MONDIALI BUDAPEST ANTEPRIMA: SALTI, ECCO I PROTAGONISTI E GLI AZZURRI IN GARA

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A pochi giorni dall’inizio dei Campionati Mondiali di Budapest, l’entusiasmo sta crescendo tra gli appassionati di atletica  di tutto il mondo. Dal 19 al 27 agosto, il meglio del meglio si riunirà per competere nell’attesissimo evento. Tra le tante gare da brivido, i riflettori saranno senza dubbio puntati sui talentuosi atleti che gareggiano nei SALTI.
In questo post, esploreremo l’incredibile viaggio di questi atleti eccezionali, oltre a mettere in evidenza i protagonisti  italiani che si contenderanno la vittoria. 

Tutti gli occhi sono puntati sull’affascinante sfida del salto in alto, dove un trio straordinario sarà al centro della scena. Tra loro c’è l’incredibile Mutaz Essa Barshim, il fenomeno del Qatar che ha  condiviso l’oro olimpico con Gianmarco Tamberi nella storica gara di Tokyo. Lo straordinario talento di Barshim gli ha permesso ancora una volta di prendersi la misura,  leader mondiale di m- 2,36, mel corso della Diamond League di Chorzow, facendo meglio  dei 2,34 metri di Tamberi (un traguardo raggiunto anche dal tedesco Potye). Tuttavia, il prodigio americano, JuVaughn Harrison, è riuscito a superare Barshim a Londra con un salto di 2,35 metri.
Ad unirsi a questa lista d’élite di saltatori in alto c’è il costante  coreano Woo Sang-hyeok, l’ucraino Protsenko e i talentuosi saltatori oceanici Kerr, Baden e Starc. Questi individui rappresentano i migliori nel loro campo e sono noti per le loro prestazioni eccezionali nei grandi eventi. Questa è una caratteristica che Gianmarco Tamberi, il capitano italiano e una vera forza da non sottovalutare, possiede in abbondanza. Con la sua illustre carriera, tra cui titoli olimpici, europei e mondiali indoor, oltre a due vittorie nella Diamond League, Tamberi è pronto a mostrare ancora una volta il suo immenso talento.

Azzurri in gara: Marco Fassinotti (Aeronautica), Stefano Sottile (Fiamme Azzurre), Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro)

Nel salto con l’asta ci sarà il  sensazionale  Mondo Duplantis, che ha rubato la scena al sipario dell’Oregon ’22, infrangendo il record mondiale con uno sbalorditivo 6,21 metri. E non si è fermato qui: Duplantis ha continuato a migliorare ulteriormente il suo record fino a un incredibile 6,22 metri a Clermont-Ferrand. Ora, l’intero podio di Eugene è pronto a darsi battaglia a Budapest, con il numero uno in carica degli Stati Uniti, Chris Nilsen, e la sensazione filippina, Ernest Obiena, che sono entrati entrambi a far parte del club d’élite dei saltatori di sei metri.
Analizzando i contendenti in lizza per il podio, è impossibile trascurare l’innegabile talento dell’atleta australiano Kurtis Marschall. Tuttavia, la sua forma incoerente ha lasciato spazio al norvegese campione europeo indoor, Guttormsen, per lasciare il segno e cogliere questa opportunità. Da tenere  d’occhio la stella polacca, Lisek, e la potenza turca, Sasma, che hanno mostrato un costante miglioramento delle loro prestazioni. E non dimentichiamoci del nostro Claudio Stecchi, che ha il potenziale per fare una buona impressione con il suo  salto di 5,82 metri – un’occasione per rendere omaggio al suo allenatore, Giuseppe Gibilisco, che ha conquistato l’oro a Parigi vent’anni fa. Con il leggendario regno di Sergey Bubka di sei titoli consecutivi, la corsa alla medaglia promette di essere elettrizzante.

