Coronavirus: l’incredibile storia dei tre fratelli passati dalla pista d’atletica alle corsie d’ospedale
|Due maschi, medici dell’Esercito, sono in servizio a Lodi e Bergamo, la sorella dalla Marina ora fa la dottoressa in pronto soccorso a Livorno. Nadir Rachedi, 40 anni, ex mezzofondista e Karim, 29, anche lei mezzofondista, specializzata soprattutto negli 800 metri, hanno lavorato in Afghanistan, Libia, Libano e a Wuhan per aiutare Niccolò. Adesso uno è a Bergamo e l’altro a Lodi: «Negli ospedali è l’inferno. Voi non avete idea. State a casa e spargete la voce»
Di là c’è l’inferno. Subito oltre gli ingressi degli ospedali. Alzano Lombardo, Bergamo, Lodi. Karim: «Come ho sentito Nadir al telefono il primo giorno, non l’avevo mai sentito. Mai. Nemmeno quand’era in Afghanistan». Nadir: «Poche ore dopo il mio arrivo in ospedale, ho chiamato tutti quelli che conosco. Ho detto e ripetuto: “State a casa, non uscite se proprio non dovete. Voi non avete idea. State a casa e spargete la voce”»… Continua a leggere su milano.corriere.it
Coronavirus: l’incredibile storia dei tre fratelli passati dalla pista d’atletica alle corsie d’ospedaleultima modifica: 2020-03-29T13:13:22+02:00da
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