Guadagna 10.000 dollari arrivando ultima in un 5.000 metri sotto il diluvio-VIDEO
Tutti a Phnom Penh vogliono farsi un selfie in questi giorni con Bou Samnang, la mezzofondista cambogiana diventata star dei South East Asian Games , grazie alla sua perseveranza nei 5000 metri. È arrivata ultima, ma la sua determinazione a finire la gara in un diluvio ha conquistato il cuore dei suoi compatrioti e gli è valso persino le congratulazioni del primo ministro Hun Sen. Le immagini dell’atleta che piange dopo aver tagliato il traguardo sono diventate virali sui social network. QUI IL VIDEO
“Ora posso dire di essere famosa”, ha detto la ventenne all’AFP allo stadio Morodok Techo, teatro della sua sorprendente ascesa e dove i fan fanno la fila per farsi fotografare con lei . La gara di questa settimana non è stata la prima in cui Bou Samnang ha mostrato la sua grinta. “Non sapevo che ero ultima. La pioggia era molto forte”, sottolinea l’atleta di Phnom Penh, la cui madre è una casalinga e suo padre è morto in un incidente stradale qualche anno fa.
“Ho cercato di raggiungere il traguardo perché volevo mostrare alle persone che nella vita, sia che andiamo più veloci o più lenti, possiamo sempre raggiungere la nostra destinazione”. La cambogiana fradicia di pioggia ha concluso la gara in 22 minuti e 54 secondi . Mossi dal suo coraggio, numerosi funzionari e agenzie hanno offerto a Bou Samnang bonus in denaro, tra cui il primo ministro Hun Sen, che ha dichiarato di averla premiata con 10.000 dollari (9.200 euro) “per incoraggiarla a perseverare”.
“Userò i soldi per aiutare la mia famiglia”, risponde, specificando che vorrebbe chiudere i debiti della madre e finanziarsi gli studi. Bou Samnang prevede di iscriversi all’università quest’anno per studiare informatica e giurisprudenza, ma non ha intenzione di rinunciare all’atletica leggera, con gli occhi puntati sui prossimi Giochi del Sudest asiatico, che si terranno in Thailandia. “Farò del mio meglio in futuro per ottenere la ricompensa del mio paese e dei miei tifosi”, promette.
