Diventare ultramaratoneta: un percorso casuale, la distanza mi ha chiamato

matteo

DI Matteo SIMONE

 A volte su invito di amici, parenti o medici ci dedichiamo ad attività per noi sconosciute o che non abbiamo mai avuto modo o occasione di praticare o di interessarci e come per magia gradualmente ci accorgiamo di diventare quasi dipendenti, ci accorgiamo che tali attività, tali interessi per qualche motivo ci procurano benessere, ci fanno sperimentare situazioni piacevoli.

Ecco le risposte ricevute alla domanda: “Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?”:

Ho iniziato a corricchiare una mezzamaratona con un amico per scommessa a 32 anni. Da lì non mi sono più fermato.”

Il mio percorso per diventare ultramaratoneta, è stato molto graduale. Ho iniziato oltre 15 anni fa, spronato da un amico, a corricchiare nel parco per passare il tempo mentre i nostri figli si allenavano alla scuola calcio. La corsa non mi diceva gran che, ma giorno dopo giorno, km dopo km, la cosa cominciava ad intrigarmi soprattutto perché le gambe rispondevano bene alla fatica e il fiato c’era! Così mi sono iscritto ad una Società sportiva e ho iniziato ad allenarmi per fare qualche gara, prima da 10 km, poi la prima mezza maratona, la seconda, la terza e finalmente la voglia di provare la vera maratona: quella di Roma! E’ stato un successo personale, una grande soddisfazione per un traguardo che fino ad un anno prima neanche mi sarei sognato! E cosi con la consapevolezza di avere una capacità in tale disciplina, ho continuato e di maratone ne ho fatte in varie parti di d’ Italia. La svolta ci è stata quando ho cambiato società sportiva, iscrivendomi alla Società Villa de Santis, dove ho trovato un gruppo di veri ‘matti’ per la corsa, tanto da convincermi a fare la prima ultramaratona da 50 Km, la Pistoia Abetone, poi la 100km degli Etruschi poi la ventriquattrore, dove ho percorso 185 km, poi le Tre Cime Di Lavaredo sulle Dolomiti da 50 km circa e la Nove colli di oltre 202 km tra i colli dell’Emilia Romagna!!!! Nel giro di tre anni abbiamo partecipato a tante ultramaratone tanto da vincere per tre anni di seguito il campionato Iuta che è la formula uno degli ultramaratoneti tra società di tutta Italia”.

Non ho una grandissima costanza negli allenamenti e la prima 100 km è nata per caso. Per prepararmi a questa ho corso due maratone (Roma e Padova) a distanza di un mese l’una dall’altra, poi ho fatto un allenamento di 30 km e per finire uno di 65 km.”

Dopo varie maratone, la curiosità di fare una gara diversa, la curiosità.”

Nel maggio 2003 ho corso la prima maratona, a novembre ne ho corso due ravvicinate con buoni risultati acquistando consapevolezza e nel 2004 ho deciso di mettermi alla prova e ho corso il mio primo Passatore, da lì è scoppiato l’amore per le ultra anche se devo dire che era latente. Prima di correre andavo in bici e i miei sogni erano i passi dolomitici, non le passeggiate in campagna.”

E’ stata un’evoluzione mentale…E’ stato andare oltre.”

Un bel po’ di esperienza in maratona e poi il grande salto oltre il 42° Km.”

Ho iniziato a correre da bambina, prima gare veloci poi mezze maratone e maratone cercando sempre di migliorare poi sono passata alle ultra, perché sentivo che quella era la mia strada; alla fine di ogni maratona potevo continuare ancora per km e perché il mondo del ultramaratona è affascinante! La mia prima ultra è stato un mondiale di 100km, una sfida con me stessa!!!”

Dopo un breve periodo di atletica durante la prima adolescenza, dovetti smettere a causa di infortunio, ma rimase sempre dentro di me la voglia di correre. Quando più tardi cominciai a fare snowboard e a trovarmi più volte a percorrere la strada che porta all’Abetone, stavo tutto il tempo appiccicata al finestrino, affascinata dal pensiero che tanti la percorrevano a corsa…mi è sempre sembrato più “etico” raggiungere i luoghi a piedi anzi che in auto, comunque. Tanti anni dopo ancora, per l’esattezza 4 anni fa, ripresi a correre con l’obbiettivo, che allora mi sembrava quasi impossibile, di fare la Pistoia Abetone…poi in realtà è stato tutto veloce e naturale. All’arrivo della mia prima maratona, Firenze 2011, la sensazione fu: ‘già finita?’ Quindi il passo fu corto verso la Pistoia Abetone, poi le 6 h, infine le 24 h, le 100 km ecc.”

Dopo aver corso per una decina di anni maratone, ho provato a correre distanze più lunghe. Ho provato le 50 km, le 50 km in salita, le 60 km ed infine le 100 km.”

In realtà ho iniziato subito a prediligere le lunghe distanze e dopo le prime tre maratone mi sono iscritto alla 100 km del Passatore.”

Ho iniziato per caso, quando un settantenne di disse che avrebbe partecipato ad una 100km, io non avevo fatto alcuna gara ufficiale fino allora, ma dissi tra me e me: – se la termina lui perché non posso farlo io. Dopo qualche anno ho cercato di arrivare più preparato a queste gare e ho iniziato a soffrirle un po’ meno.”

