Sorrento Positano Digital Running Festival: le storie dei nostri runners

Sorrento (Na) – Al via ieri 6 dicembre 2020 la Sorrento Positano Digital Running Festival, una manifestazione che non si ferma e che quest’anno, grazie al carattere virtuale, si potrà correre in tutto il mondo. A contribuire per primi al pot-pourri di storie che arricchiranno il bagaglio della Sorrento Positano, gli atleti di Sidney, favoriti dal fuso orario, ma anche tanti runner da Praga, Berlino o Valencia, per un totale di circa 30 Paesi nel mondo attualmente rappresentati.

UNA SFIDA PER TUTTI – Il Covid-19 potrà fermare l’aggregazione ma non le emozioni, il sudore della corsa, il gusto della sfida, le gambe che bruciano per la fatica e il benessere scaturito dall’attività sportiva. E quest’anno grazie alla formula “Digital Running Festival” adatta a tutti, ma proprio a tutti, potranno partecipare anche quegli atleti che avevano timore di mettersi in gioco o che abbiano appena iniziato ad approcciare il mondo della corsa o che vogliano sperimentare nuove distanze, magari suddividendola in più allenamenti.

LE STORIE – Proprio la possibilità di coprire la distanza prescelta come somma di più allenamenti nell’intervallo dal 6 al 31 dicembre ha ispirato Marco Puzzo, we b designer e manager della produzione della società Napoli Running. Marco non è un atleta, ma la sua presenza sulla linea di partenza e del traguardo in veste professionale ha fatto scoccare in lui il desiderio di stare quest’anno dall’altro lato, quello dei runner che accettano tutte le avversità climatiche e le fatiche fisiche per ricevere come premio benessere e felicità. La storia di Marco, che ha deciso di partecipare alla 54 km in più tappe, ha spinto l’organizzazione a creare un canale diretto di raccolta delle storie e delle emozioni di tutti i runner. Ieri, domenica 6, la sua prima tappa.

 

MARCO PUZZO – “Avete presente il film “Brittany non si ferma più”, quello in cui una ragazza si pone l’obiettivo di correre la maratona di New York facendone una esperienza di vita? Nelle prime scene da “podista” corre l’isolato di casa: una fatica immensa.  Quando ho cominciato alle 8 pioveva. Ma tanto. Ho pensato per un attimo di rimandare. Poi mi è venuta in mente la notte tra il 2 e il 3 dicembre 2017, quando con i miei compagni di viaggio, ero in piazza a Sorrento, sotto la stessa pioggia, ma quella volta per farla partire una gara, non per correrla. E così sono sceso.

Passo dopo passo, ne ho messi da parte un po’, conservandoli in una sorta di salvadanaio. Un passo e via, un passo e via. Pian piano ad accumulare passi e metri. Prima o poi, il mio personale salvadanaio o salvapassi si riempirà. E sarà il mio traguardo.

Non sono mai stato un atleta, certo, ma il mio sogno, da ragazzo, era di fare un giorno una vacanza in bicicletta.  La bici mi ha poi accompagnato per tutta la vita: ho sempre amato fare lunghe passeggiate sulla mia due ruote e riuscivo anche a percorrere lunghe distanze. La corsa era un passatempo primaverile quando la temperatura lo permetteva. Nel 2010 in un incidente mi sono fratturato il ginocchio. In quell’occasione insieme alla gamba si ruppero definitivamente le mie velleità di atleta. Niente più bicicletta e niente più corsa che, però, era nel mio destino. Negli ultimi otto anni, lavorando per l’organizzazione di gare podistiche internazionali ho visto migliaia di uomini e donne partire, sudare, piangere, arrivare e abbracciarsi. Ne ho sempre ammirato la voglia di partire e soprattutto la voglia di arrivare, di raggiungere il traguardo, fisico e quello simbolico, che ciascun atleta ha. Ho invidiato loro la possibilità di mettersi in gioco, di sfidare la strada, di porsi un obiettivo. Ma la mia gamba mi ha sempre messo di fronte all’impossibilità di correre.

E torniamo a Brittany. Accade che un bel giorno, una gara che ho sempre ammirato, quella che porta i podisti a godere dei panorami da Sorrento a Positano diventa digitale e ognuno la può correre dove più gli piace, nei tempi e nei modi che ciascuno decide, secondo le proprie possibilità ed abilità. E c’è di più, la posso correre anche a tappe, suddividendo il risultato e paragonandolo a una competizione mondiale. “Ce la posso fare”, penso subito. Posso correre, 3, 4 o 5 km al giorno. Posso avere il mio obiettivo. Potrò essere anche io tra gli ultimi, con la caparbietà ed il coraggio già tante volte sperimentato negli altri. La sfida è lanciata ed io l’ho raccolta. E se sfida deve essere, che sfida sia. Ultramarathon 54km, sono pronto.

ISCRIZIONE – L’iscrizione avviene su Realbuzz (CLICCA QUI), piattaforma internazionale leader delle competizioni virtuali nel mondo, si trovano i più grandi eventi del globo e Sorrento Positano è presente. Sarà possibile iscriversi anche a tutti e tre gli eventi (54-27-5km) oppure a due, a seconda del proprio piacere, con una tariffa convenzionata.

MEDAGLIA E PACCO GARA DIGITALE – Iscriversi all’evento dà diritto a ricevere la medaglia ufficiale 2020 che verrà spedita a casa. Vi sarà ovviamente il pettorale di gara, la possibilità di avere il diploma da finisher, programmi di allenamenti, medaglia anche digitale, tour virtuali, consigli di viaggio, culturali ed enogastronomici della Costiera Sorrentina e di Positano, sfondi personalizzati per le proprie videocall e anche un voucher per sconto di 5 euro per la Sorrento Positano 2021. I partecipanti alla Family Run 5km avranno anche la T-shirt ufficiale già compresa nell’iscrizione, mentre per chi si registra alle altre distanze potranno ordinarla a parte, magari insieme ai manicotti copribraccia ‘All runners are beautiful’.

COME FUNZIONA – Si potrà correre dove si vuole, sempre nel rispetto delle normative sanitarie vigenti delle varie regioni o nazioni nel mondo e sarà possibile dare prova della propria corsa o camminata registrando la prestazione su un GPS tracker o con un’app come Strava, Runkeeper, Garmin etc, si dovrà poi caricare i risultati sulla piattaforma Realbuzz nella propria area dedicata denominata Festival Zone. E’ consentito correre anche sul Tapis Roulant.

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