Noah Lyles riflette sul doping: “Tutti tranne un velocista (nella top 5 di tutti i tempi dei 100 metri) sono stati sospesi”

Il velocista americano Noah Lyles ha parlato della questione del doping dopo che gli è stato chiesto se preferirebbe battere un record mondiale o vincere una medaglia d’oro olimpica.

Lui e il suo allenatore sono completamente d’accordo: preferirebbero vincere la medaglia d’oro olimpica. “Le medaglie durano per sempre”, ha detto Lyles. “A patto che non venga sospeso.”

I 100 metri hanno uno storico problema di doping

“Succede di più quando parliamo della storia di questo sport. Soprattutto quando si parla dei primi cinque tempi (dei 100 m). Tutti quelli presenti nell’elenco, tranne una persona, sono stati sospesi. È un po’ noioso”, ha detto Lyles.

La dichiarazione di Lyles era assolutamente accurata, come si può vedere di seguito dai tempi migliori e dal curriculum medico dei velocisti:

Miglior tempo 100 m/Sprinter/Storia doping

9.58: Usain Bolt – Nessuna sospensione

9.69: Tyson Gay – Sospensione di 1 anno nel 2013 per steroidi anabolizzanti esogeni e collaborazione con le autorità; risultati annullati tra il 15/07/12 e il 04/07/13

9.69: Yohan Blake – sospensione di 3 mesi nel 2009 per 4-metil-2-esanamina (stimolante)

9.72: Asafa Powell – sospensione di 6 mesi nel 2013 per integratore contaminato oxilofrine (stimolante)

9.74: Justin Gatlin – sospensione di anfetamine per 1 anno nel 2001 (la sospensione è stata di 2 anni ma è stata ridotta dopo che Gatlin ha sostenuto con successo che era dovuta al farmaco Adderall); Sospensione di 4 anni nel 2006 per testosterone esogeno nel sistema e collaborazione con le autorità

9.76: Christian Coleman – Sospensione di 18 mesi nel 2020 per errori di localizzazione

9.76: Trayvon Bromell – Nessuna sospensione

9.76: Fred Kerley – Nessuna sospensione

Conoscendo questo sport, Lyles sapeva anche che le sospensioni di Blake e Powell non erano gravi. Lyles ha detto: “Alcuni di loro non sono stati nemmeno sospesi per quello che verrà chiamato vero doping, ma è semplicemente un peccato”.

Quando a Lyles è stato chiesto di alcuni che potrebbero essere scettici riguardo alla certezza della legalità nell’ottenere alcuni dei migliori voti, ha detto: “Sono arrivato qui e non mi sto dopando. Che tu ci creda o no dipende da te, ma ora a quanto pare sto correndo così veloce che la gente dice che mi sono venduto al diavolo, il che è pazzesco. Ma sì, purtroppo questo è il pensiero dell’atletica. Non è così che mi piace pensare la maggior parte del tempo. Di solito lo prendo per valore nominale fino a prova contraria”, ha detto.