Un percorso casuale…mi allenavo per altre discipline sportive e …poi la distanza mi ha chiamato…”

Sono partita dalle gare su strada e dalla maratona corse per le prime volte per seguire le ‘orme’ di mio padre, anche lui maratoneta. Poi con il tempo mi è venuta voglia di provare una 50km e poi il mitico Passatore di 100km. Infine, grazie al mio compagno Paolo amante della montagna, ho scoperto l’ultratrail.”

Diciamo che mi sono avvicinato quasi subito all’ultra, questo mondo l’ho scoperto grazie ad un amico che mi raccontava di queste fantastiche gare, ho fatto una follia prima della maratona ho corso la Pistoia Abetone.”

Non ho avuto un percorso, ho semplicemente provato a sfidare me stessa allungando sempre più i tempi di sforzo!”

Vengo dalle gare di mezzofondo fatte in gioventù poi c’è stato uno stop di 10 anni ripresa con una bella maratona preparata con tutti i criteri 2h.48 per la cronaca poi hanno incominciato ad incuriosirmi ed affascinarmi queste distanze.”

Nel 2010 dopo una granfondo con gli sci ho capito di non faticare su distanze da molti ritenute già ‘lunghe’, lì erano 45 km. Così qualche settimana dopo ho provato un trail di 26 km e la settimana seguente ho provato una maratona vera, chiusa in 3.29 senza essere stanca.”

E’ avvenuto naturalmente allungando la distanza percorsa.”

Fare il primo passo, il più difficile.”

Ho iniziato a correre nel 2004, prima di quello ero sportivo ma non facevo gare, poi quasi per caso mi sono trovato a fare una 10km e poi subito la maratona di Bangkok, tornati in Italia e guardando un calendario di gare ho visto una 24 ore e ho detto perché no? non e andata molto bene ma almeno e stato un inizio.”

Dopo aver iniziato con corse su strada (fino alla maratona) e corse brevi in montagna, cercavo nuove motivazioni. Dopo il primo trail di 60 km ho pensato ‘mai più’ dopo essere arrivato strisciando. Invece ho riprovato con altri 60 km un mese dopo, e ho visto come mi ero già adattato bene a livello psicofisico.”

Una crescita graduale partendo dalle mezze maratone fino a diventare ultramaratoneta.”

HO COMINCIATO CON LE 10 KM. POI LE MEZZE MARATONE. SENZA ALCUNA PRETESA PARTECIPAI ALLA ‘6 ORE DEI TEMPLARI’ CHE SI SVOLGE A BANZI (PZ), RIUSCII A PRECORRERE 54 KM NONOSTANTE AVESSI A MALAPENA NELLE GAMBE NON PIU’ DI 20 KM.”

Non proprio un percorso, ho molti amici ultramaratoneti, di cui un biologo nutrizionista e dentro di me mi sono chiesto se ce la fanno loro ce la farò anch’io, dal momento che all’attivo avevo molte maratone.”

Sono diventato ultramaratoneta con molta gradualità, quindi non me ne sono quasi accorto, dopo aver corso decine di maratone è stato per me normale e semplice superare la distanza.”

Dal mezzo fondo in età giovanile alla maratona da adulto per poi praticare, intorno ai 40 anni, duathlon, triathlon lungo e MTB lunghe distanze, poi ritorno al trailrunning e ultramaratone e 6 giorni di corsa non stop.”

E’ stato un percorso graduale con la voglia di aumentare a mano a mano i miei km percorsi.”

Corro da oramai 15 anni, tutto cominciato per dimagrire, dopo pochi anni ho intrapreso la strada delle gare, un vizio che avevo già quando correvo in moto di trasformare la passione in competizione. Ho cominciato a correre anche in montagna skyrace e skymarathon, poi con il passare degli anni ho aumentato le distanze quando nel 2010 ho affrontato la mia prima Ultratrail la Lavaredo di 90km dove ho concluso al 2° posto e da allora ho intrapreso questa strada delle ultra distanze che in Italia non avevano ancora successo.”

Per puro caso. Ho cominciato a praticare sport a 12 anni, nel lontano 1969- Ho giocato per 15 anni a basket in Serie C/B. Il 25 aprile del 1978, invitata da un amico, ho partecipato alla mia prima gara podistica, in provincia di Torino, di circa 15 km. Correndo abbastanza bene, stanca ma soddisfatta. La mia prima maratona la ricordo molto bene, fu il 12 ottobre 1980, 1° Campionato Italiano di maratona femminile a Rieti. Arrivai 6- in h 3,25. Per me fu come se avessi vinto la maratona, in quanto partecipai invitata da Elena Dugongo, grande maratoneta italiana. Io non volevo neanche partecipare, in quanto non preparata e poi la settimana dopo la maratona iniziava il campionato di basket di serie C- Il mio allenamento di preparazione della maratona fu che la settimana prima, ossia il lunedì e il mercoledì feci circa 20 km in h 1,30 –il martedì-giovedì e venerdì allenamento di basket- partenza sabato mattina per Rieti e domenica maratona.”

Da queste risposte emerge che le potenzialità dell’essere umano sono inimmaginabili, si scopre per caso di essere portati per qualcosa per la quale siamo disposti ad investire in tempo, fatica o danaro.

 

Matteo SIMONE

380-4337230 – 21163@tiscali.it

www.psicologiadellosport.net/eventi.htm

 

Diventare ultramaratoneta: un percorso casuale, la distanza mi ha chiamatoultima modifica: 2015-05-14T10:00:14+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo