La 26enne russa, che ha vinto il suo terzo titolo mondiale consecutivo a Doha, è  costretto a competere in stato neutrale dopo che l’Associazione internazionale delle federazioni di atletica leggera (IAAF) ha deciso di estendere la squalifica della Federazione russa di atletica leggera (RUSAF).

I concorrenti russi si esibiscono senza simboli nazionali da oltre quattro anni, dopo che la IAAF ha imposto un divieto alla federazione di atletica russa su presunte violazioni del doping.

Lasitskene, che ha ricevuto la sua medaglia d’oro ai Campioni del mondo in corso a Doha senza lo sfondo di una bandiera o di un inno nazionale, è stata oltraggiata da ciò che vede come doppio standard rispetto alla stella americana da 100 metri di Coleman.

“La mia mascella è caduta a terra quando ho saputo che Coleman è stato giustificato. Ma quando ho sentito la reazione del signor Coe (presidente IAAF), la mia mascella è diventata ancora più bassa “, ha dichiarato Lasitskene sulla decisione di consentire a Coleman di competere in Qatar.

“Per cosa stiamo combattendo, ragazzi? Dove stiamo andando? L’americano ha mancato i test antidoping e non lo nasconde. Non era disponibile per gli agenti antidoping e ora è il campione del mondo! Ora è il nuovo volto dell’atletica leggera. È uno scherzo? “

La prima donna nella storia a vincere tre titoli mondiali di salto in alto ha anche sottolineato che la IAAF e le agenzie internazionali antidoping erano state meno riservate nel trattamento degli atleti russi e delle agenzie antidoping russe, vietandole immediatamente anche con il minimo sospetto di doping.

Ogni volta che sento il nome di [Coleman] rabbrividisco. Perché allora abbiamo bisogno di questa lotta antidoping? Dove sono tutte quelle commissioni di atleti che hanno immediatamente firmato i documenti che sollecitano a non ripristinare RUSADA? “Ha detto Lasitskene.

Il campione del mondo dei 100m appena incoronato Coleman avrebbe dovuto affrontare un divieto di due anni dopo aver perso tre test antidoping in un periodo di un anno. Tuttavia, l’ antidoping statunitense ha fatto cadere le accuse contro il corridore, affermando che la sua violazione di luogo era “per un errore di archiviazione”.