L’ORO OLIMPICO DI TAMBERI E’ IL GIUSTO PREMIO DOPO 5 ANNI DI ATTESA di Giuseppe Baguzzi

TOKYO, JAPAN - AUGUST 01: Gianmarco Tamberi of Team Italy reacts during the Men's High Jump Final on day nine of the Tokyo 2020 Olympic Games at Olympic Stadium on August 01, 2021 in Tokyo, Japan. (Photo by David Ramos/Getty Images)
TOKYO, JAPAN – AUGUST 01: Gianmarco Tamberi of Team Italy reacts during the Men’s High Jump Final on day nine of the Tokyo 2020 Olympic Games at Olympic Stadium on August 01, 2021 in Tokyo, Japan. (Photo by David Ramos/Getty Images)

Gimbo Tamberi aveva un conto in sospeso con la Buona Sorte. Che ha aspettato ben cinque anni per saldarlo. Ma finalmente l’ha fatto. Da quella maledetta sera di Montecarlo del 15 luglio 2016 quando la lesione al legamento deltoideo della caviglia sinistra in occasione della seconda prova a 2.41 (dopo aver valicato 2.39) gli impedì di partecipare ai giochi di Rio dove si sarebbe presentato tra i protagonisti.

Dopo l’operazione e un altro intervento chirurgico nel gennaio 2017 Gimbo scrisse sul tutore ortopedico di protezione una frase: “Road to Tokyo 2020” poi corretto in 2021 a causa del Covid. E lo tenne quel tutore. Non per ricordo ma per monito. Quella scritta gli è stata amica fedele per 5 anni e alla partenza per il Giappone lui ha messo in valigia il tutore come un oggetto prezioso: quello che gli aveva dato la forza di riprendere gradatamente gli allenamenti dopo la rieducazione post-operatoria. Quello che nei momenti difficili e di scoramento lo spronava a resettare tutto e a ricominciare. L’aveva nella borsa con i suoi indumenti sportivi. In gara lui non ha sbagliato niente, saltando tutte le misure fino a 2.37 al primo tentativo. Come Barshim. E quando il giudice li ha convocati per chiedere loro se preferivano andare allo spareggio oppure vincere la medaglia d’oro alla pari, è bastato uno sguardo ad entrambi per sapere quale fosse la decisione da prendere: Tamberi non è riuscito a battere Barshim, ma neppure Barshim è riuscito a battere Tamberi. L’abbraccio tra i due grandissimi campioni ha suggellato una tra le più belle pagine che lo sport possa scrivere, in nome del rispetto per l’avversario.

Subito Gimbo si è messo a correre all’impazzata: dove va? Sì è avvicinato alla borsa ed ha estratto il tutore con la scritta, l’ha preso in mano e l’ha fatto vedere agli appassionati e a tutte le TV collegate, a significare che era anche e forse soprattutto grazie a quella scritta che era riuscito nell’impresa.

“Due medaglie sono meglio che una” hanno sentenziato poi i due grandissimi saltatori presentandosi insieme alle interviste di rito. L’ amicizia è anche questo. Poi Gimbo esultante ha preso il tricolore ed è andato ad aspettare Jacobs alla fine del rettilineo dei 100 metri per abbracciarlo all’arrivo vincente, ancora con le lacrime agli occhi.

Due ori in meno di dieci minuti. Cosa chiedere di più agli azzurri?

 

L’ORO OLIMPICO DI TAMBERI E’ IL GIUSTO PREMIO DOPO 5 ANNI DI ATTESA di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2021-08-01T20:56:11+02:00da atleticanotizie
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