SONO LE 5 STAFFETTE LA FORZA DELL’ITALIA – di Giuseppe Baguzzi

italia-argento-nella-staffetta-4x100-ai-mondiali-di-atletica-compressed (2)

E’ opinione consolidata tra gli addetti ai lavori che il livello dell’atletica di una nazione si misuri dalla consistenza delle sue staffette, soprattutto da quella del miglio (per i paesi anglosassoni) cioè la 4×400. Perché questo? Perché per i tecnici è più facile allestire un quartetto di quattro ragazzotti veloci e mettere in piedi una 4×100 insegnando loro a passarsi il testimone, piuttosto che dare forma ad un gruppo di quattro atleti che siano tutti e quattro veloci ma anche agili, svegli, combattivi, forti fisicamente e duri mentalmente, pronti al contatto con l’avversario, capaci di ‘leggere’ la situazione della gara. Tutte cose di cui nella 4×100 non hai bisogno, perché lì devi solo andare il più veloce possibile nella tua frazione e non hai il tempo di pensare ad altro se non quello di effettuare bene il cambio e non perdere il testimone. Mentre invece nella 4×400, tolta la prima frazione dove ogni atleta è nella propria corsia, poi devi ricevere il testimone e ripartire immediatamente nella zona di cambio, in una bolgia nella quale ognuno si arrangia come può, sgomitando e zigzagando, attento a non inciampare, e poi prendere subito la corda. Poi, intanto che fai il tuo giro di pista, devi capire come comportarti in relazione alla tua posizione: se sei davanti conviene mantenere un ritmo non eccessivamente elevato ma controllare eventuali attacchi oppure, se sei dietro, devi decidere se attaccare subito l’avversario o gli avversari davanti a te oppure aspettare il rettilineo finale per effettuare l’eventuale sorpasso. Per fare tutto questo hai a disposizione circa 45 secondi e poi devi trasmettere il testimone al compagno, senza farlo cadere nella bolgia di cui sopra e il prima possibile, senza uscire dalla zona di cambio. Cambiare rapidamente può farti guadagnare posizioni in una gara tirata con i concorrenti vicinissimi tra loro.

E’ proprio per questo che la staffetta 4×400 viene considerata come una delle gare di corsa più spettacolari dell’atletica, perché aggiunge alla competizione e alle doti naturali delle ulteriori componenti quali la strategia, il cuore, l’intelligenza tattica, la volontà, il sacrificio cioè, in una parola, il concetto di squadra. Non lo fai per te, ma lo fai per i tuoi compagni, per la maglia che indossi, per quelli che sono allo stadio per tifare e per quelli che sono a casa davanti alla TV e ti esortano a resistere, anche se non li senti.

Sotto questo aspetto l’Italia è tra le prime nazioni al mondo. Vi do i numeri.

Delle 29 nazioni che ai recenti mondiali di Budapest hanno preso parte alle cinque staffette previste (le ricordiamo: 4×100 maschile e femminile, 4×400 maschile e femminile, più la staffetta mista 4×400 composta da due maschi e due femmine)

soltanto otto erano rappresentate in tutte e cinque le prove e precisamente:

Stati Uniti, Giamaica, Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Olanda e Ungheria.

Tre nazioni erano presenti in quattro staffette: Nigeria, Polonia e Svizzera.

Otto nazioni erano presenti in due staffette: Repubblica Ceca, Irlanda, Kenia, Giappone, Brasile, Canada, Cuba e Botswana.

Ed infine 7 nazioni hanno partecipato con una sola staffetta: Portogallo, Repubblica Dominicana, Sud Africa, Costa d’Avorio, Australia, India e Srilanka.

In pratica più della metà (15 su 29) sono a basso livello, 6 si difendono e 8 rappresentano l’eccellenza.

Venendo alle staffette italiane citazione particolare per le due 4×100, maschile e femminile. 

I maschi hanno confermato di poter lottare alla pari con i “mostri sacri” dei quartetti degli Stati Uniti e della Giamaica, anche senza avere Jacobs al meglio della condizione, con le certezze dei due sardi Patta e Tortu e con l’inserimento di Rigali in prima frazione. Ma altri premono per avere spazio, a partire da Ceccarelli e dall’ostacolista Simonelli per arrivare agli under 23 Ricci e Marek. 

Le ragazze (ricordiamo i nomi: Dosso, Kaddari, Bongiorni e Pavese) sono andate oltre le più rosee previsioni con il loro quarto posto a suon di record: un 42”14 da incorniciare. Aspettando Fontana e qualche giovane velocista emergente.

Per quanto riguarda le due 4×400 forse il settimo posto è stato leggermente inferiore alle aspettative. La semifinale dei maschi è stata esaltante, confermando le possibilità di poter scendere costantemente sotto i 3 minuti. Bene il pieno recupero di Re e di Scotti e le conferme di Benati e Sibilio, senza dimenticare Meli e Lopez. Quella delle ragazze ha regalato addirittura un record inaspettato che lascia intravvedere potenzialità assai notevoli. Mangione, Folorunso, Bonora, Trevisan con Polinari possono limare ancora qualcosa in vista di Roma e Parigi 2024.

 

 

SONO LE 5 STAFFETTE LA FORZA DELL’ITALIA – di Giuseppe Baguzziultima modifica: 2023-08-29T19:39:46+02:00da atleticanotizie
Reposta per primo quest’articolo