LACRIME DI SVEVA GEREVINI PER IL BRONZO ‘MANCATO’ – di Giuseppe Baguzzi
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“Carissima Sveva, le tue lacrime in diretta TV hanno commosso tutti
gli appassionati italiani incollati, come me, ai teleschermi da Glasgow.
Abbiamo capito il momento di sconforto, a caldo, per non essere riuscita
nell’ impresa di conquistare la medaglia di bronzo nell’ultima prova del
pentathlon, quando avevi solo 10 punti di distacco dall’olandese Dokter.
Alla partenza degli 800 avevi sperato, e ne eri quasi convinta, di potercela
fare a riscrivere la storia italiana della specialità. E ci credevi ancora ai 700
metri, quando l’olandese ha iniziato la sua rimonta. Ma tu l’impresa l’avevi
già fatta prima, con un quarto posto straordinario che nessun tecnico ti
avrebbe pronosticato alla vigilia. Quando un atleta ha dato tutto quello che
poteva in gara, sputando l’anima fino all’ultimo metro, NON può avere
recriminazioni: e tu questo l’hai fatto tirando fuori in quegli ultimi 100 metri
tutte le energie residue, anche dalle unghie dei piedi, che forse tu non sapevi
nemmeno di avere. Ma non è bastato perché tu sei stata bravissima, ma in
quel frangente l’olandese aveva più benzina di te nel suo serbatoio. Onore al
merito. Niente lacrime, quindi, ma solo un radioso sorriso deve incorniciare il
tuo viso per lo straordinario risultato, mai ottenuto prima da una multiplista
azzurra. La medaglia? La tua medaglia, oltre al primato nazionale migliorato
per l’ennesima volta, sarà il fatto di poter raggiungere la partecipazione ai
giochi olimpici di Parigi. Il sogno di ogni atleta. Da domani si inizia a lavorare
per gli europei di Roma che saranno il preludio delle olimpiadi francesi.
Ma con un bel sorriso disegnato sul volto. Perché quando piangi diventi brutta”.