un periodo in cui c’erano poche gare per l’epidemia; sono stati due anni con allenamenti impegnativi soprattutto gli ultimi otto mesi però la fatica quando si fa quello che piace non pesa ed è stata ripagata dalla soddisfazione di indossare la maglia azzurra.

 

Quello che è stato fatto è ben fatto, soprattutto in questi ultimi anni dove si è potuto costruire la performance, allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, progredendo sempre di più, apprendendo da vittorie e sconfitte. Una bella e grandissima soddisfazione meritarsi una maglia azzurra, soprattutto in un periodo considerato critico e negativo per tutti qual è stato il lunghissimo periodo pandemia per covid. 

Si tratta ora, di mantenersi attivati e sereni fino al giorno della gara seguendo le indicazioni di esperti di questi eventi internazionali, per trovare un giusto clima di lavoro e di gruppo per continuare a raccogliere frutti importanti in termini di soddisfazioni personali e di team Italia.

Cosa ne pensano le persone che ti circondano? 

Silvano: Da un lato sono contenti dei miei traguardi, dall’altro forse sono un po’ stufi perché sono tanti anni che non mollo. Giunto al mio terzo mondiale, pensando che sia l’ultimo, verranno a seguirmi!

Ilaria: Chi mi conosce pensa che farò una buona gara e questo mi mette un po’ di “paura” di deluderli.

 

Le aspettative da parte di altri possono mettere un po’ di paura e pressione ma allo stesso tempo consolidano la fiducia nel fare bene perché lo si è già dimostrato in allenamenti mirati e altre gare andate bene confermando un’evoluzione positiva e progressiva.

Una parola o una frase che porterai ai Mondiali? 

Silvano: Nulla di particolare, passeranno in testa tanti pensieri e calcoli su a che punto sono e quanto manca…Magari quando mi passerà qualcuno mi verrà in mente la frase di Stano l’anno scorso alle Olimpiadi: “ma dove vai che sono il migliore?”, questo mi farà sorridere perché ovviamente non è il mio caso, ma intanto passano dei secondi e dei metri…utili ad arrivare al traguardo.

Gabriele: Ai mondiali mi porterò l’affetto di chi mi vuole bene e mi sostiene. 

Che intenzioni hai? 

Silvano: Cercare di essere costante e mettercela tutta, come sempre. Importante per noi sarebbe il risultato di squadra.

Gabriele: Spero di migliorare il tempo nella distanza, e fare risultato con la squadra.

 

In gare di endurance estreme come la 100km è importante conoscersi benissimo e capire quale ritmo di corsa è possibile tenere fino alla fine e l’esperienza aiuta tanto a non disperdere da subito energie importanti soprattutto per il finale.

Silvano vanta un argento a squadra nel mondiale 2015 e un 5° posto a squadra nel mondiale del 2016.

https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/2015/10/silvano-beatrici-prediligo-gare-secche.html

Silvano sarai il Capitano? Non dipende da me .

 

Sembra esserci un ricambio generazionale, degli atleti uomini convocati solamente Silvano ha già indossato la maglia azzurra e quindi, con la sua prestazione ed esperienza acquisita, potrebbe essere determinante al prossimo mondiale.

Un’intervista a Silvano è riportata nel mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.

https://www.unilibro.it/libro/simone-matteo/100km-passatore-gara-coraggio-resilienza/9788899566258

La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. 

È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. 

Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell’autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.

Silvano è menzionato nei miei libri:

“Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.

https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html

“Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, Progetto Cultura, 2022

https://www.ibs.it/correre-con-mente-perche-correre-libro-matteo-simone/e/9788833563305

 

Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta

21163@tiscali.it +393804337230

http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html

Campionati Mondiali 100 km Berlino 27 agosto 2022- di   Matteo Simoneultima modifica: 2022-08-26T17:03:25+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo