Doping: il caso del maratoneta Titus Ekiru, ora rischia fino 10 anni di squalifica

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Avevamo già parlato ieri della squalifica per doping del maratoneta keniano  Titus Ekiru, poi ripresa da tutti i siti italiani specializzati e non.  Ebbene, è  di oggi la notizia che l’atleta rischia una squalifica di 10 anni in un’indagine antidoping incentrata sulla gara che attualmente lo classifica come il sesto uomo più veloce di tutti i tempi nell’evento.

L’Unità di integrità di atletica leggera ha dichiarato che il 31enne keniota deve affrontare due accuse per test antidoping positivi e altre due per manomissione.

Ekiru ha corso un tempo di 2 ore, 2 minuti e 57 secondi per vincere la Maratona di Milano nel maggio 2021. Il record mondiale attuale di specialità è di 2:01.09 detenuto da  Eliud Kipchoge che lo ha stabilito a Berlino lo scorso anno.

Ekiru è risultato positivo nella gara italiana per il corticosteroide triamcinolone acetonide, di cui è vietato l’uso in competizione a meno che a un atleta non venga concessa un’esenzione per uso medico.

L’AIU ha dichiarato che una prima indagine sul test positivo di Milano è stata chiusa, poi riaperta quando anche Ekiru è risultato positivo a un oppioide sintetico mentre vinceva ad Abu Dhabi nel novembre 2021.

“L’atleta è risultato positivo alla petidina dopo aver vinto ad Abu Dhabi, e ancora una volta ha affermato che il risultato era stato alterato a causa di cure mediche legittime”, ha affermato l’AIU.

L’organismo investigativo di atletica leggera ha ribadito inoltre di aver notato “l’emergere di un modello di utilizzo di triamcinolone acetonide tra gli atleti kenioti”.

La sostanza è forse meglio conosciuta per essere stata utilizzata con un’esenzione medica dal ciclista britannico Bradley Wiggins prima di gareggiare nel Tour de France 2012, una gara che vinse.

Ekiru è stato provvisoriamente sospeso un anno fa e successivamente accusato di sospette violazioni di doping a marzo e aprile, ha affermato sempre l’AIU.

Sono state ora aggiunte altre due accuse di manomissione per il corridore “che ha presentato spiegazioni mediche e documentazione falsificate all’AIU per entrambi i test positivi”, ha affermato l’AIU.

“Ciò significa che il maratoneta d’élite – che ha il diritto di difendersi davanti al tribunale disciplinare – potrebbe affrontare  un potenziale divieto di 10 anni”, ha affermato l’unità investigativa con sede a Monaco, che ha elogiato la collaborazione ottenuta dalle autorità keniote.

Ekiru ha anche vinto il titolo di mezza maratona ai Giochi africani del 2019.

 

Doping: il caso del maratoneta Titus Ekiru, ora rischia fino 10 anni di squalificaultima modifica: 2023-07-04T13:26:07+02:00da atleticanotizie
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