Toni Amusan: continua il pasticcio! L’AIU fa appello per il caso dei controlli antidoping saltati
L’Atletica Integrity Unit (AIU) ha presentato ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS) contro la decisione di un tribunale disciplinare di scagionare il detentore del record mondiale nigeriano dei 100 metri a ostacoli Tobi Amusan per errori di localizzazione.
Amusan era stato accusata di aver saltato tre test antidoping in un periodo di 12 mesi, ma è stata assolta con una decisione a maggioranza da un collegio disciplinare appena due giorni prima dell’inizio dei Campionati mondiali di atletica leggera del mese scorso nella capitale ungherese Budapest.
L’ostacolista tuttavia, non è riuscita a difendere il suo titolo mondiale nei 100 ostacoli a Budapest con un sesto posto nella finale, ma domenica (17 settembre) ha ottenuto la sua terza vittoria consecutiva nella finale della Diamond League a Eugene. L’anno scorso ha stabilito un record mondiale di 12,12 nella semifinale ai Campionati del mondo e ha corso un 12.06 assistito dal vento per vincere l’oro.
Amusan è stata timida quando le è stato chiesto delle accuse ai Campionati del mondo, e l’AIU ha detto all’interno dei giochi che la decisione della giuria sul caso non era stata pubblicata perché lei non aveva acconsentito.
Le regole antidoping di World Athletics richiedono il consenso dell’atleta a pubblicare la decisione e i fatti sottostanti qualora siano stati scagionati da una violazione delle regole antidoping.
L’AIU attraverso il capo Brett Clothier si è detta “delusa” dalla decisione del tribunale disciplinare sul caso di Amusan e ha confermato di aver presentato ricorso al CAS di Losanna.
“L’AIU ha presentato ricorso venerdì scorso (15 settembre 2023) presso la Corte Arbitrale dello Sport (CAS) contro la decisione del Tribunale Disciplinare, datata 17 agosto 2023, secondo cui Tobi Amusan non ha commesso una violazione delle norme antidoping per mancata localizzazione, ” ha detto.
“L’AIU non farà ulteriori commenti sulla questione fino alla conclusione dell’appello.”
Amusan ha professato la sua innocenza dopo essere stata accusata, sostenendo di essere stata sottoposta al test “pochi giorni” dopo aver saltato il terzo test”.
Dopo essere stata assolta dalla commissione, ha insistito di essere “un’alleata dello sport pulito”.
