SCOTTI STREPITOSO NEL FINALE DI STAGIONE- di Giuseppe Baguzzi

 

Edoardo Scotti (ITA) celebrates after winning the 400 meters competition men at the IAAF Pietro Mennea Golden Gala Diamond League Meeting at Stadio Olimpico on September 17th, 2020 in Rome, Italy. ANSA/GIUSEPPE FAMA
Edoardo Scotti (ITA) celebrates after winning the 400 meters competition men at the IAAF Pietro Mennea Golden Gala Diamond League Meeting at Stadio Olimpico on September 17th, 2020 in Rome, Italy. ANSA/GIUSEPPE FAMA

Da un paio d’anni Edoardo Scotti ci sta abituando a dei finali di stagione a dir poco “effervescenti”. Dopo il 2019, nel quale aveva mirato la preparazione in vista degli europei juniores di Boras ottenendo il titolo continentale dei 400 in 45”85 il 20 luglio, lo scorso anno aveva scalato le graduatorie con il pb di 45”21 firmato al Golden Gala di Roma il 17 settembre al termine di una stagione che era iniziata a metà luglio a Savona (46”08) per proseguire con Trieste (45”85 il 1° agosto), Bydgoszcz (45”48 il 19 agosto), Padova (45”77 il 29 agosto) per culminare appunto sulla pista dell’Olimpico.

Quest’anno la preparazione doveva essere incentrata sui giochi di Tokyo ed in effetti si era partiti abbastanza bene con il 45”73 di Ostrava il 19 maggio. Un tempo che dava adito a grandi prospettive perchè a metà maggio Edo non era mai andato così forte. Forse colpa dei mondiali di staffetta del 2 maggio a Chorzow con la conquista del titolo iridato nella 4×400 mista che ne hanno anticipato l’entrata in forma? Non lo sappiamo né vogliamo addentrarci in questioni tecniche. Fatto sta che il 10 giugno a Firenze ha corso in 46”38, poi agli assoluti di Rovereto in 46”13 pur vincendo il tricolore. Stava caricando troppo? Il 10 luglio agli europei Under 23 di Tallinn ha conquistato il bronzo in 45”68 poi ha avuto 20 giorni di tempo per “scaricare” il duro lavoro accumulato in precedenza. Ma nella batteria olimpica del 1° agosto la grande delusione dell’eliminazione con il quarto posto (passavano il turno i primi tre…) in 45”71. Peggio che a Tallinn. Delusione che Edo non è riuscito a dissolvere neppure nella serata di Rovereto con un misero (per lui…) 46”14 ed un sesto posto. Mai in gara, si è ingobbito nel rettilineo finale, proprio nel suo “punto di forza”. Lui non sa capacitarsene e vuole subito una riprova.

Ed ecco che a Padova cinque giorni dopo ricompare il vero Edoardo Scotti: sciolto, concentrato, forse anche un po’ guascone all’ultima curva. Stavolta la testa non finisce nelle spalle, è alta ed eretta, e le gambe sotto girano che è una meraviglia. Si inchina solo allo statunitense Landon (vincitore in 45”22 ma con un pb di 44”86) e chiude con il season-best di 45”58, un tempo che a Tokyo l’avrebbe qualificato per la semifinale. Che poi era l’obiettivo vero (oltre alla staffetta) della prova individuale in terra giapponese.

A Padova si è lasciato alle spalle quattrocentisti del calibro dello sloveno Janezic (sb di 45.36), del ceco Sorm (sb 45.61), del polacco Kowaluk (sb di 45.44), di Davide Re (sesto in 46”19), dell’altro statunitense Bailey (sb di 45.25) e del giamaicano McDonald (sb di 45.72).
Ha finito di stupirci per quest’anno? Sta già pensando ai mondiali di Eugene del 2022 e non solo per la staffetta?

SCOTTI STREPITOSO NEL FINALE DI STAGIONE- di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2021-09-06T19:54:41+02:00da atleticanotizie
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