Azzurri in gara: Claudio Stecchi (Fiamme Gialle)

Nel lungo si arriva al mondiale con due indiani, Aldrin e il più regolare Sreeshankar, e il lunghista di Taipei Lin Yu-Tang, accreditati delle migliori misure appena sopra gli 8,40. Il favorito è ancora il greco campione olimpico Miltiádis Tentóglou, beffato a Eugene all’ultimo salto dal cinese Wang Jianan, iscritto anche a Budapest. Da parte USA, il pittoresco Marquis Dendy, tre volte a medaglia ai Mondiali indoor ma mai all’aperto. Giamaicani con il campione del mondo di Doha Tajay Gayle di nuovo in efficienza fisica assieme a Pinnock e McLeod. Infortunato il cubano Masso, arriva l’U20 Parada. Da questa categoria, il talento del diciottenne Mattia Furlani, con le credenziali del successo di Hengelo (8,24, terza misura europea 2023), quasi fotocopiato nella finale dell’Europeo di Gerusalemme (8,23), e il salto più lungo al mondo nel 2023 in ogni condizione, l’8,44 di Savona con vento 2,2. Lo svizzero Ehammer completa il cast dei probabili protagonisti. Nella “young wave” esordio mondiale anche per l’argento europeo U20, il bulgaro Saraboyukov. Come dimenticare il primato dei campionati? Il Mike Powell formato Tokyo ’91 ha riscritto la storia dopo Bob Beamon, con 8,95. Medagliere: al comando gli otto ori USA. Italia con l’argento e record nazionale di Andrew Howe a Osaka (8,47).

Azzurri in gara: Mattia Furlani (Fiamme Oro)

TRIPLO. Conferma d’oro per il portoghese Pedro Pablo Pichardo? Dopo l’Olimpiade e l’Oregon, ha vinto il doppio europeo outdoor e indoor, ma dopo l’esordio all’aperto a Doha in Diamond League non ha più gareggiato. Nel frattempo, il picco delle misure mondiali è finito nelle mani del 18enne giamaicano Jaydon Hibbert (17,87), vera novità della specialità al cospetto di triplisti più collaudati, come il primatista africano Fabrice Hugues Zango, il cubano campione mondiale indoor Lazaro Martinez e il connazionale Napoles, il cinese Zhu Yaming (bronzo a Eugene dopo l’argento olimpico) e l’algerino Triki. Italia con la coppia Emmanuel Ihemeje (17,29), alla ricerca di un’altra finale dopo Tokyo, Eugene (quinto in Oregon) e Monaco, e Tobia Bocchi (17,26), quarto a Monaco e sesto a Istanbul, vincente nell’Europeo a squadre di Chorzow. USA senza il magnifico Taylor e con Claye che non riesce a tornare oltre i 17 metri. Record dei campionati: il primato mondiale di Jonathan Edwards (18,29) a Göteborg 1995. Medagliere, con l’apporto dei quattro ori di Christian Taylor, appannaggio degli USA con sette titoli.

Azzurri in gara: Tobia Bocchi (Carabinieri), Emmanuel Ihemeje (Aeronautica)

DONNE

ALTO. La stagione ha offerto la brillante condizione dell’argento olimpico Nicola Olyslagers, la stabilità dell’ucraina Yaroslava Mahuchikh e il ritorno a una buona condizione della campionessa del mondo Eleanor Patterson, reduce da una frattura a un piede. Le due australiane e la giovane campionessa europea, argento in Oregon davanti all’azzurra Elena Vallortigara (qui assente), sono le favorite assieme all’altra regolarissima ucraina Iryna Gerashchenko. USA con la sola Vashti Cunningham. In costante progresso la 18enne serba bronzo europeo a Monaco, Angelina Topic. Anche in questo caso il primato dei campionati coincide con il record mondiale, 2,09 di Stefka Kostadinova a Roma ’87. La Russia (anche nella versione ANA) comanda il medagliere con cinque ori.

ASTA. Katie Moon-Nageotte è la title defender e la campionessa olimpica, e anche la world leader con il 4,90 con cui ha vinto i Trials. L’argento di Eugene, l’altra specialista USA Sandi Morris, quest’anno non è ancora decollata. Spazio quindi all’Oceania, con la terza in Oregon, l’australiana Nina Kennedy, e la neozelandese McCartney tornata a eccellenti misure a fine luglio. La finlandese oro europeo Wilma Murto e la collaudata slovena Tina Sutej si fanno preferire per insidiare il podio. Europa-top anche con la greca Stefanidi, che ha vinto tutto e di tutto è capace, e la primatista italiana Roberta Bruni. Il record dei campionati è il 5,01 di Yelena Isinbayeva a Helsinki 2005 che fu primato del mondo. Idem il medagliere, quattro ori Russia (più uno ANA), ma nel conto dei podi gli USA pareggiano le russe (otto per entrambi i team).

Azzurre in gara: Roberta Bruni (Carabinieri), Elisa Molinarolo (Fiamme Oro)

LUNGO. La specialità perde per infortunio la tedesca bi-campionessa del mondo e oro olimpico Malaika Mihambo, ma guadagna un bel cast di atlete di giovane età, come la giamaicana 21enne capofila stagionale Ackelia Smith (7,08), cinque mesi più grande dell’azzurra vincitrice in ben tre meeting della Diamond League Larissa Iapichino (6,95 outdoor e 6,97 indoor con l’argento a Istanbul), la tedesca Assani (un mese più giovane di Larissa) e la 22enne statunitense Jasmine Moore, anche provetta triplista. Oltre i sette metri, anche la texana Tara Davis-Woodhall (7,07) e, con il titolo europeo indoor di Istanbul, la britannica Jazmin Sawyers (7,00). Gara apertissima, con le serbe Ivana Vuleta-Spanovic e Milica Gardasevic in grado di dire la loro, così come l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk. La nigeriana Ese Brume (sempre a podio da Doha a Eugene, passando per le Olimpiadi), la temibile Buschkuhel-Stratton (Australia), e altre atlete recentemente oltre i 6,90 come la statunitense Burks, la giapponese Hata, la burundiana Koala e la romena Rotaru, completano un parterre di estremo equilibrio. Un altro record dei campionati da Roma ’87, il 7,36 di Jackie Joyner-Kersee. Medagliere con otto ori USA, tre Germania, due Russia e altrettanti Italia con Fiona May, parentela strettissima con Larissa: proprio a Budapest, agli Europei del ’98, raggiunse un 7,11 fin qui mai superato in Italia.

Azzurre in gara: Larissa Iapichino (Fiamme Gialle)

TRIPLO. Con il tris di medaglie d’oro Londra, Doha e Eugene (e l’oro olimpico con il record mondiale di 15,67 in quel memorabile primo di agosto), Yulimar Rojas è già la triplista più vincente della storia dei campionati del mondo, ma… non detiene il record dei campionati, ancora in mano all’ex-primatista Inessa Kravets con il triplo balzo del futuro, il 15,50 di Göteborg, nel 1995. La Rojas vista quest’anno vale il poker, probabilmente non il record, pur avendo migliorato la tecnica e la distribuzione. Nel particolare, la coppia cubana Leyanis Perez e Liadagmis Povea ha accorciato il limbo che le separa dalla formidabile venezuelana. A Eugene, argento e bronzo per la giamaicana Shanieka Ricketts e la statunitense Tori Franklin, iscritta con le connazionali Moore e Orji. Maryna Bekh-Romanchuk, oltre i 15 metri nella finale europea di Monaco, non scende dai 14,60 quest’anno. In gara la coppia d’oro e d’argento dell’Euroindoor di Istanbul, la turca Tugba Danismaz e l’azzurra Dariya Derkach, con Ottavia Cestonaro stabile sui 14 metri nel recente periodo. Medagliere: Rojas per il sorpasso del Venezuela sulla Russia (tre ori per entrambi i paesi). Come alternativa per l’aggancio c’è Cuba, con due, come Colombia e Ucraina.

Azzurre in gara: Ottavia Cestonaro (Carabinieri), Dariya Derkach (Aeronautica)

FONTE: fidal.it

 

 

MONDIALI BUDAPEST ANTEPRIMA: SALTI, ECCO I PROTAGONISTI E GLI AZZURRI IN GARAultima modifica: 2023-08-15T13:55:19+02:00da atleticanotizie
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